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Uccisa e mutilata come una martire. Così il padre guarda attonito i resti della piccola Boali

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Alice Seeley Harris

Gelsomino Del Guercio - Aleteia Italia - pubblicato il 27/07/17

Avveniva nel Congo di Leopoldo II. E' il simbolo della bruta violenza a cui può arrivare l'uomo: mutilare una bambina per un "torto" del padre

Un uomo che contempla una mano e un piedi messi lì su un pavimento. Lui è fermo e li osserva con lo sguardo silenzioso e triste. Quei resti appartengono a sua figlia Boali, che aveva solo cinque anni.

La bambina venne uccisa insieme alla madre e poi mutilata. Perché suo padre Nsala non aveva raggiunto la quota di raccolta della gomma durante la sua giornata di lavoro.

Ad immortalare la scena, nel 1904, è stata Alice Seeley Harris, missionaria laica inglese, che ebbe il merito di far conoscere a tutto il mondo le atrocità commesse nel Congo dominato da re Leopoldo II tra la fine 1800 e l’inizio del 1900.

MILIONI DI MUTILAZIONI

A recapitare i resti di Boali al padre, su una foglia, furono due mercenari al soldo del sovrano-dittatore. Nei 23 anni di dominio del monarca belga, dal 1885 al 1908, morirono tra le 8 e 30 milioni di persone secondo l’Enciclopedia Britannica. Le persone venivano torturate e mutilate senza pietà. Ai più fortunati veniva risparmiata la vita ma non almeno una mutilazioni; ad altri, come Boali, spettava una morte crudele come rappresaglia per un “torto” commesso da un familiare.

COME LE SS TEDESCHE

La Force Publique era la milizia privata incaricata di seminare il terrore tra la popolazione, un organismo simile alle SS tedesche. In quella milizia furono arruolati molto ufficiali europei, in larga parte belgi, ma anche tanti africani provenienti da stati vicini o tribù ribelli.

LA RACCOLTA DELLA GOMMA

Gli abitanti del Congo vivevano in un regime di completa schiavitù. La gran parte di essi viveva raccogliendo caucciù, una gomma naturale e qualora non rispettavano la quota di raccolta giornaliera, avveniva puntualmente la rappresaglia. Per chi non riusciva a rispettare la quota scattava il taglio della mano, prova della morte dello schiavo nei confronti dei controllori.

PER RISPARMIARE PROIETTILI

La mano veniva tagliata per risparmiare proiettili e dimostrare la certezza della morte: quando mancavano quote di gomme per le ragioni più disparate, era necessario fornire un quantitativo di mani tagliate per giustificare l’ammanco (vanillamagazine.it, 24 luglio).

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colonialismocongoschiavitù
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