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Come andare oltre il semplice “pregherò per te”

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Catholic Link - pubblicato il 27/07/17

di Brenton Cordeiro

Le persone ci chiedono spesso di pregare per loro, soprattutto se stanno affrontando delle sfide personali, a casa o al lavoro, o se combattono contro una malattia. La pratica comune è promettere di pregare per la persona specifica, rimandando la cosa a qualche momento del futuro (e, siamo onesti, non sempre poi lo facciamo). Una cosa che possiamo fare, invece, quando una persona ci propone di pregare per lei è chiederle prontamente: “Andrebbe bene se pregassi per te subito?”

Molte persone esitano a pregare con qualcuno spontaneamente per paura di sembrare sciocche. Quanto preghiamo per quella persona? Dovremmo mettere le nostre mani su di lei mentre preghiamo? Come sapremo cosa dire nella nostra preghiera? Fortunatamente non ci sono regole stabilite su come dovremmo pregare con qualcun altro. La chiave per pregare con qualcuno è confidare nello Spirito Santo e capire che è Dio, non noi, a compiere qualsiasi modifica nella persona con cui stiamo pregando.

Quando cogliamo l’attimo e preghiamo per qualcuno non appena ce lo chiede succede qualcosa, perché in quel momento la persona è più disposta a cooperare con la grazia dello Spirito Santo.

Cosa fare con le nostre mani?

Quello che faccio in genere è guardare la persona che mi ha chiesto di pregare per lei e chiederle se posso metterle le mani sulle spalle. Una parte di ciascuno di noi apprezza il contatto fisico.




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Pregare con tutto il nostro essere – corpo e spirito – dà tutto il potere possibile alle nostre richieste di preghiera (CCC, n. 2702). Pregando subito con qualcuno e stabilendo qualche tipo di contatto fisico dimostriamo in modo tangibile il nostro amore per lui. La risposta di Dio a un cuore aperto che Lo sta chiamando trova il suo complemento nella nostra espressione umana d’amore. La persona per cui stiamo pregando sa in quel momento che Dio e noi la supportiamo. Capire questo può fare meraviglie nella vita sia spirituale che fisica di chiunque.

Questo video su come pregare è utile per capire come pregare con altre persone.

Cosa diciamo?

Prima di iniziare a pregare, è una buona idea fermarsi per un attimo e chiedere allo Spirito Santo di donarci le parole da pronunciare in quel dato contesto. Continuo ad essere stupito dalle parole che escono dalle mie labbra quando mi permetto di essere guidato dallo Spirito Santo, anche se la mia preghiera è fatta solo di qualche parola. Aiuta anche valutare rapidamente, nel miglior modo possibile, a che punto del suo cammino di fede si trova la persona. Questo aiuterà a determinare quanto possiamo pregare per lei prima che inizi a sentirsi a disagio (pregando in modo breve e semplice non si sbaglia mai).

Più che essere una preghiera, le nostre parole possono essere anche una fonte di conforto e di forza per la persona per la quale stiamo pregando. Un ottimo modo per pregare con qualcuno è trarre ispirazione da un punto di empatia. Ad esempio, se una persona ha appena perso qualcuno di caro, mettetevi nei suoi panni. Cerca sicuramente conforto. Cerca forza emotiva e/o mentale per affronta il suo dolore. Sta cercando di trovare un senso a tutte le emozioni che prova. Parlate delle varie dimensioni della situazione e pregate per ciascuna di quelle necessità in modo chiaro e semplice, chiedendo al Signore di portare la Sua presenza in ogni area.

Ad esempio: “Signore, prego per Joe mentre affronta la morte di suo padre. Donagli la forza di cui ha bisogno per portare il peso della sua tristezza e del suo dolore. Ti ringrazio, o Dio, per il dono che suo padre è stato nella sua vita. Aiuta Joe a volgersi a Te in questo momento. Signore, ti preghiamo di riempire il cuore di Joe con la Tua pace e la Tua presenza, di modo che il suo cuore, ora pieno di dolore, possa essere invece pieno di Te”.

Anche se qualcuno malato vi chiede di pregare per lui è facile essere empatici con lui. Dalla malattia derivano la debolezza fisica, la frustrazione, l’impazienza, il desiderio di guarigione…




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Cosa pensiamo?

Quando preghiamo con qualcuno, la base della nostra preghiera dovrebbe essere l’umiltà e dovremmo elevare la mente e il cuore a Dio (CCC, n. 2559). Quello che succede alla fine quando preghiamo con qualcuno riguarda Dio e la persona stessa. Non è il momento in cui siamo noi a dover brillare cercando di pronunciare belle parole che attirino l’attenzione su di noi piuttosto che su Dio. Bisognerebbe concentrarsi su Dio, sul Suo potere e sul Suo amore, e sulla guarigione emotiva/fisica che Gli stiamo chiedendo di mettere in atto. Gesù ci ha chiesto di rivolgerci al Padre in Suo nome, ed è quello che dovremmo fare: chiedere al Padre di aiutare la persona che è in difficoltà nel nome di Gesù.

Per riuscire a pregare con qualcuno in modo spontaneo ed essendo a nostro agio dobbiamo preparare continuamente il nostro cuore (e approntare uno scudo contro i tanti rifiuti che potremo ricevere di fronte alle nostre offerte di preghiera). Se vogliamo sviluppare questa disciplina è fondamentale mantenere una vita di preghiera regolare. Se pregare con qualcuno è un’attività guidata dallo Spirito Santo, dobbiamo lavorarci per essere in grado di crescere nella fiducia e nella competenza. Il nostro cuore dev’essere sintonizzato su Dio, di modo che pregando con qualcuno possiamo essere guidati da Lui e non dalla nostra saggezza.

Qualche altro suggerimento…

* Siate rispettosi e sensibili. Se qualcuno vi chiede di pregare per lui ma poi non vuole che preghiate in modo spontaneo va bene. Non prendetela sul personale (e poi ricordatevi di pregare comunque per quella persona!).
* Non vi preoccupate se la persona con cui state pregando ha una reazione tiepida alla vostra preghiera, o se sembra non accadere nulla. Qualcosa succede sempre, anche se non ci sono segni immediati o percepibili.
* Rilassatevi. Non state compiendo meraviglie, siete solo uno strumento nelle mani di Dio.
* Non esagerate. Qualsiasi cosa rasenti la teatralità o il sensazionalismo non serve.
* Non dimenticate di condividere quello che lo Spirito Santo vi sta dicendo. A volte può accadere che mentre stiamo pregando Dio ci ispiri a condividere un messaggio o un versetto della Bibbia in particolare con la persona con cui stiamo pregando.
* Chiedete sempre alla persona come si sente dopo che avete pregato con lei.
* Pregare con qualcuno per la guarigione non sostituisce i sacramenti. Se qualcuno ha una malattia grave ed è in pericolo di morte, chiamate un sacerdote perché gli amministri subito il sacramento dell’Unzione dei Malati.




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Pregare regolarmente per gli altri ci aiuta ad affinare il nostro approccio nel chiedere alle persone se possiamo pregare spontaneamente per loro. Impariamo anche come cooperare con le intuizioni dello Spirito Santo nel guidare la sessione di preghiera. Nel corso del tempo, anche una persona che sembra del tutto negata da questo punto di vista riuscirà ad agire bene.

Visto che siamo tutti fratelli e sorelle in Cristo, possiamo pregare gli uni per gli altri senza doverlo fare necessariamente subito, o mettendo le mani sulla persona che abbiamo davanti. Il fatto che una persona acconsenta a che si preghi per lei è molto importante, perché è la decisione di aprire la porta a Dio. Fidatevi di me, Dio può fare molto anche con una porta appena socchiusa! E allora provateci! La prossima volta che qualcuno vi chiede di pregare per lui, chiedetegli se potete farlo subito… e poi lasciate agire Dio!

[Traduzione dall’inglese a cura di Roberta Sciamplicotti]

QUI IL LINK ALL’ARTICOLO ORIGINALE

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