Conservare un cuore di bambino… tutto un programma! Mentre le nostre vite di adulti complicano talvolta la nostra relazione con Dio, i bambini – con molta naturalezza – ci riportano alla semplicità dell’amore del Padre.
L’infanzia, dolce periodo della nostra vita che dovrebbe essere – il più a lungo possibile – vissuto nell’innocenza e nella spensieratezza! I bambini, per natura, sono spesso curiosi: s’interrogano su tutto ciò che li circonda. «Perché questo, perché quello?», e ci lasciano talvolta senza risposte. Lo sguardo puro e semplice dei bambini e la loro grande capacità di estasiarsi permette loro di scoprire passo dopo passo il mondo che li circonda. Spetta a noi aiutarli, sollevando i nostri sguardi dagli smartphone e sturando le orecchie: hanno molto da dirci.
Bisogna che sappiamo istruirli, ma pure ascoltarli: Dio ci parla attraverso di loro… Essi ascoltano e vedono ciò che le nostre anime di adulti hanno tendenza a non osservare più.
Prendersi un tempo quotidiano per pregare
Nel nostro quotidiano agitato, siamo in troppi a non piazzare la preghiera in testa alle nostre priorità. Ciò può darsi per fatica o per semplice dimenticanza, ma sta di fatto che ci ritagliamo il tempo di uscire a fare spese e tralasciamo di ritagliarci quello per pregare. Questo crea un vuoto che non sappiamo sempre riconoscere, e che quindi non possiamo colmare.
Fortunatamente, i nostri bambini ci sono anche per richiamarci all’ordine. Per un bambino, la preghiera può presto diventare un rituale imprescindibile, un momento-chiave del loro quotidiano. È questo il caso di Catherine, che racconta:
Mia figlia di due anni mi chiama spesso, la sera, quando sono distrutta e non vedo l’ora di buttarmi a letto: «Mamma, ci siamo scordate la preghiera!». Mi richiama all’essenziale. Mi ha pure restituito, indirettamente, l’abitudine di andare a messa.
E se ci occupassimo della nostra fede come ci occupiamo di un figlio? Con pazienza e perseveranza, ripetendo gli stessi gesti e le stesse parole ogni giorno, sperando fortemente che tutto questo porti i suoi frutti. Prendiamoci cura della nostra fede per non vederla deperire, lasciata all’abbandono, negletta in un vuoto d’amore e di attenzioni da parte nostra.