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Quando senti di non farcela più riposa in Dio

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padre Carlos Padilla - pubblicato il 13/07/17

Gesù non mi dice che risolverà i miei problemi, ma che allevierà il mio peso, la mia stanchezza, la mia angoscia. Il peso lo porta Lui

A volte associo Dio al lavoro, al sacrificio, alle norme e ai divieti, a qualcosa di serio. Ma non è così. Gesù è il mio riposo. Prende su di sé il mio carico. Stare con Lui mi libera dal peso.

Ascolto questa affermazione di Gesù e mi rilasso, sono a casa. Mi metto in pantofole. Voglio andare da Lui. Mi dice: “Venite a me”. Mi piace questo invito.

C’è tanta gente che fugge… Io stesso a volte fuggo dagli impegni, dalle responsabilità, dai problemi, dagli sforzi. Fuggo dalla gente che esige. E Gesù mi dice che quando sono stanco devo andare da Lui.

Sono stanco e angosciato? Perché? Cosa mi inquieta? Non sarà che voglio avere il controllo di tutto?

Voglio imparare a riposare in Gesù e a mettere la mia vita nelle sue mani. Non mi dice che risolverà i problemi, ma che allevierà il mio peso, la mia stanchezza, la mia angoscia. Il peso lo porta Lui. Lo ha già preso su di Sé un giorno per sempre.

E mi piace pensare che Dio sia così. È il mio riposo, la mia roccia, la mia casa in una notte fredda. È il mio porto nella tormenta, il luogo del mio abbraccio, il pozzo al quale posso dissetarmi.

Non è una lista di doveri. Il mio carico è leggero, mi dice Gesù. Ma a volte questo carico mi pesa. E intorno a me vedo tanti uomini con carichi pesanti. Chiedo a Gesù di prenderli su di Sé, di andare da loro per dare loro forza.

Gli chiedo di mettersi sotto a loro per sostenerli, di incoraggiarli. Gli chiedo di mandare loro degli angeli umani per consolarli. Di aiutarmi ad essere riposo e sollievo per gli altri.

Credo di trovarmi in questo mondo per fare quello che faceva Gesù: sostenere e aiutare a portare i pesi. Vivere in Cristo è questo. So che il suo giogo è dolce e il suo carico leggero.

Gesù parla di Dio. Lo fa sempre. Come Maria. Parla agli uomini dell’amore di Dio. Dice loro che nel suo amore c’è l’amore di Dio Padre.

È vero. Il suo amore senza misura, fino all’estremo. Il suo amore che si fa carne, incondizionato, tenero, personale, eterno. Il suo amore profondo, umano, vivo, vicino, paziente. Quell’amore che perdona mille volte e torna a credere. Quell’amore che viene a cercarmi e mi chiama. Quell’amore può essere solo di Dio.

Gesù e il Padre sono una cosa sola, e Gesù ha dedicato tutta la sua vita a rivelare con le parole e i gesti come sia questo amore di Dio per ciascuno.

Parla con una tenerezza impressionante. Parla ai suoi amici, ai suoi figli, con la stessa tenerezza con cui ha parlato a suo Padre: “Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero”.

[Traduzione dallo spagnolo a cura di Roberta Sciamplicotti]

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