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Cerchi un/a fidanzato/a? Il tuo angelo custode ti può aiutare!

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padre Paulo Ricardo - pubblicato il 04/07/17

Non aver paura di chiedergli favori concreti!

Non siamo soli! Dio ha posto al nostro fianco l’angelo custode per guidarci, proteggerci e soprattutto condurci alla vita eterna.

In questa lezione (di cui il video è solo un passo) imparerete cosa insegna la dottrina cattolica sugli angeli di Dio e cosa dobbiamo fare per vivere costantemente alla loro presenza.

Il Catechismo della Chiesa Cattolica insegna che “l’esistenza degli esseri spirituali, incorporei, che la Sacra Scrittura chiama abitualmente angeli, è una verità di fede” [1]. Gli angeli non sono un’invenzione mitologica. Si tratta di esseri reali, che sono sempre davanti a Dio [2] ma agiscono in mezzo agli uomini. Per questo, si può dire che stando alla presenza degli angeli gli esseri umani non sono mai soli. Dio ha posto queste creature al loro fianco non solo per custodirli [3], ma anche per relazionarsi a loro – di fatto, sono molti i personaggi delle Scritture che ricevono l’assistenza e la visita degli angeli di Dio [4].

Contrariamente a quanto si pensa oggi, gli angeli non sono figure dei racconti romantici, ma creature davvero terribili che se apparissero davanti a noi incuterebbero non solo pace e gioia, ma anche un grande timore. Come Aslan, il personaggio de Le Cronache di Narnia che è un’allegoria di Gesù Cristo, sono al contempo buoni e terribili [5]. O come Gandalf, della saga Il Signore degli Anelli, sono “pericolosi” [6]. Anche se hanno un grande potere, questo si manifesta soprattutto nelle loro ispirazioni. Gli hobbit de Il Signore degli Anelli – Frodo, Merry, Pippin e Sam – all’inizio del libro non sapevano neanche maneggiare una spada, ma alla fine si rivelano degli eroi perché sono stati addestrati da Gandalf, che è, secondo quanto afferma lo stesso Tolkien, una specie di angelo.

Gli angeli sono così: ci proteggono, ma vogliono anche darci delle capacità. Sono sì nostri compagni, ma sono molto più grandi di noi, e il loro servizio, più che un semplice “fare la nostra volontà”, è esortarci e “scomodarci” perché facciamo la volontà di Dio. Spesso pensiamo che gli angeli siano stati messi al nostro fianco solo per risolvere i nostri problemi materiali o darci qualche sicurezza per questo mondo. È vero che possono agire come “ministri dei miracoli di Dio”, ma il loro compito principale è ispirarci per il servizio di Cristo, con la loro presenza attiva e potente – “presenza virtuale”, per usare il linguaggio scolastico [7] – accanto a noi.

La Chiesa, attraverso San Girolamo, insegna che “grande è la dignità delle anime, perché alla nascita ciascuna di loro ha un angelo deputato alla sua custodia” [8]. Nella lotta di questa vita, nella quale il Cielo e l’Inferno combattono per guadagnare le anime, sarebbe sproporzionato se non avessero dei protettori accanto a loro. Come sarebbe inconcepibile mantenere un furgone blindato senza sicurezza, quanto più le anime degli uomini, che sono costate il sangue di Nostro Signore! Così si esprime San Tommaso nella questione 113 della prima parte della Summa Theologiae:

“Finché vive in questo mondo, l’uomo si trova come su una strada che deve condurlo alla patria. Lungo la strada, molti pericoli incombono su di lui, sia dall’interno che dall’esterno (…). Quindi, come si dà una scorta alle persone che devono transitare per strade malsicure, così si dà anche un angelo custode all’uomo, finché dura il suo stato di viatore” [9].

È vero che Dio, essendo onnipotente, potrebbe benissimo agire in modo diretto per proteggere gli uomini, ma la pedagogia divina sceglie da sempre dei collaboratori per mettere in pratica il suo progetto di salvezza. I cattolici devono liberarsi dalla visione arrogante del protestantesimo, che disprezza l’azione di intermediari nella redenzione umana, quando il Signore stesso ha scelto di farsi uno di noi, di sottomettersi a Nostra Signora e a San Giuseppe e di creare la Chiesa visibile per dispensare le sue grazie tra gli uomini.

A ogni uomo, quindi, è affidato un angelo per la sua custodia [10], insegna San Tommaso. Sostenendo l’opinione di San Girolamo, l’Aquinate afferma anche che l’angelo custode è dato all’uomo fin dalla nascita, contrariamente all’opinione per la quale l’angelo è affidato alla custodia dell’uomo dal Battesimo.

Spiega:

“I benefici che l’uomo riceve da Dio per il fatto di essere cristiano iniziano con il Battesimo; ad esempio, la recezione dell’Eucaristia e altri simili. I benefici che Dio dispone per l’uomo per il fatto di avere una natura razionale gli vengono concessi dal momento in cui, per via della nascita, acquisisce questa natura. Ora, questo beneficio è la custodia degli angeli (…). Appena nasce, quindi, l’uomo ha un angelo deputato alla sua custodia” [11].

Il Dottore Angelico spiega nella stessa questione che anche se l’uomo pecca non si allontana dal suo angelo custode, che non lo abbandona mai totalmente [12]. I peccati degli uomini, anche se offendono gli angeli, non li fanno soffrire, visto che questi sono perfettamente beati e quindi non soffrono nulla [13].

La dottrina cattolica ha una solida fiducia negli angeli custodi. Dall’altro lato, non si sa se esiste un demonio specifico per tentare ogni persona e portarla all’inferno [14]. La verità è che anche gli angeli custodi, pur appartenendo ai gradi inferiori della gerarchia celeste, lottano contro gli angeli cattivi, per la nostra salvezza.

Quanto al modo in cui gli angeli agiscono nella nostra vita, San Tommaso dedica un’altra questione della Summa Theologiae al riguardo, la 111 della prima parte, nella quale spiega che tra le varie potenze dell’uomo gli angeli agiscono più sulle facoltà sensibili – nel senso interno dell’immaginazione e delle passioni principalmente. Agiscono, ad esempio, quando una persona sta lavorando e ha un’idea creativa, o quando sta pregando e le viene in mente qualche scena o ispirazione. Hanno il potere di agire sia gli angeli buoni che i demoni. Mentre questi sono intrusivi, gli angeli custodi agiscono quanto maggiori sono la docilità e l’apertura nei loro confronti.

Per questo è importante coltivare una devozione costante per i nostri angeli, imparando a vivere alla loro presenza, non andando dove uno di loro non andrebbe ed evitando qualsiasi azione possa offendere la loro dignità angelica.

Riferimenti:

1. Catechismo della Chiesa Cattolica, 328
2. Cfr. Matteo 18, 10
3. Cfr. Catechismo della Chiesa Cattolica, 336
4. Cfr. Genesi 3, 24; 19; 21, 17; 22, 11; Esodo 23, 20-23; 1 Re 19, 5; Giudici 6, 11-24; 13; Isaia 6, 6; Luca 1, 11.26
5. Cfr. C. S. Lewis. Le cronache di Narnia. Il leone, la strega e l’armadio, XII: “Le persone che non sono state a Narnia a volte pensano che una cosa non possa essere buona e terribile allo stesso tempo”.
6. Cfr. Le Due Torri, III, 5: “Pericoloso! (…) Anch’io sono molto pericoloso, più pericoloso di qualsiasi altro essere che incontrerete mai, a meno che non veniate portati vivi davanti al trono del Signore delle Tenebre”. In: J. R. R. Tolkien. Il Signore degli Anelli. San Paolo, Martins Fontes, 2001. p. 522
7. Cfr. Summa Theologiae, I, q. 52, a. 1
8. San Girolamo, Commentariorum in Evangelium Matthaei, III, 18:ML 26, 130 B
9. Summa Theologiae, I, q. 113, a. 4
10. Summa Theologiae, I, q. 113, a. 2
11. Summa Theologiae, I, q. 113, a. 5
12. Cfr. Summa Theologiae, I, q. 113, a. 6
13. Summa Theologiae, I, q. 113, a. 7
14. Questo è il presupposto dell’opera Le Lettere di Berlicche di C.S. Lewis.

[Traduzione dal portoghese a cura di Roberta Sciamplicotti]

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