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Come nasce una bufala: il caso del colostro

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Ospedale Bambino Gesù - pubblicato il 04/07/17

Basta poco: uno studio pubblicato nel 2005 e la notizia falsa si diffonde. Ma se si torna all’origine è facile smontarla

Il colostro sarebbe 3 volte più efficace della vaccinazione nel prevenire episodi influenzali. È quanto afferma una pubblicazione comparsa nel 2005 in lingua italiana su una rivista che dal 1965 non compare più su PubMed (US National Library of Medicine), l’archivio di tutte le riviste scientifiche consultate dalla comunità scientifica internazionale. Il lavoro viene ripubblicato due anni dopo anche in lingua inglese. Il riassunto (Abstract) di questo studio si conclude infatti con la stessa frase che compare nell’attacco del nostro articolo: “In conclusione il colostro è almeno 3 volte più efficace della vaccinazione nel prevenire episodi influenzali.”
Un esame di questa pubblicazione ne rivela l’assoluta inconsistenza. Il lavoro si propone di valutare l’effetto della somministrazione di un preparato di colostro bovino per un periodo di due mesi sulla presenza e sul numero di “episodi influenzali” a soggetti di età compresa tra i 30 e gli 80 anni, vaccinati e non vaccinati contro l’influenza. Ma, come sottolineavamo, esistono dei problemi all’origine della ricerca. Che, in seguito alla diffusione sul web, passano in secondo piano. Torniamo alle origini e andiamo a vedere le inconsistenze più gravi:

Lo studio è “in aperto” (tutti sanno chi è stato vaccinato, chi assume colostro e chi invece non lo assume) e non è randomizzato (non possiamo sapere perché mai Giovanni sia stato assegnato al gruppo dei vaccinati e Mario a quello dei trattati con solo colostro etc.).

Non vengono definiti gli “episodi influenzali” (episodi di febbre? Quanto elevata? Di quale durata? Accompagnata da altri sintomi?).




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Peggio ancora: “… i soggetti sono stati rivalutati per telefono (ogni due settimane) o direttamente, con colloqui e con un questionario almeno una volta al mese.” In uno studio scientifico, è serio ed accettabile valutare alcuni soggetti per telefono e altri direttamente? Che domande sono state poste durante il colloquio telefonico? Il questionario era scritto o telefonico? Che domande conteneva? Non ne sappiamo nulla.

I soggetti vengono seguiti per due mesi. Ma quali mesi? Vengono seguiti tutti durante gli stessi due mesi (ad esempio dal 1/1/2002 al 1/3/2003)? Oppure il colostro viene somministrato durante due mesi qualunque? E i due mesi cadono oppure no durante la stagione influenzale? Di quale anno?

Quando sono stati sottoposti a vaccinazione i soggetti vaccinati contro l’influenza inseriti nello studio? Nella stessa stagione influenzale o l’anno precedente o tre anni prima? Lo studio non lo dice. Poiché non ci è dato neppure di sapere, come abbiamo notato in precedenza, in quali mesi si è svolto lo studio, l’informazione aggiungerebbe comunque ben poco alla comprensione dei risultati.

Sorprende che, dal 2005, una scoperta così importante (il colostro bovino previene l’influenza 3 volte più efficacemente della vaccinazione) non sia mai stato oggetto di altre pubblicazioni né da parte degli stessi Autori né di altri gruppi di ricercatori.

Sorprende da ultimo che nel lavoro pubblicato in lingua inglese vengano aggiunti 60 soggetti con patologie ad alto rischio (malattie polmonari, cardio-vascolari…) e che 20 di loro non vengano vaccinati (proprio quelli più a rischio!): lo studio è stato sottoposto alla valutazione di un comitato etico?

LA CONCLUSIONE

In definitiva: il colostro bovino è un presidio che non si è mai dimostrato efficace in nessuna situazione in studi clinici controllati. Contiene anticorpi bovini che non hanno alcuna efficacia protettiva nell’uomo. L’efficacia della vaccinazione anti-influenzale è provata da una mole di studi clinici controllati (e di metanalisi che aggregano il risultato di questi studi). La notizia è priva di qualunque fondamento scientifico.

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