Ecco tutte le alternative esistenti oggi sul mercato
A livello mondiale, il consumo di zucchero sta acquisendo un’importanza sempre maggiore nell’alimentazione delle persone. Ciò è dovuto in parte alla preoccupazione degli organismi nazionali e internazionali di ogni Paese, che mettono in guardia contro l’aumento delle malattie croniche sia negli adulti che nei bambini, ad esempio il diabete di tipo 2, l’obesità e le malattie cardiovascolari, per via del suo consumo elevato.
Lo zucchero raffinato aggiunto a una tazza di latte, ad esempio, non è dannoso per la salute se lo consumiamo in quantità adeguata, perché apporta calorie.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) raccomanda che il consumo di zucchero non sia superiore al 5%-10%, il che in una dieta di 2.000 kilocalorie corrisponde a 5-10 cucchiaini al giorno.
Il problema principale, però, non è nello zucchero, chiamato anche saccarosio, ma nel fatto che si trova già negli alimenti che mangiamo ogni giorno, ad esempio nei biscotti, nelle marmellate, nelle bibite, nei cereali per la colazione.

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Per questo bisogna conoscere in che modo si possono sostituire questi alimenti, e anche quali sono le alternative allo zucchero raffinato per migliorare l’alimentazione e la salute senza dover eliminare il sapore dolce.
Ricordate che ogni modifica dell’alimentazione dev’essere graduale per non provocare alcun tipo di malessere nell’organismo. Cambiando a poco a poco, la preferenza per i sapori dolci diminuirà gradualmente finché il palato non si adatterà.
Per sostituire lo zucchero:
Miele. Il miele è uno degli addolcenti naturali più antichi che esistano, utilizzato per il suo sapore e le sue proprietà sia in cucina che in medicina. Possiede proprietà nutritive e medicinali come antisettico, cicatrizzante e battericida.
In cucina si può usare per dolci, tè, per ripieni e panificati o da spalmare.
Quanto al valore nutrizionale, contiene glucosio e fruttosio, che variano considerevolmente, e un po’ di vitamine, minerali e antiossidanti.
Il suo indice glicemico varia, visto che dipende molto dall’ambiente in cui le api hanno raccolto il nettare. Si deve quindi consumare con moderazione, e visto che apporta 4 kcal per grammo non è raccomandabile per i diabetici.