Per la temporanea rubrica "sconsigli di lettura": Un adulterio, Edoardo Albinati, Rizzoli, 2017
Vi vorrei offrire due fugaci riflessioni intorno al romanzo appena pubblicato dello scrittore Edoardo Albinati, vincitore del Premio strega della scorsa edizione con La scuola cattolica, edito sempre per la Rizzoli.
Un adulterio, E.Albinati, Rizzoli, 2017.
Sì, la trama sta tutta lì. In quel tradimento, o meglio adulterio perché secondo l’autore il termine tradimento si addice di più alla patria o all’esercito che al marito o alla moglie, cercato, voluto, consumato. Uh, che brivido. Uh, che sbigottimento. Davvero, siamo tutte turbate.
Sentite con quali domande ci viene stuzzicato l’appetito per le 128 pagine dell’ultimo romanzo di Albinati:
«Cosa ci attrae in una persona appena conosciuta? Perché quello che già abbiamo non ci basta? Che succede all’amore quando va tenuto nascosto?» (…) «Quello che stava accadendo poteva accadere solo a loro due insieme in quel momento: il dondolio della barca, il cielo muto, il blu insensato, la paura che li univa, quel torpore sottile e insistente sotto il quale l’eccitazione fisica era pronta a risvegliarsi di nuovo, e poi di nuovo e poi di nuovo»Leggi anche:Le due menzogne del nostro tempo che uccidono l’amore
La cosa più esotica sono i nomi dei due che, nonostante abbiano banalmente realizzato una scappatella erotica in un week end –anche questo, scusate, non vi mette una tristezza infinita?- riempiono le 130 pagine scarse di questa ultima fatica letteraria.
Di Erri e Clementina, in fuga da tutto e al tempo stesso prigionieri dell’isola, Albinati non racconta la storia per intero ma si limita a mostrarci alcune foto (…). È un racconto vibrante, sensuale, semplice e crudelmente sincero, anche se costruito su bugie, e le sue pagine esatte ed emozionanti si rivolgono a tutti noi: quelli a cui è capitato di vivere una relazione clandestina, quelli che serenamente la escludono o la rifuggono, quelli che in segreto la desiderano. Cosa ci attrae in una persona appena conosciuta? Perché quello che già abbiamo non ci basta? Che succede all’amore quando va tenuto nascosto?
Oh mio Dio, ancora? No davvero. Ancora c’è gente senza acne che si pone queste domande? Cosa ti attrae di una persona appena conosciuta? Perché un amore clandestino è così affascinate? La passione chiede di essere consumata e via banalizzando. Perché mai continuiamo ad alimentare simili immaginari? A surfare sull’onda spumosa dei sentimenti spontanei come un riflesso pavloviano? Davvero ci fa sentire liberati e liberi tutto questo?
Doveva esserci un segnale stradale inesatto quando, qualche decennio fa, si è imboccata con entusiasmo la scorciatoia della liberazione sessuale. Saremmo dovuti arrivare in fretta, là nelle terre senza convenzioni. Invece siamo qua, davanti al cancello di una casa qualunque, su una stradetta di ghiaia. Strada senza uscita. Occorre una conversione.
Sinceramente potevo aspettarmi di leggere queste cose nel retro di copertina di un tascabile comprato per sbaglio alla figlia tredicenne divoratrice di storie amorose tutte sguardi, dichiarazioni di amore eterno, e di mele, biscotti, gelati, carote, biscotti, grissini, biscotti (basta! Non li compro più!)- non c’è mai niente in questa casa, ho fame!
Invece no. Le ho lette sulla scheda del già vincitore del premio Strega, un autore con diverse primavere in più sulle spalle della figlia tratteggiata qualche riga fa. E con numerose altre pagine all’attivo.
Leggendo per intero l’intervista sull’Huffington post possiamo convincerci che invece sono domande sue e dei suoi potenziali, consenzienti lettori.