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5 sante da pregare perché ci guidino nella nostra vita di donne

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George Martell/Pilot Media CC

Claire de Campeau - pubblicato il 21/06/17

Madre di famiglia, donna attiva dalle alte responsabilità, o ancora ragazza che dà sostegno a un genitore malato… Per accompagnarci e mostrarci il cammino, ecco cinque sante alle quali votarsi per affrontare le prove della vita giorno per giorno.

«Bisogna che tu sia forte per i tuoi bambini!», «Devi sostenere tuo marito, non mollare adesso!», «Non puoi abbandonarci troppo presto: rimanda ancora un po’ il tuo congedo di maternità…». Quale donna non ha mai avuto la sensazione di portare su di sé qualche responsabilità di troppo – ovvero della gente –? Per vivere meglio, con tutte queste pressioni, per superare certe prove o semplicemente per dare il meglio di noi nel nostro quotidiano, perché non ispirarsi alla vita delle grandi sante?

Abbiamo incontrato delle donne – dalle età e dalle esperienze di vita molto differenti – che hanno tutte un punto in comune: una santa alla quale sono rivolte, una vita che le guida e le accompagna.

Nello spazio di un bambino: santa Opportuna

Cercando da più anni un figlio e su consiglio di sua cognata, Caroline si è rivolta – piena di speranza – a santa Opportuna. Santa Opportuna, donna umile dalla fede vivace, badessa dell’VIII secolo, ha un carisma (scoperto recentemente, solo verso il 1970): quello di impetrare gravidanze e nascite. Numerose coppie che desiderano un bambino sono così state esaudite dalla sua potente intercessione.

Caroline racconta:

Ci siamo quindi interessati a lei perché ci accompagnasse lungo questo lungo cammino. Tutte le sere, nel corso della nostra preghiera, abbiamo confidato a santa Opportuna il nostro desiderio di accogliere un bambino. Abbiamo pure fatto diverse novene, in comunione di preghiera con la comunità delle suore dell’Abbazia di Notre Dame d’Argentan, di cui santa Opportuna fu una delle prime badesse. Questo ci ha dato molta forza e ci ha permesso di restare sempre uniti durante i lunghi mesi di attesa. Dopo un’attesa di due anni e mezzo, abbiamo scoperto di aspettare la nostra ranocchiesca. Santa Opportuna resta ancora oggi presente nelle nostre preghiere.

Invocare una santa permette non soltanto di essere aiutati, ma anche – come si vede nella testimonianza di Caroline – di sentirsi sostenuti e rinsaldati quando l’orizzonte sembra nero e quanto la speranza si affievolisce. Il fatto di pregare santa Opportuna col marito, giorno per giorno, le ha permesso di tenere botta nella prova e di restare aperta ad accogliere un bambino come dono di Dio.

Per essere una madre “all’altezza”: la Vergine Maria

Una volta madri, le paure e le inquietudini continuano e spesso anzi crescono. Non è più una vita, quella che dobbiamo compiere e orientare verso la dolce eternità dell’Eterno Padre, ma due vie, oppure tre o di più ancora…

Maria, madre di due bambini, si definisce “mamma e sposa al 300%”, ed è accompagnata giorno per giorno dalla presenza della Vergine Maria:

Visto che i miei genitori erano spagnoli, la Vergine è quasi onnipresente nella mia cultura. Ho avuto la fortuna di avere una nonna con una grande devozione per la Vergine, e che mi diceva di affidarmi a lei in ogni situazione.

Sanguigna e poco paziente, Maria ammira da sempre la Santa Vergine Maria per «la sua dolcezza fuori dal comune» e realizza, da quando è madre, «che ella si è assunta ogni responsabilità per suo Figlio». Dunque un esempio, per questa donna che – come tutte le mamme del mondo – vuole essere all’altezza del ruolo che ha verso i suoi figli.

Santa Maria, un modello di perfezione per questa ragazza – che ci racconta divertita: «Quando ero giovane avevo un braccialetto, “What Would Jesus Do?”. Da quando sono mamma sogno di avere un braccialetto “What Would Virgin Mary Do?! Questo desiderio di fare a modo è buono e sano, ma attenzione a non essere troppo esigenti con noi stesse – a Maria lo ricorda un prete, all’occasione di una confessione:

Dicevo al prete che non avevo sempre l’impressione di essere una buona madre per i miei bambini. Mi ricorderò sempre della reazione del prete: «Tu credi veramente che la Vergine Maria avesse sempre l’impressione di essere all’altezza, con Gesù come figlio?».

Anche Peggy, 38 anni, è caricata a mille ogni giorno dalla vita della santa Vergine: «Ogni volta che sto un po’ giù mi dico che la Vergine piena di grazia ha vissuto la stessa cosa».

Se la santa Vergine Maria è modello d’ispirazione per tante donne, forse è perché ha saputo «dire sì al piano del Signore», come ci ricorda giustamente questa 38enne di Tolone.

Madre del figlio di Dio, ella ha accettato tutto: fuga, esilio, probabilmente rifiuto degli altri, paura per il proprio figlio… Ha visto suo figlio soffrire per noi e tuttavia è sempre stata presente: prima e dopo la risurrezione, così come tutti i giorni con noi. Per me è un esempio di amore e di grazia.

È per tutte noi, tutte donne e talvolta anche madri, la “Madre di tutte le madri”, alla quale possiamo chiedere di guidare e di illuminare le nostre vite con la sua dolce luce. Peggy non esita a domandarle, ogni giorno, «di guidare [la sua] preghiera e [i suoi] atti, di intercedere per [lei] quanto alle [sue] mancanze d’amore, quanto alle [sue] mancanze di pazienza».

Per battersi con fede e coraggio nelle avversità: santa Giovanna d’Arco

Dall’alto dei suoi 18 anni, Marie-Alix, studentessa d’infermeria, è ancora lontana dalle preoccupazioni della madre di famiglia. Per contro, ella si preoccupa parecchio dell’avvenire della società e dei nostri duemila anni di cattolicesimo, duramente messi alla prova in Francia in questi ultimi anni. La ragazza si confida con noi:

Tutti i giorni, alla fine della mia preghiera quotidiana, dico: «Santa Giovanna d’Arco, pregate per noi e salvate la Francia». Ci credo veramente, per me è come un’incitazione a non darsi per vinti e a battersi per il proprio Paese. Visto che è in atto un cambiamento politico-sociale che sembra andare in tutt’altra direzione, Santa Giovanna d’Arco è per me importante, per far rispettare i valori della nostra religione.

Perché santa Giovanna d’Arco?

Da quando sono piccola piccola, mi sento vicina a lei, è la mia patrona spirituale.

A somiglianza di Marie-Alix, anche voi ci spiegate numerosi che la vostra devozione a una santa in particolare nasce in maniera molto naturale, per non dire autoevidente. Quando una vita tocca un’altra, per grazia di Dio.

Per aumentare la nostra fede e la nostra umiltà: santa Bernadette

Isabelle ha 53 anni, è madre di 3 bambini ed è oblata di una comunità religiosa. Molto giovane, su consiglio di sua nonna, scelse di pregare santa Bernadette e santa Teresina:

Sono diventate le mie sorelle maggiori, mi sostengono ancora oggi. Amo la loro semplicità fanciullesca, la loro fede attraverso le prove. Hanno sofferto tanto e io le prego nelle prove come dei rimedi per la salute. Le invoco pure per aumentare la mia fede e la mia umiltà nel servizio ai miei fratelli.

Fin da piccola, Isabelle aveva domandato ai suoi genitori perché non l’avessero chiamata Bernadette. Trovando la domanda incongrua, i genitori le hanno risposto: «Quando sarai grande, se vorrai, potrai cambiarti il nome».

E tutti dimenticarono l’accaduto.

Fino al giorno in cui, pensando di avere la vocazione religiosa, ho bussato alla porta di una comunità religiosa nella quale la patrona delle novizie era… santa Bernadette! Lì qualche mese più tardi prendevo l’abito e il nome di …suor Marie-Bernadette. Una strizzata d’occhio della mia sorellina.

Per non disperare mai, malgrado le difficoltà: santa Rita

Enora aspetta il suo quarto figlio, dopo aver accolto un bambino handicappato. Malgrado alcuni momenti molto dolorosi, ella rinfranca le sue forze ancora e sempre ai piedi di santa Rita, presso la quale le pare di trovare energia e conforto.

Amo molto santa Rita che, nelle sue prove personali, non ha mai disperato di Dio e si è sempre affidata a lui. Amo pensare che il mio quotidiano sia alle volte più simile al suo che quello di altre sante come Teresina, la cui vita mi pare troppo distante dalla mia. Prego la novena a santa Rita, in particolare quando affronto una prova pesante.

Le grandi sante, come appunto santa Rita, erano delle donne come voi, come loro, come me, prima di raggiungere la santità. Con il loro carico di sofferenze, di gioie, di emozioni e di un quotidiano da portare avanti. Quando una santa ha avuto un percorso che si avvicina al nostro, questo può toccarci più particolarmente, può “parlarci”, come dice Enora:

Santa Rita ha vissuto il mio quotidiano di sposa con un marito che non aveva sempre il medesimo percorso di fede. Santa Rita mi ispira perché ha vissuto il mio quotidiano di madre di famiglia con dei bambini non sempre facili e che le davano parecchi grattacapi. Abbiamo vissuto parecchie prove, attraverso il duplice handicap di nostro figlio. Invocarla mi ha aiutato parecchio.

Le vite delle sante sono le nostre vite… quanto a forza, bellezza, luce. Sono le nostre vite alla luce di Gesù Cristo. Siamo tutti e tutte chiamati a diventare dei santi, non dimentichiamolo mai e anzi ricordiamoci che tutti partiamo da una base unica: un amore incondizionato di nostro Signore per noi. Ora, che ci vogliamo fare con questo amore? Come reagiamo davanti alla prova? Niente è evidente, e quando tutto è complicato forse dobbiamo imparare – giustamente – a riposare umilmente nella tenerezza di queste sante, che ci sono vicine perché anche loro hanno vissuto e conoscono le nostre gioie e le nostre pene.

Impariamo a scoprirle, e anzi lasciamoci guidare e condurre dalla santità di queste fuoriclasse.

[traduzione a cura di Giovanni Marcotullio]

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