
3. Buenos Aires, Argentina
Il 18 agosto 1996, mentre padre Alejandro Pezet stava concludendo la messa nella parrocchia di Santa Maria y Caballito Almagro, una donna ha riferito che un’ostia consacrata veniva dissacrata su un portacandele nel retro della chiesa. Non potendo consumare l’ostia, padre Pezet la mise in un bicchiere d’acqua e pose questo nel tabernacolo.
Il lunedì successivo, il sacerdote aprì il tabernacolo e scoprì che l’ostia sembrasse essere una sostanza sanguinosa. Il miracolo fu segnalato al Cardinale Jorge Bergoglio (il futuro Papa Francesco), che condusse un’indagine dopo che l’ostia sanguinante si conservò miracolosamente per diversi anni.

Leggi anche:
I ladri avevano rubato 351 ostie, ma Dio ha voluto mostrare il suo potere
Secondo la rivista Miłujcie się!, “il 5 ottobre 1999, alla presenza dei rappresentanti del Cardinale, il ricercatore dott. Ricardo Castañón Gómez ha preso un campione del frammento sanguinoso e lo ha inviato a New York per delle analisi”.
Uno di questi scienziati fu il dottor Frederic Zugiba, noto cardiologo e patologo forense. Stabilì che la sostanza analizzata fosse composta da carne e sangue, contenente del DNA umano. Zugibaˆdichiarò che “il materiale analizzato è un frammento del muscolo cardiaco trovato nella parete del ventricolo sinistro vicino alle valvole. Questo muscolo è responsabile della contrazione del cuore. Bisogna tener presente che il ventricolo cardiaco sinistro pompa sangue a tutte le parti del corpo. Il muscolo cardiaco è infiammato e contiene un gran numero di globuli bianchi. Ciò indica che, al momento del prelevamento del campione, il cuore era vivo. È mia opinione che il cuore fosse vivo, poiché al di fuori di un organismo vivente i globuli bianchi muoiono. Richiedono un organismo vivente che li sostenga. La loro presenza indica dunque che il cuore fosse vivo, quando fu prelevato il campione. Inoltre, questi globuli bianchi erano penetrati nel tessuto, il che indica che il cuore era stato sottoposto a stress, come se la persona fosse stata colpita sul petto.