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I cattolici dovrebbero avere paura dell’islam?

ISLAM CATTOLICESIMO

Ho | AL-AZHAR MEDIA CENTRE | AFP

Tom Hoopes - pubblicato il 14/06/17

I papi recenti e il Concilio Vaticano II consigliano rispetto; un'esile suora di Boston suggerisce qualcosa in più...

A seguito dei recenti attacchi terroristici, quanto dovremmo avere paura dell’islam? Le ufficiali rassicurazioni dei cattolici (e dei laicisti occidentali) sull’slam sono soltanto ingenui?

Queste domande – un tempo accuratamente ignorate dalla stampa – sono diventate sempre più comuni:

Ma la verità è che per i cattolici esistono due fatti, non negoziabili, che rendono impossibile opporsi all’islam.

Il primo è l’insegnamento della Chiesa cattolica. Il Catechismo della Chiesa Cattolica (n. 841) dice:

“Il disegno della salvezza abbraccia anche coloro che riconoscono il Creatore, e tra questi in primo luogo i musulmani, i quali, professando di tenere la fede di Abramo, adorano con noi un Dio unico, misericordioso, che giudicherà gli uomini nel giorno finale”.

Questa affermazione deriva da Lumen Gentium. Qualunque cosa un cattolico possa dire sull’Islam, dichiararlo “maligno” non è un’opzione.


BLESSED JOHN

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Il secondo fatto non negoziabile è che le domande sull’islam non saranno teoriche per molto tempo. I musulmani sono e saranno sempre più una parte significativa della nostra vita quotidiana in Occidente.

Nel 2010 più di 13 milioni di musulmani vivevano nell’Unione europea. In America, oggi ci sono 3,3 milioni di musulmani ed entro il 2050 ce ne saranno circa 8,1 milioni.

Ci sono diversi modi per comprendere l’islam. Un modo è leggere il Corano. Ma chi non è esperto rischia di entrare in grande confusione.

Lo U.K Spectator aveva lanciato una notizia secondo la quale Twitter sarebbe stato criticato per non aver agito abbastanza velocemente nel rimuovere un “tweet d’odio” che plaudiva gli attacchi terroristici di Londra. Il tweet conteneva la frase: “Uccideteli [i miscredenti] ovunque li incontriate”.

Ciò che non è stato detto da gran parte dei media è che quella era una citazione diretta del Corano.

Gli studiosi islamici dicono che il passaggio è relativo al comportamento da avere in una guerra difensiva, e che tende ad essere estrapolato dal suo contesto.




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I cattolici lo sanno bene. Gli attivisti atei amano citare dalla Bibbia simili passaggi “d’odio”, come ad esempio “beato chi afferrerà i tuoi piccoli e li sbatterà contro la pietra” (Salmo 136:9), passaggi che nessuno prende alla lettera.

Quindi che facciamo? Papa Francesco (come papa Benedetto) dice che con i musulmani dovremmo parlarci.

Questo non significa abbracciare l’islam senza riserve. Il mio libro What Pope Francis Really Said cerca di usare le citazioni reali, in modo da correggere la narrazione secondo cui Francesco starebbe sostenendo l’islam.

Nel suo viaggio in aereo del novembre 2014 da Istanbul a Roma, i giornalisti hanno posto al Santo Padre domande sull’ascesa dell’islamofobia. Ha iniziato spiegando il rispetto che nutre la Chiesa nei confronti dell’islam. Ma ha anche detto chiaramente di non essere soddisfatto dell’attuale stato dell’islam.

“Sarebbe bello che tutti i leader islamici lo dicano chiaramente e condannino quegli atti. Perché aiuterà la maggior parte del popolo islamico, ascoltarlo dalla bocca dei suoi leader… Noi tutti abbiamo bisogno di una condanna mondiale. Gli islamici che hanno una identità dicano: noi non siamo questo, il Corano non è questo”.

Ha anche detto che la cristianofobia è un fenomeno ben più pericoloso dell’islamofobia.

“Io non voglio usare parole addolcite. A noi cristiani ci cacciano via dal Medio Oriente”, ha dichiarato.

Ha parlato di alcune manifestazioni di cristianofobia: tasse speciali per i cristiani o leggi che dividono mariti e mogli.

Sembra “come volessero che non rimanga più niente di cristiano”, ha aggiunto. “Lo abbiamo visto in Iraq, nella zona di Mosul, devono andarsene o pagare una tassa, e anche quello non serve. Altre volte ci cacciano in guanti bianchi”.

Papa Francesco si rifiuta di dire che tutti i musulmani siano pericolosi – ma si rifiuta anche di dire che la paura dell’islam da parte dei cristiani possa in alcun modo essere paragonata agli orrori della paura del cristianesimo da parte dei musulmani.




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Questa è la cosa giusta da fare. In America c’è una lunga tradizione di apertura all’islam, e chi trascorre del tempo con i musulmani spesso cambia la propria opinione.

George Martell | Arcidiocesi di Boston

Basta chiedere a Madre Olga Yaqob, suora di origine irachena che la settimana scorsa ha entusiasmato l’evento National Catholic Prayer Breakfast.

“Ho lavorato per unire cristiani e musulmani”, ha detto ad Aleteia.“Ecco perché ho studiato l’islam e il Corano: per lavorare con loro e costruire ponti tra cristiani e musulmani, in modo da ricostruire il nostro paese e guarire le ferite che il nostro popolo ha subito a causa della guerra”.

Possiamo certamente fare qui da noi quello che lei ha fatto lì.

 [Traduzione dall’inglese a cura di Valerio Evangelista]

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