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I 10 poteri dell’intelligenza spirituale

INTELLIGENZA SPIRITUALE

Jonathan Emmanuel Flores Tarello-cc

Miriam Diez Bosch - Aleteia Spagnolo - pubblicato il 13/06/17

Secondo il filosofo Francesc Torralba Roselló

Vi siete mai chiesti cosa sia l’intelligenza spirituale? Cerchiamo di capirlo con questa intervista a Francesc Torralba, grande esperto sulla materia. Il filosofo, consultore del Pontificio Consiglio per la Cultura, ne ha ampiamente parlato nel libro Intelligenza spirituale, pubblicato da Plataforma.

1. Vale la pena vivere?

La vita ha un senso? Che cosa ci si dovrebbe aspettare da essa? In qualunque modo venga formulata, questa domanda rende esplicito il carattere misterioso della persona. L’essere umano è sempre alla ricerca.

L’essere umano, in virtù della sua intelligenza spirituale, è capace di interrogarsi sul senso della sua esistenza, su cosa possa dare valore al suo soggiorno in questo mondo.

In misura diversa, possiamo distinguere nei mammiferi superiori delle forme di intelligenza linguistica, emotiva, interpersonale, ma l’intelligenza spirituale è una forma specifica degli esseri umani.

2. L’ultima domanda

Quale genere di domande è un prodotto dell’intelligenza spirituale? Perché sono al mondo? Che senso ha la mia esistenza? Cosa dovrò aspettarmi dopo la morte? Che senso ha il mondo? Perché soffrire? Perché combattere? Per cosa vale la pena vivere?

Non abbiamo risposte evidenti a questo genere di interrogativi, ma quest’ultima domanda, la ricerca del “per cosa” costituisce uno stimolo per lo sviluppo filosofico, scientifico e tecnologico dell’umanità.

L’intelligenza spirituale non è soddisfatta dal “come”, né dal “perché”; ha bisogno di conoscere “per cosa”.




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3. La capacità di mettere distanza

L’ntelligenza spirituale dà il potere di distanziarsi dalla realtà circostante, ma anche da noi stessi.

Il prendere le distanze non deve essere inteso in senso fisico. L’ntelligenza spirituale ci permette di separarci dal mondo, dal nostro corpo, ma questa azione è solamente mentale.

Consiste dunque nel separarsi, pur non smettendo di essere, non abbandonando il mondo.

La distanza è, paradossalmente, l’unico modo per comprendere veramente qualcosa. Per poter determinare la consistenza e la qualità di un legame, di una relazione, di un’amicizia, è essenziale prendere le distanze e, poi, dopo aver contenuto passioni ed emozioni, valutare con equanimità.

4. L’innata trascendenza

Trascendere significa andare oltre, non essere soddisfatti di ciò che si è, con ciò che si ha, con ciò che si conosce. Trascendere esprime una mancanza, ma anche una speranza.

Al di là del significato religioso della trascendenza, la capacità di trascendere non è qualcosa che accade solo nelle persone religiose, ma in ogni essere umano, perché ognuno aspira a superare un determinato limite.

5. La meraviglia

Una cosa è esistere. Un’altra cosa, molto diversa, è rendersi conto di esistere. La pianta esiste, occupa un posto nello spazio e ha un determinato tempo di vita, ma lei non sa di esistere. Non sperimenta la sorpresa di esistere, né la vertigine del trascorrere del tempo.

L’ammirazione richiede distanza fisica. Per ammirare un dipinto, un paesaggio, il cielo stellato o un bel corpo, bisogna prendere un po’ di distanza fisica, allontanarsi.

Quando ci si rende conto di esistere, avendo potuto non esistere, si sperimenta un senso di profonda sorpresa. E questa sorpresa porta ad amare la vita e a goderne intensamente, a trasformare il suo trovarsi nel mondo in un progetto.

6. La conoscenza di sé

L’ntelligenza spirituale ci permette di addentrarci in quel sentiero infinito che porta alla conoscenza di sé.

I grandi maestri della storia dell’umanità, da Socrate a Confucio, hanno dimostrato che l’obiettivo principale dell’educazione è la conoscenza di sé.

Quando una persona coltiva l’intelligenza spirituale ha la capacità di distinguere la persona dall’essere, la rappresentazione dall’essenza. Poi ci si può sbarazzare di ciò che alcuni autori chiamano “ego”, e aprirsi alla dimensione trascendente chiamata “sé”.




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7. La capacità di valutare

Il compito di fare valutazioni è squisitamente umano, e trasforma l’essere umano in un soggetto etico. L’esperienza etica trova il suo fondamento nell’intelligenza spirituale. Siamo esseri capaci di avere un’esperienza etica, perché siamo in grado di distanziarci e fare valutazioni.

Solo l’essere umano è in grado di costruire la propria piramide di valori (piramide assiologica) e di vivere in base ad essa.

8. Il piacere estetico

Un essere spiritualmente sensibile si delizia della bellezza naturale, delle espressioni artistiche e della semplicità delle piccole cose.

L’esperienza estetica è un’esperienza specifica dell’essere umano, una peculiarità del suo esistere, che non si trova in nessun altro essere.

L’animale cerca la preda, e quando è alla sua portata, l’attacca. Gli esseri umani sono in grado di allontanarsi dagli impulsi primari, di contenerli e di canalizzarli in modo opportuno. Sopravvivere non basta. L’uomo anela la bontà, il bene, l’unità, la bellezza e, soprattutto, vivere una vita piena di significato.

9. Il senso di mistero

L’essere umano è circondato dal mistero, è ovunque. Il mistero è ciò che è insondabile, ciò che va oltre l’ignoto, ciò che si conosce poco. In senso stretto significa ciò che è nascosto, ciò che non si percepisce con i sensi né si comprende con la ragione.

L’essere umano, nel corso della storia, si sente costantemente invitato a svelare il mistero del mondo e della persona.

L’ntelligenza spirituale ci permette di porci delle domande. Una persona profonda impara a convivere con le ultime domande della lista citata prima.




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10. La ricerca della saggezza

All’essere umano non basta la conoscenza scientifica. Ogni persona anela ad avere una direzione che le consenta di aspirare a vivere una vita felice.

L’ntelligenza spirituale permette la sintesi, consente di avere una prospettiva del quadro generale. Il fatto che non esistano risposte definitive sul piano scientifico, non significa che non esistano risposte intelligenti, con pieno significato.

[Traduzione dallo spagnolo a cura di Valerio Evangelista]

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