Il consiglio del Garante della Privacy ai genitori. Attenti a postare le foto dei vostri figli
Pubblicare foto dei propri figli sul web per moltissimi genitori è la normalità. Lo si fa per condividere un momento di gioia, per annunciare una nascita, per celebrare un compleanno.
Dietro a un gesto apparentemente così innocuo si cela però un pericolo. Dove finisce tutto quello che pubblichiamo? Chi protegge le immagini che condividiamo sui social?A mettere in allerta mamme e papà arriva l’allarme del garante della privacy (Vanity Fair, 7 giugno).
L’INSIDIA DEL “DARK WEB”
Solo nel 2016 sono state rintracciate due milioni di immagini pedopornografiche sul web, il doppio del 2015. Attenzione quando postiamo le foto dei bimbi sul web: «Non dobbiamo demonizzare né colpevolizzare un genitore che posta l’immagine dei propri figli – rivela il Garante della Privacy Antonello Soro, nella Relazione annuale sull’attività del 2016 al Parlamento – ma dobbiamo avere la consapevolezza che nella dimensione del web le insidie sono tante. I dati riferiti alla pedopornografia confermano che il prelievo dei dati viene fatto dai social network e poi riversati nel “dark web”, quello nel quale ci commettono i crimini peggiori« (Radio Vaticana, 7 giugno).
META’ DELLE FOTO DA FACEBOOK
Il dark o deep web è l’insieme di quelle zone sommerse della rete che rendono difficile l’identificazione dei pedofili, poiché le immagini circolano su siti temporanei e si cancellano in 24 ore, riducendo di molto la finestra di intervento delle forze dell’ordine.
Il rapporto di Meter Onlus – dal 1989 in prima linea contro la pedofilia – relativo ai dati sulla pedopornografia online nel 2016 non lascia dubbi: «Il dato più allarmante è che più della metà delle foto scaricate provengono da Facebook: foto ordinarie per la famiglia ma tesoro prezioso per il pedofilo, anche grazie a numerosi siti per modificare le immagini e tramutarle in istantanee porno. Facebook diventa anche luogo di scambio, grazie a gruppi segreti e pagine dedicate» (Ultima Voce, 21 maggio).