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Il mistero di Lina che partorì a 5 anni

Lina Medina

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Aleteia Brasil - pubblicato il 01/06/17
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Oggi ne ha 83, e non ha mai rivelato chi fosse il padre di suo figlioSì, è una storia vera, documentata e verificata. Nel 1938 la piccola Lina Medina aveva 5 anni quando i suoi genitori la portarono dal medico per un sospetto tumore allo stomaco, dopo aver cercato senza successo di scoprire con i guaritori del suo villaggio il motivo del “gonfiore” di cui soffriva la bambina. Quello che scoprirono i medici e i genitori, però, fu che Lina era incinta di 7 mesi.

Il caso incredibile è avvenuto in Perù ed è stato documentato dettagliatamente dal dottor Edmundo Escomel per La Presse Medicale. Oltre alla gravidanza, il medico riferì che il menarca di Lina era avvenuto a 8 mesi e che il suo seno aveva iniziato a svilupparsi a 4 anni. A 5, Lina già dimostrava un allargamento pelvico e una maturazione ossea avanzata.

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Sono state le sue condizioni ormonali rarissime a permettere che a 5 anni, 7 mesi e 21 giorni Lina Medina diventasse la madre più giovane mai documentata dalla medicina in tutta la storia dell’umanità. Nonostante tutti i rischi, partorì con parto cesareo il 14 maggio 1939 – festa della mamma in Perù.

Il figlio, nato di 2,7 chili, fu chiamato Gerardo in onore del medico responsabile del parto, il dottor Gerardo Lozada.

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Anche se fisicamente matura, Lina, che alla fine era solo una bambina, preferiva giocare con le bambole che prendersi cura del bambino. Gerardo era alimentato da un’infermiera e venne allevato da uno zio, credendo che Lina fosse sua sorella. Seppe la sua storia solo a 10 anni per via di alcuni episodi di bullismo a scuola. È cresciuto sano, ma a 40 anni ha perso la battaglia contro una malattia del midollo osseo. Non è mai stato confermato alcun legame tra la malattia e le circostanze della sua nascita. Gerardo è morto nel 1979.

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Quanto a Lina, è cresciuta nella stessa miseria in cui era nata, senza alcuna assistenza da parte del Governo peruviano. È ancora viva e abita in un quartiere povero di Lima, la capitale del Paese. Nel 1972 si è risposata, e a 38 anni ha avuto un altro figlio. Oggi Lina ha 83 anni, e non ha mai rivelato il nome del padre del suo primo figlio.

La gravidanza può essere spiegata con lo squilibrio ormonale, ma l’identità dell’uomo che l’ha messa incinta a 5 anni è stata sempre un enigma. Il padre di Lina, Tiburcio Medina, è stato arrestato con l’accusa di stupro, ma è stato poi rilasciato in mancanza di prove. I sospetti sono allora ricaduti su un fratello di Lina che soffriva di handicap mentale. Le autorità dell’epoca hanno anche avanzato l’ipotesi che la bambina fosse stata costretta a partecipare a rituali indigeni in cui orge e violenze erano comuni.

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Umiliazioni e assurdità

Come se non bastasse lo stupro subìto e un iter di continua miseria, nel corso della sua vita Lina ha affrontato tremende umiliazioni.

Subito dopo aver partorito è diventata una notizia internazionale e ha iniziato ad attirare attenzioni inusitate da diverse parti del mondo. In uno dei casi più di spicco, si è arrivato a offrire mille dollari a settimana e il pagamento delle spese necessarie perché Lina e il figlio comparissero all’esposizione della Fiera Mondiale di New York.

Ci sono state anche proposte più degne, offrendo aiuto finanziario alla bambina e al suo bebè, ma lo Stato peruviano l’ha proibito dicendo che Lina e Gerardo correvano un “pericolo morale”. Il Governo ha istituito una commissione per proteggerli, ma sei mesi dopo li ha abbandonato alla propria sorte.

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Dopo il parto, Lina ha trascorso undici mesi in ospedale, ed è riuscita a tornare in famiglia solo con l’autorizzazione della Corte Suprema.

Nel 1972, quando si è sposata con Raúl Jurado e ha avuto il suo secondo figlio, Lina e il marito hanno subito un altro colpo: la casa in cui abitavano è stata espropriata e demolita dal Governo per fare spazio alla costruzione di un’autostrada. No sono stati indennizzati.

Varie persone hanno offerto loro aiuto e sostegno nel corso degli anni. Lo stesso dottor Lozada ha dato a Lina un impiego come segretaria nella sua clinica, e un altro medico si è attivato perché Lina ricevesse una pensione dallo Stato peruviano, in un processo longo, burocratico e doloroso.

Nonostante questo, Lina oggi abita nel quartiere di Chicago Chico, una zona povera e con un alto tasso di criminalità.

La sua storia, come quella di tante persone dall’iter sofferto, ha attirato purtroppo più curiosità che solidarietà.

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[Traduzione dal portoghese a cura di Roberta Sciamplicotti]