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Perché dovremmo ridere della nostra “cattiva” vita sessuale

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Zachary Krueger - pubblicato il 04/05/17

E se diventasse il miglior "tormentone" tra voi e il vostro coniuge?

Negli ultimi cinque anni ho lavorato all’evangelizzazione degli studenti universitari, cosa che da uomo sposato mi ha offerto moltissime opportunità di parlare con uomini fidanzati e appena sposati. Com’era prevedibile, la conversazione vira quasi sempre sul sesso.

Ricordo un ragazzo in particolare che mi ha chiamato poco dopo essersi sposato, preoccupato che qualcosa non andasse nella sua vita sessuale, che sembrava provocare a lui e alla moglie più ansia che senso di unione. Erano state raccontate loro storie su un periodo di luna di miele di sesso e felicità costanti, e invece loro si ritrovavano stanchi per via del trasferimento in una nuova città con un nuovo lavoro e una nuova vita insieme sotto lo stesso tetto, e a volte avrebbero voluto solo guardare un programma o parlare anziché fare sesso. E temevano che questo significasse che qualcosa proprio non andava. Quella conversazione mi spinse a chiedermi quale fosse la causa di tutta quella pressione per far sì che la loro vita sessuale fosse la loro fonte principale di soddisfazione. Perché non potevano semplicemente godersi una partita a carte? Perché pensavano tutto il tempo al sesso? È possibile goderselo se ci si pensa in questo modo? La conversazione con quel ragazzo mi ha ricordato di quando ero andato a vedere Mr. & Mrs. Smith con gli amici al liceo. Nella prima scena, Brad Pitt e Angelina Jolie (nel film una coppia sposata) sono dal consulente matrimoniale e viene chiesto loro quanto spesso fanno sesso. Rispondono: “Non capisco la domanda”, e danno una non-risposta. Alla fine del film (spoiler alert!), sistemano le cose, e l’ultima scena li mostra di nuovo nell’ufficio del consulente. Brad Pitt interrompe la serie di domande del terapeuta relative a come stanno andando le cose e dice: “Ponga di nuovo la domanda sul sesso”, proclamando poi con orgoglio che nell’ultima settimana hanno fatto sesso dieci volte.

Queste scene rivelano un principio culturale oggi prevalente: il sesso (frequente e buono, per essere esatti) è il parametro per misurare un rapporto matrimoniale sano. In questo c’è un po’ di verità, ma penso che abbia contribuito molto anche all’ansia che pervade spesso la vita matrimoniale.

Il modo in cui il sesso viene enfatizzato in tutto, dai riferimenti culturali alle conversazioni tra amici, farebbe pensare che sia l’unica cosa importante nel matrimonio. C’è molta pressione. Sembra che siamo su una corda culturale che oscilla tra la spinta ad adorare il sesso come un dio nel nostro mondo secolarizzato e le nostre radici puritane che lo demonizzano come se fosse un crimine odioso. E la vita su questa corda può provocare un’ansia enorme.




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Prima di approfondire questo argomento, un piccolo caveat: questo articolo non vuole essere una critica della visione disordinata del sesso nella nostra cultura. Sono sicuro che se ne è scritto fino alla nausea, al punto di farlo diventare un cliché, ma spero di riuscire ad essere una sorta di piccolo “calmante” in mezzo al terreno tumultuoso dell’amore e del matrimonio che ho sperimentato e visto ad altri sperimentare nel mondo moderno.

L’arcivescovo Chaput, nel suo nuovo libro Strangers in a Strange Land, cita il commento sull’argomento del filosofo francese Pascal Bruckner: “In camera da letto, gli amanti [di oggi] sostengono l’esame della felicità e si chiedono: ‘Siamo accettabili?’. È in base alla loro sessualità che chiedono prove tangibili della loro passione… testano il loro matrimonio o il loro rapporto (…)… e in questo modo cercano di rassicurarsi circa lo stato dei loro sentimenti… In questo modo usano la magia dei numeri per valutare l’armonia dei loro rapporti”.

Il sesso ha un’importanza fondamentale per il matrimonio, ma se questa importanza viene considerata l’unica in un rapporto (come dice Bruckner), può diventare una fonte di ansia anziché di affetto. La felicità in un rapporto non può essere misurata solo sulla base di un “punteggio” nel sesso, e sono piuttosto certo che non ci sia un documento di conversione scritto che ci insegna quanto piacere sessuale dà la felicità matrimoniale.




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Sì, il sesso armonizza e porta gioia e felicità in un matrimonio, ma è difficile armonizzare qualcosa che è diventato così esigente quando la nevrosi nella nostra mente mette tanta enfasi su quanto sia buona la nostra vita sessuale, con una serie infinita di domande e insicurezze derivanti dal principio che ci dice che il valore della nostra relazione è legato a una fugace finestra temporale.

E allora cosa fare al riguardo?

C.S. Lewis ci direbbe di tranquillizzarci e di farci una bella risata. Ne I Quattro Amori, scrive che tendiamo a prendere il sesso “troppo sul serio, o quantomeno con un tipo errato di serietà”.

“Abbiamo raggiunto uno stadio in cui nulla è più necessario di una risata vecchio stile”, dice. “Bandite il gioco e le risate dal talamo e farete entrare un falso dio”.

Perché prendere una cosa transitoria come la nostra spinta sessuale come misura ultima del nostro amore? In questo caso la gente naturalmente incapace di fare sesso sarebbe anche incapace di provare sentimenti appassionati per un’altra persona. Subito dopo la nascita di un figlio, la coppia sposata sarebbe in guai seri non riuscendo ad avere rapporti per lunghi periodi. Lewis deride questo fatto ritenendolo la forza che può schiacciare le persone in modo così potente da far uscire tutti gli altri pensieri dalla loro mente mentre tornano a casa o sono in un negozio o a una festa, e poi scomparire misteriosamente quando sono a casa da sole e sono finalmente in grado di agire in base ai propri desideri.

Può essere frustrante e ci sono alcune discussioni importanti che devono aver luogo quando ci sono dei problemi in camera da letto, ma questa frustrazione può anche influire su altri aspetti del rapporto. Tutta quell’energia può essere canalizzata in altre espressioni d’amore. Nessuna quantità di piacere può arginare la frustrazione di qualcuno che cerca la felicità nel luogo sbagliato o incompleto, ma una bella risata può aiutare.




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Sì, il sesso è parte integrante della vita matrimoniale, ma se la vostra cartina al tornasole della felicità o della salute del vostro rapporto è solo la vostra vita sessuale credo che il vostro punto di vista sia troppo ristretto e possa predisporvi alla cosa che temete di più: del “cattivo” sesso, guidato dall’ansia e magari anche centrato su se stessi.

La vostra vita sessuale ha la capacità di diventare lo scherzo migliore in cui nessun altro può essere ammesso. Più viene condivisa con gioia, più migliora e avvicina, ma diventa difficile se tutto il rapporto si centra su quello scherzo come unica fonte e misura della felicità.

E allora ridete ogni tanto, affrontate una conversazione seria quando è necessario e mettetevi a giocare a carte quando vi sentite un po’ appesantiti o stanchi.

[Traduzione dall’inglese a cura di Roberta Sciamplicotti]

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