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L’angelo custode mi è sempre stato accanto, anche nella malattia

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Credere - pubblicato il 26/04/17
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La cantante confida in Dio, negli angeli e nei santi. «Non sono una credente perfetta, ma esprimo la mia fede facendo del bene per gli altri»di Laura Badaracchi

Ha tappezzato di angeli la sua casa a Terracina, in provincia di Latina: sono raffigurati su cuscini e lenzuola, lumi e quadri. Perché lei, la cantante Rita Forte, crede profondamente nell’angelo custode: «Sono convinta che tutti ne abbiamo uno che ci sta accanto. E mi sento serena quando li vedo rappresentati da qualche parte: mi fanno stare bene, ci accompagnano nel corso della vita e al momento della morte». Artista poliedrica, attrice teatrale, Rita ha ricevuto la fede dalla madre Maria Vittoria a cui era legatissima, avendo perso il padre quando aveva solo otto anni. «Sono stata battezzata, ho ricevuto la prima Comunione a 10 anni e mezzo e in seguito la Cresima, poi mamma mi ha lasciato molto libera di avvicinarmi alla fede, senza inculcarmi sensi di colpa. Quando ero piccola, mi portava tutte le settimane al cimitero sulla tomba di papà», ricorda. E ammette: «Non sono una credente perfetta, non vado a Messa tutte le domeniche. Però penso che la vicinanza al Signore si veda anche da tante altre cose, come essere disponibile per gli altri quando ti chiedono aiuto e fare del bene finché si può, secondo l’insegnamento di Gesù. Avvicinarsi a Dio significa mettersi a disposizione degli altri».

LA MALATTIA E L’INCIDENTE

Con la stessa motivazione Rita ha deciso di diventare testimonial dell’Airc (Associazione italiana ricerca sul cancro) per sostenere i ricercatori e aiutare la ricerca, fondamentale per la cura dei tumori, per restituire quello che aveva ricevuto: «Quando ho scoperto di avere un carcinoma al seno circoscritto, 17-18 anni fa, la malattia mi ha sconvolto la vita. Poi – dopo l’intervento del professor Umberto Veronesi, le cure e la guarigione – ho riflettuto: perché non comunicarlo agli altri per essere d’aiuto? Secondo me i personaggi noti hanno una maggiore responsabilità nei confronti del pubblico e dei fan, di chi decreta il tuo successo: sei chiamato a dimostrare affetto e amicizia». Come testimonial, la cantante consiglia «di essere attenti alla prevenzione per una diagnosi precoce, che è fondamentale per scoprire l’eventuale tumore e curarsi. Ora se ne sta parlando tantissimo grazie all’Airc e ad altre associazioni. Perché non dare questo messaggio alle persone?

Anche questo è un modo di essere religiosi, vicini al Signore». Ma Rita Forte ha attraversato altri periodi difficili: dieci anni fa è stata investita e ferita gravemente, riportando la frattura del bacino. «In quella circostanza mi sono avvicinata ancora di più alla fede perché mi sentivo veramente miracolata: ho trascorso 40 giorni a letto in trazione. Tenevo una serie di santini sotto il mio cuscino, me li portava chi veniva a trovarmi; ogni tanto cadevano e gli infermieri mi chiedevano cosa fossero. Mia madre, molto generosa e buona, mi ripeteva: “Abbi fede”. Se io sono così lo devo a lei, al suo insegnamento. Era molto devota di papa Wojtyla, le ho lasciato la sua immagine fra le mani quando è morta». Nel 2009, infatti, l’amata mamma viene a mancare e la cantante attraversa un altro periodo difficile.

L’AMORE RITROVATO

Poi il 31 luglio 2011 a San Felice Circeo – dopo un concerto-spettacolo – sotto il palco l’incontro, o meglio il nuovo incontro, con Raniero, oggi 66enne, con il quale si era fidanzata diciottenne. «Mia madre lo conosceva e di lui era contenta: era di buona famiglia, educato, bravo e bello, diceva. Penso che me lo abbia mandato lei: desiderava che io avessi un compagno, si rammaricava che fossi sola, anche sei io la tranquillizzavo replicando che avevo il lavoro, gli amici». Divorziato con due figlie, Raniero ritrova Rita dopo 40 anni: «Ci sembrava ieri, come se il tempo non fosse mai passato. Abbiamo ricordato con gioia quello che era successo in gioventù, sorriso insieme di quello che è stato. Ora viviamo insieme e c’è serenità. Io giuro a lui il mio amore, quotidianamente: quando si ama davvero i problemi si superano. Ci vuole un bene profondo, stima, rispetto». Rita – che nel prossimo gennaio andrà in scena al Teatro Manzoni di Roma insieme a Pietro Longhi nella commedia Il gufo e la gattina, mentre il 6 agosto si è esibita nell’area del molo di Terracina in un concerto di beneficenza Roma-Napoli… andata e ritorno (il ricavato era destinato alla realizzazione della mensa Caritas per i poveri della cittadina) – conserva in casa anche «una piccola ampolla d’acqua benedetta del santuario romano della Madonna del Pozzo. Quando ebbi l’incidente me la portò la figlia di una mia amica e con quest’acqua mi massaggiavo la gamba nera come la pece».

RITA, LA SUA PATRONA

Nel borsellino, invece, tiene da sempre un santino con una Madonnina e uno di santa Rita da Cascia, «la santa degli impossibili, la mia patrona perché porto il suo nome. Mi avvicino con grande rispetto alla devozione, ma senza bigottismo», dice con un sorriso. «Mi reputo fortunata: dall’aldilà Gesù, i santi mi hanno aiutato. Quando ho avuto l’incidente sono stata per tre mesi ricoverata in ospedale e ho visto chi sta molto peggio; io potevo rimanere zoppa, questo non lo dimentico. Però non bisogna mai piangersi addosso, ma essere ottimisti e avere fiducia in Dio».

 

Biografia – cantante e volto della tv

Cantante e musicista, laureata in Scienze politiche, Rita Forte ha iniziato la sua carriera nel 1975, incidendo il suo primo 45 giri, e poi ha lavorato come segretaria presso uno studio notarile. Nel 1991 il lancio al Festival di Sanremo. Ha partecipato a numerosi programmi televisivi, sempre accompagnata dal pianoforte: il primo lo ha ricevuto in regalo dai genitori quando aveva 6 anni; nel 2014 è stata anche una concorrente del talent di Rai1 Tale e quale show.

Articolo tratto da “Credere”

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