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È uno dei santi più venerati, ma è mai esistito?

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Ediciones Palabra - pubblicato il 21/04/17

"Sword and serpent" è un romanzo sulla leggenda di San Giorgio e il drago

Anche se non lo ricordiamo, il 23 aprile si celebra la festa – seppur oscurata dalla ricorrenza della morte di Don Miguel de Cervantes e William Shakespeare – di San Giorgio, tanto che di solito ci si riferisce a questo giorno come la Giornata del Libro.

La verità è che San Giorgio è uno dei santi più venerati di tutta la cristianità, come dimostra il fatto che la sua effigie (cavaliere a cavallo che penetra un drago con la lancia) è una delle più utilizzate negli stemmi cristiani, come è evidente in vari scudi, ad esempio quello della Russia, e la sua croce (rossa su sfondo bianco), la più significativa tra quelle utilizzate.

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Allo stesso tempo, è uno dei santi venerati da più tempo, visto che questa venerazione risale al IV secolo sebbene la sua canonizzazione avvenne in seguito, alla fine del V secolo.

Ma la leggenda di San Giorgio ha acquisito nel corso della storia un bagaglio mitologico incredibilmente ricco, soprattutto a causa delle tradizioni culturali dei vari luoghi.

Papa Gelasio I, che lo canonizzò nel 496, disse che nonostante non conoscesse la sua storia in modo accurato, la pietà popolare e la presenza del suo nome negli elenchi dei martiri fossero più che sufficienti per canonizzarlo. Così divenne San Giorgio di Cappadocia.

Va detto che molti dubitano dell’esistenza di Giorgio di Cappadocia, i più fantasiosi sostengono che non è nient’altro che un riflesso o l’interpretazione cristiana di un mito eterno presente in tutte le culture e religioni: l’eroe, Dio che libera l’umanità da un terribile mostro.

Per questo è stato messo in parallelo con con Horus e Perseo, seppur con poca fortuna. In effetti, l’immagine di San Giorgio e il drago è assai posteriore, e viene raccolta dapprima in un palinsesto greco del X secolo, e più tardi, verso la metà del XIII secolo, dalla Leggenda aurea del frate domenicano Jacopo da Varazze.

Ma se ignoriamo il gran numero di aggiunte successive e ci atteniamo alle poche vestigia della sua vita che ci sono rimaste, è possibile ottenere un contorno della realtà del santo della Cappadocia.

L’unica cosa che si sa per certo di San Giorgio è che era originario dell’Asia Minore, in particolare della Cappadocia, nell’attuale Turchia, che era un cristiano e un soldato e che morì durante la grande persecuzione di Diocleziano intorno all’anno 303, messo a morte a causa delle leggi emanate contro i cristiani.

Questi dati sono gli unici certi su San Giorgio, visto che sono i più coerenti e veritieri poiché rispondono alla realtà del suo tempo.

Il cristianesimo si era diffuso in tutta la parte orientale dell’Impero Romano; la Cappadocia era una delle aree, insieme a Pannonia, in cui più soldati ottenevano le legioni; la grande persecuzione di Diocleziano aveva avuto effetti molto duri sia in Asia Minore così come tra i seguaci di Cristo nell’esercito romano. Sono situazioni autentiche provate dai dati storici. Ed è proprio in questo contesto in cui Taylor R. Marshall inserisce il suo romanzo sulla vita di San Giorgio.

Ma avendo scarse informazioni sul santo della Cappadocia, è possibile scriverci un romanzo? Taylor R. Marshall, filosofo e presidente del New Saint Thomas Institute, lo dimostra attraverso questo singolare lavoro. Dotato di una vasta conoscenza della storia del Basso Impero all’epoca di Diocleziano, Marshall racconta una storia di fantasia che, anche se irreale, cerca di essere verosimile tenendo conto di tutti i fattori che avrebbero potuto influenzare la vita di San Giorgio.




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Inoltre, va notata la genialità della trama, degna di un santo, il cui nucleo è la ricerca stessa del cristianesimo, la forza ricevuta da Dio e il potere della fede in Cristo per compiere imprese incredibili.

Essendo un romanzo non riveleremo nulla, ma possiamo dire che la storia è molto coinvolgente, molto ben costruita e ha la capacità di coinvolgere giovani e meno giovani.

Come si legge nella quarta di copertina del libro, “I santi non sono nati così. Sono stati forgiati”. Ecco un romanzo squisito su come è stato forgiato uno dei più grandi santi della tradizione cristiana, che ancora oggi continua a suscitare la devozione di milioni di persone: San Giorgio di Cappadocia.

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[Traduzione dallo spagnolo a cura di Valerio Evangelista]

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