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Dopo che i social media hanno salvato la vita del marito, lei li usa per salvare altri

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Zelda Caldwell - pubblicato il 11/04/17

Una donna usa la sua pagina Facebook per unire pazienti e donatori di reni

Quando nel 2014 Kristi Callaway è venuta a sapere che suo marito Raleigh, un ufficiale di polizia della Georgia, aveva bisogno di un trapianto di rene, sapeva che la sua era una prognosi terribile. Avrebbe potuto aspettare fino a 5 anni per un trapianto di rene da donatore deceduto, e sarebbe potuto essere troppo tardi.

È allora che ha avuto l’idea: scattare una foto con tutta la famiglia, mostrando un cartello che diceva “Our Daddy Needs A Kidney” [Il nostro papà ha bisogno di un rene, ndt] e postarla su Facebook.

I giornali hanno ripreso la storia, e la foto è diventata virale. Più di mille persone si sono offerte di donare un rene, ha riferito Fox 5 News. E solo 10 settimane più tardi, è stata trovata una corrispondenza con un donatore lontano quasi 1500 km.

Ispirata dalla risposta all’appello su Facebook, Kristi ha sentito di voler provare ad aiutare le altre 100mila persone in attesa di un rene. Le probabilità erano molto basse: secondo la National Kidney Foundation, tra coloro che hanno bisogno della donazione di un rene, soltanto 17mila ogni anno ne ricevono uno, e muoiono 12 persone al giorno in attesa di un rene.

Kristi ha deciso di modificare la pagina Facebook “Our Daddy Needs a Kidney” in modo da postare gli appelli provenienti da altri pazienti in attesa di donatori di reni.

“Venni a conoscenza allora che così tante persone che seguivano la nostra pagina fossero disposte ad aiutarci”, ha detto Kristi Callaway a Fox 5. “Perché non dare loro la possibilità di aiutare gli altri?”

Dal 2014 ha unito molti donatori a pazienti, salvando 23 vite, secondo un rapporto di Good Morning America.




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La pagina Facebook riceve così tante richieste, da parte dei pazienti alla ricerca di donatori, che i Callaways spesso scrivono pubblicamente di essere sopraffatti dalle risposte, ma che faranno del loro meglio per dare visibilità alle richieste di ogni paziente il più presto possibile.

“Non sapevamo assolutamente che la pagina avrebbe fatto ciò che ha fatto”, ha dichiarato Raleigh Callaway a Good Morning America. “È un qualcosa che mi tocca il cuore”.

[Traduzione dall’inglese a cura di Valerio Evangelista]

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