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Il miglior tipo di sesso (matrimoniale)

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Kseniya Ivanova | Shutterstock

Jola Szymańska - pubblicato il 08/04/17

Una donna confessa tutto ciò che sa su amore e pianificazione familiare

Ricordo bene il quadernetto pieno di grafici. Li disegnava mia madre, seduta a letto, a volte con me vicino. Ho sempre fatto un milione di domande, per cui sono sicura di averle chiesto anche di quel quadernetto, ma non so dire con certezza quando ho capito che quei grafici disegnati da mia madre riguardavano la fertilità.

Ho solo quel vivido ricordo della mia infanzia legato alla pianificazione familiare – mia madre seduta a letto con un quaderno in grembo e quei grafici colorati. Ho sempre pensato che fosse quello che volevo anch’io. Dopo tutto, confido in Dio e amo le cose naturali. Non volevo usare contraccettivi.

Sono passati gli anni, e il “virus” della fede combinato con il fatto che preferivo davvero l’idea della pianificazione familiare naturale (PFN) mi ha accompagnato nei momenti buoni e cattivi. Allo stesso tempo, però, il mio cervello adolescenziale ha finalmente iniziato a capire che la PFN non è una passeggiata. Ho capito che potevo avere potenzialmente un problema con la castità; potevo incontrare qualcuno che mi convincesse a usare dei contraccettivi. Non avevo esperienza. Ma ho cercato di rimanere salda nella convinzione di avere buonsenso, immaginazione e un approccio razionale alla vita.

Alla fine, l’Età Adulta è arrivata, così, a lettere maiuscole. E ho scoperto che la PFN non solo certe volte è una sfida, ma può portare anche a conversazioni infuocate su “universo”, “idiozia” o “esagerazione”, e quando si riferisce al matrimonio può essere fonte di lacrime e discussioni.

Chi stai chiamando pazzo?

Sei pazzo per il fatto di usare la PFN? No, ma a volte potresti sentirti così. Sai per quanto tempo sei fertile? Sai cosa significa? Quando ero più giovane non conoscevo davvero la risposta a queste domande, ma sapevo dentro di me che alcune delle coppie sposate più felici che conoscevo vivevano in quel modo.

Anche se mi piaceva l’idea della PFN, non cercavo in biblioteca grandi libri sulla fertilità. Mi piace vivere in modo spontaneo. Ho donato la mia libertà a Dio, e sapevo che in cambio mi avrebbe mostrato tutto. E in quel momento Marta Brzezińska-Waleszczyk mi ha mandato il suo libro Tutto ciò che vuoi sapere sul sesso senza contraccezione ma hai paura di chiedere, un testo polacco pieno di conversazioni con coppie sposate che usano la PFN. Leggendolo, mi sono sentita un po’ come se fossi tornata a casa.

C’è una cosa che mi ha sorpreso nel libro: l’unità di ogni coppia sposata intervistata. Volevano tutte davvero la stessa cosa. Anche se la castità coniugale (nel periodo fertile) sembra l’ossimoro più frustrante dell’universo, molte di loro erano capaci di riderne. Nelle loro storie su anniversari e viaggi romantici capitati sfortunatamente proprio nei giorni fertili non c’erano discussioni, ma solo unità, sostegno reciproco e comprensione.

Dopo aver letto il libro ho provato un raro senso di calma. Ho capito che non dovevo avere paura. La pianificazione familiare naturale è difficile, è vero, ma non voglio vivere in un altro modo. Le voci in quel libro mi hanno rassicurata sul fatto che la PFN non è solo uno sciocco capriccio, e che ho il diritto di vivere in base a quello in cui credo.

Un mese fa ho chiesto a mia madre di raccontarmi la sua esperienza più che ventennale relativa alla pianificazione familiare naturale. Abbiamo sempre parlato apertamente di questo tipo di cose. Non mi ha offerto la versione light della vita matrimoniale, ma ha parlato candidamente di apprendimento, ricerca e conoscenza l’uno dell’altro nel matrimonio. Mi ha parlato del fatto che la saggezza non si esaurisce nell’educazione accademica. Mi ha parlato di natura e libertà, e di come alcune persone temano il dovere di conoscere se stesse e il proprio corpo e si perdano molte cose per questo motivo.

Mia madre ha anche sottolineato che non è un metodo cattolico. È una pianificazione familiare naturale, non cattolica.

Guardare al futuro

Nonostante questo, devo ammettere che temo un po’ la pianificazione familiare naturale. Continuo a rinviarla. Perché un giorno dovrò iniziare a osservarmi, a prendermi la temperatura, a tracciare grafici e a scrivere quando ho avuto l’ultimo ciclo. Dovrò essere una donna coscienziosa e organizzata.

Ma sapete una cosa? In tutte le mie ricerche di informazioni sulla PFN, la scoperta più importante è stata una cosa del tutto scollegata dai grafici: il fatto che anche il miglior sesso (matrimoniale) senza l’unione delle anime, i valori comuni e l’accordo totale su come vivere sarebbe una bugia, e non vale la pena di costruire niente su quella base.

Mi rende ancor più felice, ad ogni modo, il fatto di poter dire onestamente di non voler costruire niente su una bugia.

[Traduzione dall’inglese a cura di Roberta Sciamplicotti]

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