separateurCreated with Sketch.

La toccante lettera di 1.800 anni fa di un legionario romano alla sua famiglia

whatsappfacebooktwitter-xemailnative
Daniel R. Esparza - Aleteia - pubblicato il 06/04/17
whatsappfacebooktwitter-xemailnative

Un candidato al PhD presso la Rice University ha tradotto il testo come parte degli studi di papirologiaNel 2012, quando Grant Adamson era ancora studente presso la Rice University di Houston (Stati Uniti), ha finito di decifrare il contenuto della lettera che un soldato egiziano di nome Aurelius Polion, volontario nelle legioni romane, inviò alla sua famiglia 1.800 anni fa.

Se sorprende il fatto che Aurelius fosse capace di leggere e scrivere (la lettera è scritta in greco koiné, la lingua franca delle colonie del Mediterraneo), il contenuto della missiva è ancora più toccante. Il soldato egiziano, di stanza in Pannonia (oggi Ungheria e Austria), inviò la lettera alla propria madre, fornaia nella natale Tebtunnis (in Egitto). Rattristato per non aver ricevuto da tempo suo notizie, spiegava che avrebbe chiesto al suo superiore il permesso di far visita alla propria famiglia.

Ecco un estratto della lettera di Aurelius Polion:

Prego notte e giorno che tu sia in buona salute, e offro sempre sacrifici a tutti gli dei per te. Non smetto di scriverti, ma tu non ti ricordi di me. Ma io faccio la mia parte scrivendoti sempre e non smetto di portarti nella testa e nel cuore. Tu, però, non mi hai mai scritto della tua salute, di come stai. Sono preoccupato per te perché anche se hai ricevuto spesso delle mie lettere non mi hai mai riscritto per dirmi come stai.

La lettera è stata scoperta più di un secolo fa in occasione di una spedizione archeologica diretta da Bernard Grenfell e Arthur Hunt, spiega Realm of History.

Il retro della lettera include delle istruzioni per il postino, che doveva consegnare la missiva a un veterano di guerra, amico della sua famiglia, che l’avrebbe a sua volta consegnata ai suoi cari. A giudicare dal luogo in cui è stata trovata la lettera, è probabilmente giunta a destinazione.

[Traduzione dall’inglese a cura di Roberta Sciamplicotti]