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Cristo di Itzapalapa, una passione di 174 anni

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© NICOLÁS TAVIRA / NOTIMEX / AFP

Jaime Septién - pubblicato il 22/03/17

La polemica: l'attore che avrebbe dovuto rappresentare Gesù... è sposato

Iztapalapa è una delle 16 delegazioni che compongono l’enorme Città del Messico. È la più grande delegazione della capitale del Paese. E gran parte della sua fama deriva dalla rappresentazione, dalla Domenica delle Palme al Venerdì Santo, degli elementi della Passione di Gesù. Questa rappresentazione popolare è iniziata nel villaggio di Iztapalapa 174 anni fa, per ringraziare il Signore del Santo Sepolcro di aver salvato gli abitanti da un’epidemia di colera.

In questo 2017 ci saranno circa 120 nuovi attori, e 53 che hanno già partecipato gli anni scorsi. Provengono esclusivamente dagli otto distretti che compongono Iztapalapa (La Asunción, San Ignacio, Santa Bárbara, San Lucas, San Pablo, San Miguel, San Pedro e San José) e avranno l’onore di partecipare a questo evento religioso-popolare che attira circa 1,5 milioni di spettatori.

Prestare il corpo a Gesù

Una delle questioni più importanti degli attori che interpretano i personaggi della Passione ha a che fare con la spiritualità, e con la convinzione di rappresentare la Passione e la morte del Figlio di Dio. Questa è la posizione di padre Eric Contreras, Vicario del Santuario del Signore del Santo Sepolcro a Iztapalapa (“Chiesa della Cuevita”) e guida spirituale del Comitato Organizzatore della Settimana Santa a Iztapalapa A.C. (COSSIAC).

Padre Contreras ha spiegato al settimanale cattolico “Desde la Fe” l’importanza che chi impersona Gesù Cristo abbia una spiritualità solida, perché “deve essere consapevole che presterà corpo, voce e sguardo all’uomo più importante che abbia mai camminato sulla terra, il Figlio di Dio. E questo dovrebbe portare ad una conoscenza approfondita della vita di Gesù, di cui deve dare testimonianza”.

Il parroco della “Cuevita” ha poi spiegato, nella stessa intervista, che “i ragazzi che rappresentano Gesù e Maria hanno un ruolo che li porta ad impersonare totalmente le persone che rappresenteranno, e il grande significato che questo implica”.

L’attore che avrebbe dovuto rappresentare Gesù è sposato

Tuttavia, in questa 174esima edizione, è successo un evento particolare: Erick Eduardo Guzmán, che avrebbe dovuto rappresentare Gesù Cristo, è stato sostituito qualche settimana prima della celebrazione. La ragione? È sposato. Lo ha annunciato Miguel Ángel Morales, presidente della COSSIAC, al settimanale Desde la Fe.

Le persone vengono convocate alle selezioni almeno tre mesi prima della Settimana Santa (in questo caso nel dicembre 2016) e il celibato è proprio uno dei requisiti principali che chi rappresenta Gesù nella Passione e morte deve soddisfare.

“In primo luogo – ha detto Morales – è necessario essere nativi di uno degli otto distretti originari della delegazione Iztapalapa. È inoltre necessario aver raggiunto la maggiore età, essere celibi, non avere figli, senza vizi, senza tatuaggi, in buona condizione fisica e in buona salute e, soprattutto, bisogna dare una buona immagine nella comunità. Di conseguenza, deve trattarsi di un giovane che studi, lavori e sia una persona di tradizioni”.

La possibilità di rappresentare Gesù ha spinto Erick Eduardo Guzmán a nascondere il fatto che non soddisfasse uno dei requisiti. Fino a quando qualcuno, rimasto nell’anonimato, ha lasciato nella cassetta postale di Morales un plico contenente una copia del certificato di matrimonio. Il Comitato di Onore e Giustizia del COSSIAC, dopo aver confermato la veridicità di fatto, ha stabilito di non poter rappresentare Cristo, chiendogli di rinunciare.


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Nessuno lo potrebbe rappresentare, ma…

In questo senso, Morales ha sottolineato l’importanza e il rispetto che bisogna avere per rappresentare la grande personalità che era Gesù Cristo: “Nessun essere umano è degno di rappresentare Gesù, ma dobbiamo rappresentare nel modo migliore la Sua bontà, umiltà, amore e fede. Dobbiamo far conoscere questi aspetti con il massimo rispetto. Da qui l’importanza della reputazione di colui che lo rappresenta”.

In questo 2017 Gesù Cristo di Iztapalapa sarà impersonato da uno dei sei semifinalisti eletti nelle qualificazioni precedenti, Eder Arreola. Sarà lui a svolgere questo ruolo, fondamentale per i giovani degli otto distretti della delegazione, che avrà il culmine nella versione messicana del Calvario, la sommità del Cerro de la Estrella.

[Traduzione dallo spagnolo a cura di Valerio Evangelista]

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