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Guarire i ricordi come parte del percorso cristiano

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Tiffany Joyce CC

Judy Landrieu Klein - pubblicato il 13/03/17

In un mondo che offre meccanismi di superamento, Gesù offre la vera e autentica guarigione

Signore, non sono degno di partecipare alla tua mensa, ma dì soltanto una parola e io sarò salvato

Liturgia Eucaristica

All’epoca sembrava un’idea del tutto ragionevole. Mark ed io ci saremmo spostati di sotto nella camera da letto padronale e avremmo dato la stanza al piano di sopra, dove mi ero trasferita dopo la morte di mio marito Bernie, a nostro figlio 17enne. Abbiamo trascorso tutta la giornata portando su e giù i mobili e abbellendo ciascuna delle stanze appendendo quadri, posizionando lampade e rifacendo con cura i letti.

Poi è venuto il momento della resa dei conti. Non appena mi sono stesa supina sul letto nella mia vecchia stanza, sono stata invasa da una serie vertiginosa di sogni, pensieri ed emozoni che mi disorientavano e sembravano usciti dal nulla.

Dov’ero? Con chi ero? Bernie era morto solo la notte prima? O era ancora vivo? Non avevo davvero idea di cosa stesse succedendo.

In preda al panico e al dolore, ho pianto e pregato alternativamente per tutta quella lunga notte, mentre cercavo di trovare i miei punti di riferimento. Non mi sentivo così dal giorno in cui Bernie era morto, e dopo un’altra notte di insonnia invasa dal panico ho portato la questione nella preghiera.

Seduta nella cappella dell’adorazione davanti a Gesù nel Santissimo Sacramento, ho chiuso gli occhi e ho chiesto al Signore cosa volesse fare di tutta quella faccenda. All’improvviso l’ho come visto entrare nella mia camera da letto con un lungo abito bianco e la mano destra sollevata.

La pace sia con te, l’ho sentito dire mentre lo guardavo fare il segno della croce e benedire la mia stanza. Poi Gesù ha girato per la stanza pronunciando benedizioni e invocando la pace su ogni centimetro. Si è quindi messo al lato del letto, dove mi vedevo anch’io. Mettendomi la mano sulla fronte, ha pronunciato le stesse parole: La pace sia con te.

Ho ripercorso ogni trauma doloroso che si era svolto in quella stanza – notizie di troppe tragedie e troppe morti, lunghe notti di dolore dopo la morte improvvisa di mio marito, dei miei due fratelli e del mio figliastro. Ma questa volta potevo vedere che non ero sola: Gesù era accanto a me, mi toccava teneramente e pronunciava parole di conforto e guarigione. Era chiaro che non ero mai stata sola e che avevo semplicemente bisogno di accogliere Gesù in modo consapevole negli eventi e nelle emozioni del passato che avevo stipato nel mio subconscio; ricordi e sentimenti che erano riemersi inaspettatamente quando ero rientrata in uno spazio che avevo a lungo disertato.

Suppongo che sia stata una “coincidenza di Dio” che avessi appena iniziato a leggere un libretto intitolato Walls and Bridges: Healing of the Heart (Muri e Ponti: Guarigione del Cuore). Nella prefazione, padre Richard McAlear, O.M.I., noto per il dono della guarigione, scrive:

Tutti abbiamo ferite interiori che portiamo nel cuore. Ci sono sentimenti ed emozioni negativi che si muovono nel campo del subconscio e in quello dell’inconscio. Toccarli con la grazia che guarisce è fondamentale per avere una piena consapevolezza della presenza amorevole di Dio e di conseguenza della pienezza della vita in Dio… Gesù offre l’amore, la sicurezza e la guarigione necessari per fare la differenza tra superare e guarire. Solo l’amore di Gesù è idoneo allo scopo e può toccare le ferite che l’intuizione umana e la conoscenza di sé hanno portato alla luce (p. 10)

Avevo superato il mio dolore, ma Dio voleva che guarisse. Mi è stato ricordato in modo potente che la guarigione era, ed è, una parte essenziale della persona, della presenza e del messaggio di Cristo – una verità che abbiamo ampiamente dimenticato sia nella Chiesa che in un mondo che offre molti meccanismi di superamento anziché l’autentica guarigione in e attraverso Gesù Cristo.

[Traduzione dall’inglese a cura di Roberta Sciamplicotti]

Tags:
guarigione interiore
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