L’autrice pluripremiata Amy Krouse Rosenthal scrive la sua opera più bella (e straziante): un profilo per appuntamenti per il maritoQuando la popolare autrice Amy Krouse Rosenthal ha scritto un saggio per il New York Times annunciando il suo cancro alle ovaie in fase terminale stava affrontando una deadline molto dura, affermando: “Devo dire questo (e dirlo bene) finché ho a) la vostra attenzione e b) battito cardiaco”.
Anche se si preoccupava del fatto che l’impatto di ciò che scriveva potesse mancare di appeal per via della morfina e della mancanza di cibi solidi, la scrittrice non aveva nulla da temere. Il suo saggio è una storia bella e umile che coglie la bellezza del matrimonio. Descrive il suo come un matrimonio da favola, “tranne per tutte le cose abituali che derivano da due decenni e mezzo di condivisione della casa. E per la parte che riguarda il fatto che mi sia ammalata di cancro”. E la tragedia di sapere che la fine arriverà presto.
Appena 18 mesi fa, nel settembre 2015, la Rosenthal e il marito Jason pensavano che la loro sfida più grande fosse prepararsi al “nido vuoto” dopo che l’ultimo dei loro tre figli era partito per il college, ma quando un caso di sospetta appendicite l’ha fatta finire in ospedale ha ricevuto la notizia devastante che aveva un tumore alle ovaie, e tutti i progetti di viaggi all’estero e altro sono stati abbandonati.
Nei primi mesi la coppia ha deciso di vivere in e per il presente, ma ora che resta poco tempo la Rosenthal pensa al futuro – soprattutto a quello del marito, di cui lei non farà più parte. “È un uomo di cui è facile innamorarsi. A me è bastato un giorno”, scrive nel suo saggio intitolato You May Want to Marry My Husband (Potresti voler sposare mio marito).
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La scrittrice ricorda come si siano incontrati a un appuntamento al buio organizzato da un caro amico di famiglia che conosceva entrambi a livello individuale. Alla fine della cena, “sapevo che volevo sposarlo”, ha affermato la Rosenthal. Jason è arrivato alla stessa conclusione un anno dopo. Ed è questo profondo amore per il marito che l’ha spinta a cercare di trovare qualcun altro che lo ami.
Basta per farvi ridere, o piangere, o entrambe le cose, perché chi meglio di una moglie innamorata potrebbe scrivere il profilo per appuntamenti perfetto?
La sua descrizione menziona i capelli brizzolati, i bei lineamenti e quanto le mancherà guardare il suo volto. Ma non si sofferma solo sull’aspetto fisico, rivelando rapidamente le qualità più importanti da ammirare in lui: l’amore per la musica e la sua abilità culinaria, la sua compassione e la sua attenzione.
“Voglio più tempo con Jason”, ammette la Rosenthal. “Voglio più tempo con i miei figli. Ma non l’avrò”. Per questo la sua ricerca di una nuova moglie per Jason colpisce ancor di più: una delle lezioni più difficili che possiamo imparare è sacrificare i nostri desideri per il bene degli altri.
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Pur se debole, la Rosenthal è riuscita a finire il suo saggio in tempo per il giorno di San Valentino, dicendo: “Il dono più autentico a cui posso pensare è che la persona giusta legga questo, incontri Jason e inizi un’altra storia d’amore”. E quale dono potrebbe essere più romantico, generoso e bello? Dare a Jason la capacità di amare di nuovo.
Il dono della Rosenthal è andato molto al di là quanto avrebbe mai potuto immaginare: il suo saggio dimostra a chiunque lo legga cosa sia l’amore. In particolare il tipo di amore che crea il matrimonio: un legame unico di esperienze ed emozioni che non dovrebbero mai essere date per scontate.
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Cerith Gardiner è nata a Londra e vive a Parigi da 14 anni. Trascorre il suo tempo lavorando come consulente di inglese, scorrazzando qua e là i suoi quattro figli e domandandosi se sarà mai chic come le donne francesi.
[Traduzione dall’inglese a cura di Roberta Sciamplicotti]