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Come accompagnare? Lasciati ispirare al modo in cui Bergoglio formava i suoi novizi

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© HO / BERGOGLIO FAMILY / AFP

Alfa y Omega - pubblicato il 07/03/17

Amicizia, senso dell'umorismo, vicinanza, vita di preghiera, fiducia...

di Ricardo Benjumea

Quando sull’aereo per Rio il giornalista de La Razón Dario Menor ha chiesto al Papa di consigliare delle letture per i giovani disoccupati, papa Francesco ha risposto “i libri di padre Fares, un gesuita argentino che a Buenos Aires sta lavorando molto bene nel sociale”. Civiltà Cattolica non si è fatta attendere e ora Fares Diego è diventato uno dei principali riferimenti della nuova edizione spagnola della rivista dei gesuiti, la cui edizione latino-americana è curata dalla Herder.

E continua a scrivere libri, l’ultimo dei quali è un breve volume presentato in questi giorni presso il Pontificio Collegio Spagnolo a Roma, “Dieci cose che il Papa Francesco propone ai sacerdoti” (Claret), con la prefazione del Papa stesso.

Fares commenta alcuni dei messaggi che il Vescovo di Roma ha lanciato ai sacerdoti, mettendoli a confronto con quelli lanciati quando era Arcivescovo di Buenos Aires. E, soprattutto, condivide l’esperienza personale che, nel 1975, gli permise di conoscerlo come prenovizio della Compagnia di Gesù, in seguito direttore spirituale e, infine, padrino di ordinazione sacerdotale.


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La sua austerità e la coerenza sono state due delle caratteristiche che, in un primo momento, hanno attirato la sua attenzione. E anche la sua vicinanza. “Ha condiviso con noi le attività comuni. Se incontrava qualcuno mentre lavorava alla fattoria, gli offriva la sua compagnia”, ricorda.

Incoraggiava tra i novizi quella stessa “amicizia“, contribuendo a far tessere tra loro legami umani basati sulla franchezza e sul “senso dell’umorismo“.

Già da allora, Bergoglio prendeva molto sul serio l’idea di una Chiesa che uscisse fuori. “La prima cosa che abbiamo fatto durante la nostra formazione è stata mandarci [in pellegrinaggio] a Luján con i fedeli, con tutta la gente che andava a incontrare la Vergine. Ci ha quindi inculcato l’idea che il popolo di Dio ha fame di pastori che se ne prendano cura e lo accompagnino“, aggiunge Diego Fares. “Questo ci ha aiutato molto”.

L’allora provinciale dei gesuiti era solito mandare i suoi novizi a lavorare nelle baraccopoli, andando fuori per raggiungere quelle che Francesco chiama ora periferie geografiche ed esistenziali, termine che coniò in seguito.

“La maggior parte dell’umanità oggi è povera, così una Chiesa evangelizzatrice deve essere con i poveri“, riflette Fares.

Jorge Bergoglio era noto anche perché coltivava la vita di preghiera dei suoi novizi, sulla qual cosa continua ancora oggi a insistere rivolgendosi ai sacerdoti. “È un tipo di preghiera che consiste nel riposare nel Signore, e può essere fatta in qualsiasi momento”, un patto con Dio definito dalla “naturalità” e dalla “familiarità”, che non ha bisogno di “impostazioni” artificiali.

Un punto sul quale insisteva – e insiste ancora oggi – molto l’attuale Pontefice è che “tutto è grazia“, ​​una grazia “del tutto immeritata” e ricevuta nell’unzione per “uscire fuori ad ungere gli altri”.

Poco prima della sua ordinazione sacerdotale, ricorda Fares, dopo averlo confessato, Bergoglio gli ha chiesto molto seriamente: “Sei pienamente consapevole di ciò che stai per ricevere?”. Al che il giovane, dopo aver sentito “un brivido” attraversargli il corpo, ha risposto dicendo semplicemente: “La verità è che non lo sono”. E poi, con un sorriso, ha detto: “Meno male!”.

Tra le proposte del Papa ai sacerdoti non poteva mancare “il discernimento“, che è “l’arte dell’accompagnamento” ai fedeli, in modo che possano “permettere a Gesù di essere il Signore della loro vita quotidiana”. “Non è una questione sofisticato, né un argomento da imparare nelle facoltà di teologia”, dice Fares. Si tratta piuttosto di “una disposizione del cuore”, di “uno stato di grazia che cresce nella preghiera”. “È un qualcosa di basilare, come respirare”, aggiunge.


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“Come un padre e una madre sanno cosa stia accadendo al bambino in un determinato momento“, così è l’accompagnamento del sacerdote ai fedeli.

Articolo originariamente pubblicato da Alfa y Omega

[Traduzione dallo spagnolo a cura di Valerio Evangelista]

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