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Il Papa e la Curia in pullman agli Esercizi spirituali

Vatican Insider - pubblicato il 05/03/17

«Chiedo per favore un ricordo nella preghiera per me e i miei collaboratori». Così papa Francesco in un nuovo tweet lanciato dal suo account @Pontifex nel giorno in cui si trasferisce, su due pullman, insieme ai suoi collaboratori della Curia romana ad Ariccia, dove «fino a venerdì faremo gli esercizi spirituali».

Il Pontefice ribadisce dunque l’esortazione già lanciata in tarda mattinata ai fedeli, al termine dell’Angelus in piazza San Pietro, nella prima domenica di Quaresima, che lo ha visto nel pomeriggio lasciare la Santa Sede per ritirarsi fino a venerdì ad Ariccia, paese dei Colli Albani alle porte di Roma, per la settimana degli Esercizi spirituali quaresimali.  

A bordo di due pullman, Papa Bergoglio e i cardinali e vescovi di Curia sono partiti dal piazzale antistante l’«Aula Paolo VI» per recarsi nella «Casa del Divin Maestro», retta dai Paolini. Sono arrivati alle 16,50. 

Le meditazioni sono proposte dal francescano padre Giulio Michelini, e hanno come filo conduttore «Passione, Morte e Resurrezione di Gesù secondo Matteo».

Nella settimana degli Esercizi spirituali sono sospese tutte le udienze, compresa quella generale di mercoledì 8 marzo.

Dopo l’arrivo ad Ariccia e la sistemazione nella Casa del Divin Maestro, alle 18 di oggi sono previsti l’introduzione, l’adorazione eucaristica e i Vespri. Quindi la cena. 

Gli altri giorni il programma prevede alle 7,30 la concelebrazione della Messa, quindi dopo la colazione la prima meditazione alle 9,30. Dopo il pranzo e un breve riposo, la seconda meditazione alle 16, seguita dai Vespri e dall’adorazione eucaristica, e poi dalla cena alle 19,30. 

Venerdì 10 marzo, ultimo giorno del ritiro, dopo la concelebrazione della Messa e la colazione, una sola meditazione alle 9,30 e il rientro in Vaticano. 

Tranne che per l’introduzione, ogni meditazione proposta da Michelini partirà dall’esegesi di un brano tratto dai capitoli 26-28 del Vangelo di Matteo, riletto tenendo sullo sfondo la Galilea e quanto è avvenuto all’inizio del ministero di Gesù. Dall’interpretazione del testo si passerà poi a una lettura di tipo esistenziale e spirituale. 

L’introduzione di oggi, si legge nel programma reso noto dalla Prefettura della Casa pontificia, ha come tema «La confessione di Pietro e il cammino di Gesù verso Gerusalemme». Le due meditazioni di domani, «Le ultime parole di Gesù e l’inizio della passione» e «Il pane e il corpo, il vino e il sangue». Le due di martedì, «La preghiera al Getsemani e l’arresto di Gesù» e «Giuda e il campo del sangue». Le due di mercoledì, «Il processo romano, la moglie di Pilato e i sogni di Dio» e «La morte del Messia». Le due di giovedì, «La sepoltura e il sabato di Gesù» e «La tomba vuota e la resurrezione». Venerdì mattina la conclusione. 

Uno dei paolini della Casa di Ariccia, padre Olinto Crespi, spiega in un’intervista ad Acistampa il valore del mosaico di Cristo davanti a cui il Pontefice e i prelati ascoltano le meditazioni: «Il nostro fondatore (il beato Giacomo Alberione, ndr) traduce in modo visibile la sua ispirazione carismatica. Gesù nel Vangelo di Giovanni dice: Io sono la Via, la Verità e la Vita. E don Alberione vede in queste parole il Cristo completo. Cristo verità, dice Alberione, corrisponde al nostro pensiero, anche se in termini ebraici verità è anche fedeltà. Cristo verità quindi corrisponde alla mente. Cristo Via corrisponde al modo di comportarsi e di vivere. E Cristo Vita, attraverso l’ascolto della parola, e infatti la Bibbia è sempre intronizzata in ogni nostra comunità. E quindi l’uomo è un riflesso di Cristo Via Verità e Vita. Il mosaico è ripreso da una pittura dell’artista Mezzana, e negli anni ’30 Alberione ha fatto stampare il Vangelo con questo disegno in copertina. Gesù Maestro, Via, Verità e Vita. Cristo contornato dagli evangelisti, le cui iniziali dei simboli formano la parola Alba, la casa madre della Famiglia Paolina». 

Crespi commenta poi i giorni «vaticani» della Casa paolina: «Questa diventa una piccola cittadella vaticana e anche noi della comunità entriamo in una vita diversa. Siamo tutti nuovi, quindi per noi è la prima esperienza con il Papa. Sappiamo che il Papa non gira molto: camera, cappella, sala da pranzo. Parla pochissimo anche a tavola. C’è sempre un sottofondo di musica e si sta in silenzio. Dei veri esercizi alla scuola di Sant’ Ignazio». 

La giornata di Esercizi «inizia con la messa, poi colazione e di nuovo in cappella per la predicazione. Le sedie sono arrivate dal Vaticano. Il primo anno c’erano le panche di legno, ma per i più anziani erano un po’ scomode. Allora il Papa ha mandato le poltroncine con gli inginocchiatoi che ci sono adesso. Dopo il pranzo ancora in cappella. Mentre molti altri gruppi magari si riuniscono nell’ auditorium, il Papa vuol stare solo in cappella. E questo dice anche il clima che Francesco vuole creare. Anche noi siamo invitati a non disturbare, insomma dobbiamo un po’ scomparire. Anche il pranzo si fa in modo separato. Certo nella casa c’è un bel wi-fi e la linea telefonica da quando è arrivato il Papa è migliorata, e magari qualche cardinale un po‘ lavora. Il Papa si vede molto poco. È molto riservato».  

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