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15 domande per un esame di coscienza in Quaresima. La proposta di un parroco

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Aleteia - Gelsomino Del Guercio - pubblicato il 05/03/17

Don Cristoforo: serve a preparazione per la confessione. Si parla di aborto e scelte politiche. E il paese si divide

Il parroco di Tobbiana e Fognano, in provincia di Pistoia, don Cristoforo Dabrowski, ha distribuito a tutte le famiglie (per ora di Tobbiana, poi forse toccherà a Fognano), insieme al calendario della benedizione delle famiglie, un foglio intitolato “Esame di coscienza prima della confessione di Pasqua” contenente quindici domande che oltre a ricordare i doveri di precetto, come partecipare alla messa la domenica e le feste comandate o confessarsi e comunicarsi almeno a Pasqua, indicano anche, in modo dettagliato ed esplicito, i comportamenti contrari alla morale cattolica in materia di aborto, contraccezione, rapporti prematrimoniali e superstizione. Con accenni anche alla politica (La Nazione, 27 febbraio).

I QUESITI

Domande sulla procreazione e i comportamenti sessuali a cui i parrocchiani sono invitati a rispondere nel loro esame di coscienza:

“Ho abortito oppure cooperato all’aborto, acconsentendovi o anche solo consigliandolo?”

“Ho accompagnato qualcuno ad abortire?”

“Se sono ancora fidanzato, ho peccato contro la purezza e la castità (rapporti sessuali prematrimoniali)?”

“Ho commesso adulterio (anche solo con il pensiero e lo sguardo)?”

“Ho adoperato mezzi contraccettivi contrari alla morale cattolica (pillola, profilattico, spirale, coito interrotto)?”

“Ho commesso atti impuri in modo solitario?”.

LA POLITICA

Nell’elenco compare anche una domanda sulle scelte in materia politica ed elettorale: “Sono favorevole a dottrine contrarie al cristianesimo e condannate dalla Chiesa (aborto, divorzio, contraccezione, eutanasia, fecondazione artificiale, ecc.)? Ho dato il voto a partiti o persone che appoggiano queste aberrazioni? In passato ho votato a favore dell’aborto e del divorzio?”.

ATTI IMMORALI

L’esame di coscienza proposto da don Cristoforo non si limita ad enunciare principi etici in generale, ma scende nel particolare della vita di ciascuno dicendo semplicemente e chiaramente quello che non si deve fare, come “portare addosso o in casa amuleti, portafortuna, corni, ferri di cavallo” oppure essere “in lite con qualcuno (non ci parlo), specialmente con qualche parente”, bestemmiare, coltivare odi e rancori”.

L’elenco continua con le citazioni di “spettacoli immorali, stampa immorale” o l’aver “navigato su siti internet immorali”.

“BISOGNA CONFESSARSI”

La scelta di don Cristoforo – che aveva già proposto il questionario nella sua precedente parrocchia – ha fatto molto discutere in paese ed ha avuto una diffusione mediatica addirittura a livello nazionale.

Il parroco motiva così la sua proposta: «Dai ministri di Dio si attende che espongano ciò che dice Dio, l’esame di coscienza lo approfondiremo durante la Quaresima, e non perché è andato sul giornale ma perché bisogna confessarsi e quindi bisogna sapere di cosa ci si deve confessare».

LA PROTESTA DELLA SINISTRA

I temi trattati, secondo i partiti di sinistra del pistoiese, sono «ingerenze nella politica» a cui la chiesa non è chiamata. «Pensavo fosse uno di quei tanti fake che girano su Internet – si legge su Sinistra unita per Montale – o comunque la trascrizione di un testo medievale, E invece no, a quanto sembra è tutto vero» (La Repubblica, 28 febbraio).

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