separateurCreated with Sketch.

Guarisce da una gravissima encefalite per intercessione di Concetta Bertoli?

whatsappfacebooktwitter-xemailnative
Aleteia - Gelsomino Del Guercio - pubblicato il 02/03/17
whatsappfacebooktwitter-xemailnative

Il ragazzo era entrato in coma e rischiava di non riprendersi piùIl miracolo attribuito alla venerabile Concetta Bertoli è raccontato dalla mamma di Kevin Menis, che oggi è un bel ragazzo di Udine di 18 anni e gode ottima salute.

Nel gennaio 2011, però, Kevin non stava affatto bene. La madre Cristina si commuove ancora oggi raccontando i momenti drammatici passati allora: «Mio figlio aveva un forte mal di testa, con febbre e vomito. Pensavamo a una banale influenza. Il perdurare dei sintomi ci ha indotto al ricovero di Kevin all’ospedale di San Daniele e poi, visto che la situazione si stava aggravando, al Burlo di Trieste» (messaggeroveneto.gelocal.it, 2 marzo).

GRAVE INFEZIONE CEREBRALE

«Qui – continua Cristina al Messaggero Veneto – il quadro clinico è peggiorato, sebbene fosse stata esclusa la meningite. Kevin era entrato in coma, la situazione si faceva ogni giorno più difficile. I medici ci avevano avvertito che non poteva farcela, che sarebbe vissuto come un vegetale».

La diagnosi parlava di una gravissima forma di encefalite. «Nel frattempo eravamo in contatto costante con il nostro pediatra, il dottor Nigris, il quale ha affidato la sorte del nostro Kevin alle preghiere di una persona devota a Concetta Bertoli. I medici si sono prodigati al massimo per salvare la vita a mio figlio. A un certo punto c’è stato un lento e progressivo risveglio. All’improvviso la risonanza magnetica ha dato risultati positivi».

IL CAMBIAMENTO IMPROVVISO

«Era il 14 marzo – ricorda la mamma – il quadro clinico era cambiato. Kevin era guarito, non si vedeva più nessuna lesione al cervello. Sì, questo ragazzo è davvero un miracolato. Nell’ottobre 2011 ha subito una intossicazione di monossido, lui si è salvato in extremis, un nuovo miracolo. La vita, dopo questa esperienza, cambia, si diventa più forti».

NESSUNA CICATRICE

Ma la straordinarietà della guarigione si riferisce all’assenza di segni lasciati dalla malattia. «Ci sono eventi che si possono ascrivere a qualcosa di inspiegabile come questo – spiega il pediatra Fabiano Nigris – perché la guarigione di una encefalite, quindi una infezione del cervello molto grave, con una lesione molto importante si riteneva irreversibile. Qui sta il grosso punto di domanda, la cicatrice da post lesione non c’è, non è stata rilevata da nessun esame. E questo è stato valutato in ripetute risonanze magnetiche. Il fatto è ancora al vaglio degli esperti, l’iter valutativo tecnico è ancora in itinere».

“GUARIGIONE INSPIEGABILE”

«Kevin è stato colpito da una encefalite grave – rimarca il pediatra – con lesioni al cervello che si ritenevano irreversibili e che, invece, si sono normalizzate senza lasciare alcuna traccia. Io spero che l’intero iter dia esito positivo e che questo rinsaldi ancora di più la figura di Concetta Bertoli».

IL COMITATO MEDICO DI LOURDES SI DEFILA

Sul caso di Kevin il vicepostulatore della causa di beatificazione della Bertoli, padre Aurelio Blasotti, ha chiesto un parere al Comitato medico internazionale di Lourdes.

Il Bureau des constatations médicales ha risposto che non ha le competenze né le possibilità di occuparsi del fatto in quanto è abilitato a valutare soltanto le presunte guarigioni che avvengono a Lourdes.

«Era un sogno, ma noi non demordiamo, è stato un tentativo per avere una opinione super partes sull’inspiegabile guarigione di Kevin Menis attribuita alla venerabile Concetta Bertoli», afferma fra’ Aurelio, che da anni porta avanti con fede e convinzione la battaglia affinché sia riconosciuta la certezza scientifica che la guarigione sia avvenuta non secondo i dettami della medicina “normale” (Messaggero Veneto, 1 marzo).

LE VIRTU’ DI CONCETTA

La storia della Bertoli ruota tutta attorno a Mereto di Tomba, paesino in provincia di Udine, dove nasce il 14 aprile 1908. A 16 anni è colpita da una grave malattia degenerativa, l’artrite nervosa deformante poliarticolare reumatica.

A 22 anni è costretta immobile a letto, dove resta per ben 26 anni senza avere neppure la possibilità di aprire la bocca se non per ingerire liquidi. Ma la donna non perde mai la fede, anzi; la fede la sostiene anche quando la colpisce la cecità. Nel 1940 diventa terziaria francescana.

La sera dell’11 marzo 1956, dopo 31 anni di malattia, 26 dei quali vissuti nella completa immobilità, la venerabile muore. Il 24 aprile 2001 con il riconoscimento del decreto sulle virtù vissute in modo eroico, Papa Giovanni Paolo II apre la strada alla beatificazione di Concetta.