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Una lezione dagli Oscar per il Mercoledì delle Ceneri

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Frazer Harrison/GettyImages Northd America/AFP

Greg Kandra - pubblicato il 01/03/17

Prima di diventare cenere, siamo scintille di potenziale che dovrebbero incendiare il mondo

Domenica sera, durante la cerimonia di consegna degli Oscar, uno dei vincitori ha offerto una potente testimonianza sulla vita – e, che lo abbia capito o meno, ha anche offerto a tutti i cristiani una grandiosa prospettiva sulla Quaresima.

Viola Davis, vincitrice del premio per la Miglior Attrice Non Protagonista, ha iniziato il suo discorso di accettazione con queste parole: “C’è un posto in cui sono riunite tutte le persone con il massimo potenziale, e questo posto è il cimitero”.

Siamo qui per ammetterlo, per accettarlo, per rifletterlo – e per farlo contare.

Quando riceviamo le ceneri, diciamo a noi stessi e al mondo: “Un giorno non sarò altro che polvere. Ma fino a quel giorno, voglio realizzare il mio potenziale – come cristiano cattolico e come figlio di Dio”.

E allora ci prendiamo questi 40 giorni per pentirci, riflettere e volgerci al Vangelo. Ricordiamo di cosa siamo fatti – e per cosa siamo stati creati.

La grande Santa Caterina da Siena ha detto una volta: “Se diventerai quello per cui sei stato creato incendierai il mondo”.

Per cosa siamo stati creati?

La risposta è la stessa per ciascuno di noi. Siamo fatti per essere santi.

È il più grande desiderio di Dio per ciascuno di noi, e parte dell’obiettivo della Quaresima è sforzarsi per realizzare questo desiderio – e per realizzare il nostro potenziale.

Le ceneri ci ricordano che possiamo essere bruciati ma non consumati. C’è un fuoco dentro di noi.

Nel nostro Battesimo, abbiamo ricevuto una candela accesa con le parole “Ricevi la luce di Cristo”. È un buon momento per chiederci cosa ne sia stato di quella luce.

Siamo diventati freddi? Indifferenti? Coinvolti solo da noi stessi?

Cosa possiamo fare per riaccendere la scintilla?

La maggior parte di noi sa che la Quaresima ci esorta in questi 40 giorni a digiunare, fare elemosina e pregare. È abbastanza? Digiuniamo dal cibo, ma forse dovremmo anche cercare di digiunare da crudeltà ed egoismo. Dovremmo evitare la tentazione di deridere, criticare, giudicare.

Diamo l’elemosina ai poveri, ma diamo anche elemosina di compassione a chi è povero nel cuore. Doniamo noi stessi e il nostro tempo a chi non ha tempo. Diamo dignità e rispetto a chi è povero a livello di autostima.

Preghiamo per chi ci è vicino, ma preghiamo anche per chi non lo è. Preghiamo per le anime del Purgatorio che sono dimenticate. Preghiamo per quelle anime tra noi che sono perdute.

Durante la Quaresima, ogni venerdì seguiamo in chiesa la Via Crucis. Tanti di noi stanno percorrendo la propria via verso il Calvario – cadendo, risollevandosi, cadendo di nuovo. Quanti sentono di essere condannati e giudicati, privati di sicurezza o dignità? Quanti sentono di essere inchiodati a croci di ingiustizia o dipendenza, o difficoltà, oppure odio? Fate la Via Crucis con loro. Pregate con loro. Pregate per loro.

E pregate che tutti noi possiamo essere più di mera polvere. Abbiamo sentito il salmista dire “Crea in me, o Dio, un cuore puro, rinnova in me uno spirito saldo”.

Preghiamo di poter essere rinnovati.

Inizia qui. Inizia ora.

“C’è un posto in cui sono riunite tutte le persone con il massimo potenziale, e questo posto è il cimitero”, ha detto Viola Davis.

Ma poi sarà troppo tardi. Non aspettiamo oltre. Le ceneri che riceviamo proclamano al mondo che abbiamo del lavoro da fare per realizzare il nostro grande potenziale agli occhi di Dio e infiammare il mondo.

[Traduzione dall’inglese a cura di Roberta Sciamplicotti]

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