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Consigli per vivere la Quaresima da veri cattolici

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Il digiuno non è un sacrificio fatto a vuoto, come ci spiega Sant'Antonio.

Silvia Lucchetti - Aleteia - pubblicato il 01/03/17

Il cammino del cristiano dal Mercoledì delle Ceneri alla domenica di Pasqua per celebrare la Resurrezione del Signore

Oggi 14 febbraio, mercoledì delle Ceneri, comincia la Quaresima, quel tempo liturgico speciale di preparazione alla Santa Pasqua che festeggeremo domenica 1° aprile. Abbiamo pensato di raccogliere per voi le indicazioni necessarie per vivere pienamente il periodo della Quaresima, che ricorda i quaranta giorni che Gesù Cristo passò nel deserto, dove fu tentato dal diavolo, prima di cominciare la sua vita pubblica.

IL MERCOLEDÌ DELLE CENERI

Il mercoledì delle Ceneri è giorno di digiuno e astinenza dalle carni, i fedeli partecipano alla celebrazione nella quale il sacerdote compie il rito dell’imposizione delle ceneri, ovvero sparge un pizzico di cenere benedetta sul capo o sulla fronte, segno che ci rammenta la nostra fragilità di creature e ci invita alla conversione e alla penitenza.




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DIGIUNO ELEMOSINA PREGHIERA

Nel tempo della Quaresima il cristiano è chiamato alla preghiera, al digiuno e all’elemosina, tre pratiche che invitano alla conversione, al silenzio e alla penitenza. Ciascuna è collegata all’altra: ci muovono a vivere con impegno il nostro cammino spirituale.




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LE TRE TENTAZIONI DI GESÙ NEL DESERTO

Per spiegare le tentazioni che Gesù vive nel deserto – tentazioni che noi possiamo superare pregando, digiunando e facendo le elemosine – ci serviremo delle illuminanti parole che Benedetto XVI pronunciò durante l’udienza generale del 13 febbraio 2013. Le sue riflessioni possono aiutarci a comprendere più profondamente il senso della Quaresima.

«Anzitutto il deserto, dove Gesù si ritira, è il luogo del silenzio, della povertà, dove l’uomo è privato degli appoggi materiali e si trova di fronte alle domande fondamentali dell’esistenza, è spinto ad andare all’essenziale e proprio per questo gli è più facile incontrare Dio. Ma il deserto è anche il luogo della morte, perché dove non c’è acqua non c’è neppure vita, ed è il luogo della solitudine, in cui l’uomo sente più intensa la tentazione. Gesù va nel deserto, e là subisce la tentazione di lasciare la via indicata dal Padre per seguire altre strade più facili e mondane. Così Egli si carica delle nostre tentazioni, porta con Sé la nostra miseria, per vincere il maligno e aprirci il cammino verso Dio, il cammino della conversione».




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LA PRIMA TENTAZIONE

«Riflettere sulle tentazioni a cui è sottoposto Gesù nel deserto è un invito per ciascuno di noi a rispondere ad una domanda fondamentale: che cosa conta davvero nella mia vita? Nella prima tentazione il diavolo propone a Gesù di cambiare una pietra in pane per spegnere la fame. Gesù ribatte che l’uomo vive anche di pane, ma non di solo pane: senza una risposta alla fame di verità, alla fame di Dio, l’uomo non si può salvare».



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LA SECONDA TENTAZIONE

«Nella seconda tentazione, il diavolo propone a Gesù la via del potere: lo conduce in alto e gli offre il dominio del mondo; ma non è questa la strada di Dio: Gesù ha ben chiaro che non è il potere mondano che salva il mondo, ma il potere della croce, dell’umiltà, dell’amore».



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LA TERZA TENTAZIONE

«Nella terza tentazione, il diavolo propone a Gesù di gettarsi dal pinnacolo del Tempio di Gerusalemme e farsi salvare da Dio mediante i suoi angeli, di compiere cioè qualcosa di sensazionale per mettere alla prova Dio stesso; ma la risposta è che Dio non è un oggetto a cui imporre le nostre condizioni: è il Signore di tutto».




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È DIO IL SIGNORE DELLA MIA VITA O SONO IO?

«Qual è il nocciolo delle tre tentazioni che subisce Gesù? E’ la proposta di strumentalizzare Dio, di usarlo per i propri interessi, per la propria gloria e per il proprio successo. E dunque, in sostanza, di mettere se stessi al posto di Dio, rimuovendolo dalla propria esistenza e facendolo sembrare superfluo. Ognuno dovrebbe chiedersi allora: che posto ha Dio nella mia vita? E’ Lui il Signore o sono io? Superare la tentazione di sottomettere Dio a sé e ai propri interessi o di metterlo in un angolo e convertirsi al giusto ordine di priorità, dare a Dio il primo posto, è un cammino che ogni cristiano deve percorrere sempre di nuovo. “Convertirsi”, un invito che ascolteremo molte volte in Quaresima, significa seguire Gesù in modo che il suo Vangelo sia guida concreta della vita; significa lasciare che Dio ci trasformi, smettere di pensare che siamo noi gli unici costruttori della nostra esistenza; significa riconoscere che siamo creature, che dipendiamo da Dio, dal suo amore, e soltanto «perdendo» la nostra vita in Lui possiamo guadagnarla. Questo esige di operare le nostre scelte alla luce della Parola di Dio».



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IL DIGIUNO IN QUARESIMA E LA CONFESSIONE

La Chiesa invita al digiuno e all’astinenza dalle carni ogni venerdì di Quaresima (in memoria solenne della morte di Cristo) e alla partecipazione alla Via Crucis. Durante il periodo quaresimale ci richiama al pentimento e al sacramento della confessione per prepararci a vivere il culmine dell’Anno liturgico: la celebrazione della Pasqua del Signore.




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DOMENICA DELLE PALME E TRIDUO PASQUALE

Il 9 aprile, domenica delle palme, comincerà la settimana santa nella quale verranno celebrati gli ultimi giorni della vita terrena di Gesù Cristo. La domenica delle palme fa memoria dell’ingresso del Salvatore a Gerusalemme con la folla che lo accoglie con i rami di palma nelle mani.
Il triduo pasquale è un momento importantissimo in cui si celebra la passione e morte di Cristo e la sua Resurrezione.Comincerà il giovedì santo, 13 aprile, e si concluderà nella domenica di Pasqua.




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GIOVEDÌ SANTO

Il giovedì santo inizia con laMessa crismale, il vescovo consacra il Crisma, cioè l’olio benedetto da utilizzare durante l’anno per i Sacramenti del Battesimo, della Cresima e dell’Ordine Sacro. Nel corso della celebrazione, i sacerdoti rinnovano le promesse fatte il giorno della loro ordinazione, e consacrano anche l’olio dei catecumeni da usare per il Battesimo degli adulti e l’olio per l’unzione degli infermi. Prosegue con il rito in «Coena Domini» nel quale si ricordano l’istituzione dell’Eucaristia e del sacerdozio ministeriale, inoltre si compie il gesto significativo della lavanda dei piedi a imitazione di Gesù.




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VENERDÌ SANTO

Il 14 aprile, venerdì santo, è giorno di digiuno e intensa preghiera, si contempla la passione e morte di Gesù, facendo memoria delle sofferenze e delle offese recate al Signore. Momento molto importante è la partecipazione alla Via Crucis, il Pontefice presiede quella al Colosseo.

SABATO SANTO

Il sabato santo, che sarà il 15 aprile, è giorno di silenzio nell’attesa della Resurrezione proclamata nella veglia notturna, «madre di tutte le veglie».

Il digiuno, il silenzio e la preghiera sono i segni del triduo pasquale, il tempo liturgico più forte e solenne dell’Anno. E poi… sarà Pasqua di Resurrezione.




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