I testi richiamano sia i Salmi che il rito cattolicoLo ammetto, cercavo una scusa per pubblicare una canzone di quello che probabilmente è il mio artista preferito di tutti i tempi: Matisyahu (che in ebraico sta per Matteo). Mi ha conquistata nel 2005, quando mio fratello mi ha fatto ascoltare il suo album Live at Stubb.
Quando stavo pensando a una canzone da proporvi per il Mercoledì delle Ceneri, sapevo che era finalmente arrivato il suo tempo. Ovviamente molti nostri talentuosi artisti cattolici contemporanei hanno toccato temi importanti, ma è stato un ebreo di New York a centrare il punto della questione.
Ogni Mercoledì delle Ceneri, quando ricevo le mie ceneri – oltre, naturalmente, a meditare sul peccato, sulla penitenza, e tornare al Signore – mi viene in testa “On Nature” di Matisyahu. Il ritornello dice:
We are men of nature // We are made from the earth // At the end of my eighty, I’ll return to the dirt // Just sand, just rock, dry land, fast and silent // Only bein’ only breathin’ // We’re just children of believers (traducibile grossomodo come: Siamo uomini di natura // Siamo creati dalla terra // Dopo i miei ottant’anni, tornerò alla polvere // solo sabbia, roccia, terra arida, digiuno e silenzio // Esistiamo, respiriamo // Siamo solo figli dei credenti)
Dovrebbero venirvi in mente le parole del rito del Mercoledì delle Ceneri, in questo momento: “Memento, homo, quia pulvis es, et in pulverem reverteris“, “Ricordati uomo, che polvere sei e polvere ritornerai”.
Assomigliano molto anche alle parole del salmista, nel Salmo 89:10:
Gli anni della nostra vita sono settanta, ottanta per i più robusti, ma quasi tutti sono fatica, dolore; passano presto e noi ci dileguiamo.
È un giorno in cui ricordarci che dobbiamo morire. Le ceneri sono “un segno esteriore di ciò che, a prescindere se siamo dei re o dei folli, diventeremo: cenere”.
È una realtà universale, ecco perché non doveva essere necessariamente un cattolico a scrivere una canzone straordinaria per il Mercoledì delle Ceneri. “Or dunque – parola del Signore – ritornate a me con tutto il cuore, con digiuni, con pianti e lamenti. Laceratevi il cuore e non le vesti, ritornate al Signore vostro Dio” (Gioele 2:12-13).
P.S.: Ecco una bellissima versione di “On Nature” di Matisyahu, cantata insieme al PS22 Chorus di Staten Island:
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Libby Reichert