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“Il desiderio sfrenato di lucro ferisce la natura e i poveri”

Vatican Insider - pubblicato il 01/03/17

«Occorre prendere coscienza che il degrado ambientale è sempre accompagnato dall’ingiustizia sociale e a pagare sono i più deboli». Così il Papa nel messaggio per la 54esima Campagna di Fraternità promossa dalla Chiesa del Brasile per la Quaresima, quest’anno sui temi di ecosistemi e difesa della vita. «La sfida globale, che tutta l’umanità sta affrontando, esige il coinvolgimento di ogni persona insieme all’attuazione di ogni comunità locale», scrive il Pontefice citando la sua enciclica Laudato si’.

Sottolinea poi che «il Creatore è stato prodigo con il Brasile. Gli ha concesso una diversità di ecosistemi che gli conferiscono straordinaria bellezza. Purtroppo, però, sono presenti anche i segni dell’aggressione al creato e del degrado della natura. Tra voi – evidenzia il Papa – la Chiesa è stata una voce profetica nel rispetto e nella cura verso l’ambiente e i poveri. Non solo ha richiamato l’attenzione sulle sfide e sui problemi ecologici, ma ha anche indicato le loro cause e soprattutto ha indicato cammini per il loro superamento».  

Tra le tante iniziative e azioni, Papa Francesco ricorda che già nel 1979 la Conferenza episcopale brasiliana esprimeva «la sua preoccupazione per le questioni ambientali e per il comportamento umano rispetto ai doni del creato», attraverso la Campagna della Fraternità sul tema “Per un mondo più umano”, che aveva scelto il motto: «Preserva ciò che è di tutti». Quest’anno l’obiettivo è il medesimo: «Custodire il creato, in modo particolare gli ecosistemi brasiliani, doni di Dio, e promuovere rapporti fraterni con la vita e la cultura dei popoli, alla luce del Vangelo». 

«Questa Campagna – afferma Bergoglio – invita a contemplare, ammirare, essere grati e rispettare la diversità naturale che si manifesta nei diversi ecosistemi del Brasile – un vero dono di Dio – attraverso la promozione di rapporti che rispettino la vita e la cultura dei popoli che in essi vivono».  

Proprio questa, secondo il Pontefice, è «una delle sfide più grandi in ogni parte della terra». «I popoli originari di ogni ecosistema, o che tradizionalmente vi vivono, ci offrono un esempio chiaro di come la convivenza con il creato può essere rispettosa, portatrice di pienezza e di misericordia». Perciò «è necessario conoscere e imparare da questi popoli e dai loro rapporti con la natura». Sarà così possibile trovare «un modello di sostenibilità» che possa essere «un’alternativa al desiderio sfrenato di lucro che esaurisce le risorse naturali e ferisce la dignità dei poveri». 

Pensando alla Quaresima appena iniziata, Papa Francesco sottolinea che essa è «un invito a vivere con maggiore consapevolezza e determinazione la spiritualità pasquale». Di qui un’esortazione a «restituire dignità a quanti ne sono stati privati» e a non restare indifferenti davanti alla «situazione di aggressione al creato di Dio in ognuno degli ecosistemi brasiliani». 

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