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Papà, mamma… da dove veniamo?

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George Rudy

LOURDES ILLÁN - pubblicato il 28/02/17

Una proposta per rispondere a una delle domande più difficili dei bambini

Come abbiamo visto nell’articolo precedente, le prime domande collegate alla sessualità faranno riferimento alle differenze fisiche tra i genitali del bambino e quelli della bambina, e tra quelli dei piccoli e quelli degli adulti.

Quando nostro figlio ci chiede: “Mamma, papà, da dove veniamo?”, potremmo rispondere “Dall’Amore, sempre dall’Amore”. Ma non siamo avari di parole e dilunghiamoci un po’ di più. Non dobbiamo lasciarci sfuggire l’occasione di parlargli della sua “storia”, che è sempre una storia d’Amore. In questo modo gettiamo le basi di un dialogo pieno di confidenze e fiducia.

Verso i 4 anni i bambini iniziano già a porre domande sulla loro origine in modo spontaneo o come conseguenza di una gravidanza a loro vicina. Possono formulare le domande in vari modi in base alla causa che le ha provocate, ad esempio: “Da dove vengono i bambini?”, o “Dov’ero io prima di nascere?”, o ancora “Perché quella signora ha quella pancia così grande?”, ma la risposta sarà sempre simile.

“Tu sai che tutti i bambini hanno una mamma. Senza mamma non può nascere nessuno. C’è come un piccolo nido in un luogo prezioso dentro di lei in cui il bambino è sicuro e protetto. Anche tu sei stato qui dentro. All’inizio eri così piccolo che quasi non ti si notava, ma poi sei cresciuto e mamma aveva la pancia sempre più grande. Papà ed io eravamo molto contenti perché potevamo sentirti muovere e dare calcetti”. È meraviglioso personalizzare la risposta, perché raccontiamo la bambino la “sua storia”. “E così è passato il tempo, i primi nove mesi della tua vita, da quando eri piccolo come un puntino a quando sei diventato un bambino ancora piccolino ma già pronto per nascere”.

“Ora sai perché quando una signora sta per avere un bambino ha la pancia così grande. Lì dentro il suo bambino sta crescendo fino a quando non è abbastanza forte per nascere”.

Forse con questa risposta si placano le sue prime curiosità, o forse no e il bambino continua a chiedere, subito o dopo pochi giorni. “E come nascono i bambini?”, o “Da dove escono dalla pancia della mamma?”

“Dopo essere stati per nove mesi dentro la mamma, i bambini sono ormai pronti per nascere. È molto facile: tu sai che i bambini hanno un pene che serve per fare la pipì e le bambine fanno la pipì da un buchino. Ecco, accanto a questo buchino le bambine hanno come una piccola fessura”.

Abbiamo spiegato tutto questo quando nostro figlio ci chiedeva delle differenze fisiche tra bambino e bambina. In quel momento ci preparavamo già la strada per queste domande: “Quando una bambina diventa grande, è ormai una signora e il suo bambino sta per nascere, questa piccola fessura diventa sempre più grande, si tende come se fosse una gomma da masticare e il bambino nasce da lì. Quasi sempre la prima cosa che esce è la testa, perché il piccolo possa respirare subito. Quando era dentro era la mamma che respirava per entrambi. Poi escono le spalle, le braccine e alla fine le gambe. E allora la fessura torna a chiudersi a poco a poco. Capito? È così che nascono i bambini. È così che sei nato anche tu”.

E iniziamo a personalizzare: “Se avessi visto che faccia ha fatto papà quando ti ha visto per la prima volta! Si è emozionato! Eravamo così felici… Ti avevamo aspettato tanto e volevamo vederti… Avevamo ormai il nostro piccolo tra le braccia… Eri bellissimo, così piccolino”.

Indipendentemente dal fatto che il bambino sia nato con parto naturale o con taglio cesareo, è bene spiegare che ci sono anche altri modi di nascere, perché poi parlerà sicuramente della questione con gli amichetti ed è positivo che abbia le informazioni complete.

“Quasi sempre nasciamo così, ma ci sono volte in cui non succede perché il bambino è molto grosso, è messo di traverso o alla mamma non si apre abbastanza la fessura e allora non riesce a uscire. Allora danno alla mamma una cosa perché non le faccia male e fanno un taglietto sulla pancia e tirano fuori il bambino da lì, e poi la ricuciono. Per questo quando le mamme stanno per avere un bambino vanno sempre all’ospedale, perché il medico aiuti a far nascere il piccolo”.

Ormai sanno da dove vengono i bambini e come nascono. La domanda successiva che pongono in genere i bambini è quella a cui ci costa maggiormente rispondere, e tuttavia è la più importante e bella di tutte: “E come entrano i bambini nella pancia della mamma?”, o “E prima di stare nella pancia della mamma dove stavano? Come ci arrivano?”

La risposta nel prossimo articolo.

[Traduzione dallo spagnolo a cura di Roberta Sciamplicotti]

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