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Perché c’è una festa per una cattedra?

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Fr Lawrence Lew OP CC

Philip Kosloski - pubblicato il 22/02/17

E cos'è la “Cattedra” di San Pietro?

Il 22 febbraio nella Chiesa cattolica è ufficialmente la festa della Cattedra di San Pietro. A prima vista suona un po’ strano. Perché dedichiamo un’intera giornata del calendario a una cattedra, una sedia?

La festa della Cattedra di san Pietro ha un duplice significato. In primo luogo si riferisce alla vera sedia, la cattedra (in latino cathedra Petri), su cui San Pietro sedette quando regnò come primo papa. I funzionari dell’Impero Romano sedevano su delle cattedre quando amministravano la giustizia o durante le cerimonie ufficiali.

Nata nell’Impero Romano, questa tradizione venne replicata nella Chiesa cattolica romana e sopravvive ancora oggi. I vescovi, ad esempio, hanno una cattedra speciale sulla quale siedono per le cerimonie liturgiche nella loro chiesa cattedrale (la chiesa prende il nome dalla sedia). La sedia denota l’autorità speciale di un vescovo su una regione particolare e lo lega al successore di San Pietro, il papa.

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Una volta si credeva che la vera cattedra di San Pietro fosse inserita in una scultura progettata dal Bernini situata nella basilica di San Pietro, ma prove archeologiche recenti mettono in discussione questa affermazione.

In secondo luogo, la festa si riferisce all’autorità spirituale concessa a San Pietro da Gesù. C’è una tradizione per la quale il 22 febbraio segnerebbe l’anniversario del giorno in cui Gesù disse a Pietro “Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia chiesa e le porte degli inferi non prevarranno contro di essa” (Matteo 16, 18).

Papa Benedetto XVI ci ha offerto una splendida sintesi della dimensione spirituale della Cattedra di San Pietro in un’udienza generale del 2006:

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“Quale fu, dunque, la “cattedra” di san Pietro? Egli, scelto da Cristo come “roccia” su cui edificare la Chiesa (cfr Mt 16, 18), iniziò il suo ministero a Gerusalemme… La prima “sede” della Chiesa fu il Cenacolo, ed è probabile che in quella sala, dove anche Maria, la Madre di Gesù, pregò insieme ai discepoli… Poi Pietro si recò a Roma, centro dell’Impero… Per questo la sede di Roma, che aveva ricevuto il maggior onore, raccolse anche l’onere affidato da Cristo a Pietro di essere al servizio di tutte le Chiese particolari per l’edificazione e l’unità dell’intero Popolo di Dio… La sede di Roma, dopo queste migrazioni di San Pietro, venne così riconosciuta come quella del successore di Pietro, e la “cattedra” del suo Vescovo rappresentò quella dell’Apostolo incaricato da Cristo di pascere tutto il suo gregge… Celebrare la “Cattedra” di Pietro, come facciamo oggi, significa, perciò, attribuire ad essa un forte significato spirituale e riconoscervi un segno privilegiato dell’amore di Dio, Pastore buono ed eterno, che vuole radunare l’intera sua Chiesa e guidarla sulla via della salvezza”.

In sostanza, quindi, celebriamo questa sedia o cattedra non per l’oggetto materiale in sé, ma per la persona che l’ha occupata e l’autorità spirituale che ha ricevuto da Gesù.

[Traduzione dall’inglese a cura di Roberta Sciamplicotti]

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