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Attentato a Dacca, il Papa incontra i familiari delle vittime

Vatican Insider - pubblicato il 21/02/17

Papa Francesco incontrerà, domani 22 febbraio, i familiari delle vittime del tragico attentato avvenuto nella capitale bengalese Dacca tra il 1° e il 2 luglio 2016 per mano di sette terroristi islamisti. La famiglia di una di queste vittime, Simona Monti, barbaramente uccisa mentre era in attesa di dare alla luce un bambino, ha contribuito tramite Acs-Italia alla costruzione della chiesa di San Michele ad Harintana, piccola cittadina del Bangladesh meridionale appartenente alla diocesi di Khulna.  

I 125 cattolici di questo centro finora sono stati costretti ad attraversare due fiumi per raggiungere una chiesetta in legno, lesionata e troppo piccola per accogliere tutta la comunità durante la messa festiva. Venerdì prossimo, 24 febbraio, dopo cinque mesi di lavoro, la chiesa sarà consacrata e inaugurata, e i fedeli potranno finalmente disporre di un dignitoso luogo di culto. 

«In Bangladesh noi cristiani siamo molto pochi», ha scritto oggi alla fondazione il vescovo di Khulna, Mons. James Romen Boiragi. E in una nazione con una minoranza cristiana dello 0.5% della popolazione un luogo di culto è particolarmente rilevante. «È molto importante testimoniare la cristianità. I fedeli vengono con fiducia per celebrare le festività ma anche per socializzare. Viviamo in un Paese in via di sviluppo e la nostra gente è molto povera. Molte persone che si sono convertite provengono dai Rishi, gli “intoccabili”, e dalla casta inferiore della comunità indù. Molte famiglie hanno a disposizione un solo pasto quotidiano. Non possono pagare tasse scolastiche per i figli. I nostri missionari giocano un ruolo molto importante nella loro crescita spirituale, economica e sociale». Tuttavia, prosegue il prelato, «senza il sostegno della comunità cristiana occidentale non potremmo far fronte alle nostre attività diocesane. E senza il vostro sostegno sarebbe stato impossibile costruire questa chiesa. Sono pertanto grato alla famiglia di Simona Monti e a tutti i benefattori di Acs-Italia». 

Secondo Alessandro Monteduro, direttore di Acs-Italia, «rafforzare con i fatti le minoranze perseguitate rappresenta uno degli antidoti più potenti contro gli estremismi, in Bangladesh, in Medio Oriente, in Pakistan, nelle nazioni dell’Africa continentale e altrove, senza dimenticare la nostra Europa. Assieme alla Famiglia Monti e a tanti altri benefattori italiani abbiamo risposto con l’arma della speranza alla feroce violenza del terrorismo. Il fatto che dopo appena cinque mesi 125 cattolici del villaggio di Harintana avranno il loro luogo di culto è una concreta azione di sostegno a chi quotidianamente subisce la persecuzione e l’oppressione».  

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