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Le toccanti parole di mio padre davanti alla tomba di mia madre

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Candida.Performa

Encuentra.com - pubblicato il 16/02/17

Quel giorno ho capito cosa sia l'amore vero, ed esiste!

Un famoso insegnante si trovò di fronte a un gruppo di giovani che erano contrari al matrimonio. I ragazzi sostenevano che il romanticismo costituisce la vera base delle coppie, e che quando questo si spegne è preferibile porre fine alla relazione anziché entrare nella vuota monotonia del matrimonio. L’insegnante disse che rispettava la loro opinione, ma riferì quanto segue:

I miei genitori sono stati sposati per 55 anni. Una mattina mia madre stava scendendo le scale per andare a preparare la colazione per mio padre e ha avuto un infarto. È caduta. Mio padre l’ha raggiunta, l’ha rialzata come meglio poteva e l’ha portata in macchina quasi trascinandola. A tutta velocità, senza rispettare alcun segnale, l’ha portata in ospedale. Quando sono arrivati, purtroppo, era già morta.

Durante l’inumazione, mio padre non ha parlato. Il suo sguardo era perso nel vuoto. Non ha quasi pianto. Quella notte noi figli ci siamo riuniti con lui. In un ambiente di dolore e nostalgia abbiamo ricordato begli aneddoti. Lui ha chiesto a mio fratello teologo di dirgli dove fosse mia madre in quel momento. Mio fratello ha iniziato a parlare della vita dopo la morte, di come e dove poteva stare. Mio padre ascoltava con attenzione, poi all’improvviso ci ha chiesto di portarlo al cimitero. “Papà”, abbiamo risposto, “sono le 23.00, non possiamo andare al cimitero adesso”.

Ha alzato la voce e ha detto: “Non discutete con me, per favore. Non discutete con l’uomo che ha appena perso colei che è stata sua moglie per 55 anni”. C’è stato un momento di rispettoso silenzio e non abbiamo discusso più.


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Siamo andati al cimitero, abbiamo chiesto il permesso al custode e guidandoci con una torcia siamo arrivati alla lapide. Mio padre l’ha accarezzata, ha pregato e ha detto a noi figli che guardavamo quella scena commossi: “55 anni… Sapete? Nessuno può parlare del vero amore se non ha idea di cosa significhi condividere la vita con una donna così”. Ha fatto una pausa e si è asciugato il viso.

“Lei ed io eravamo insieme in quella crisi”, ha continuato. “Ho cambiato lavoro. Abbiamo venduto la casa, fatto i bagagli e cambiato città. Abbiamo condiviso la gioia di vedere i nostri figli terminare gli studi, abbiamo pianto l’uno accanto all’altra di fronte alla perdita delle persone care, abbiamo pregato insieme nella sala d’attesa di alcuni ospedali, ci siamo sostenuti nel dolore, ci siamo abbracciati ogni Natale e abbiamo perdonato i nostri errori”.

“Ora se n’è andata e io sono contento, e sapete perché?Perché se n’è andata prima di me, non ha dovuto vivere l’agonia e il dolore di seppellirmi, di rimanere da sola dopo la mia partenza. Sarò io passare per tutto questo, e rendo grazie a Dio. L’amo talmente che non avrei potuto sopportare che soffrisse…”

Quando mio padre ha finito di parlare, io e i miei fratelli avevamo il viso inondato di lacrime. Lo abbiamo abbracciato e lui ci ha consolati: “Va tutto bene, possiamo andare a casa”.


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Quella notte ho capito cosa sia il vero amore. È molto diverso dal romanticismo, non ha troppo a che vedere con l’erotismo, né con il sesso, ma è piuttosto legato al lavoro, al complemento, alla cura, e soprattutto al vero amore che si professano due persone veramente impegnate.

Quando l’insegnante ha finito di parlare, i giovani non sono stati in grado di ribattere. Quel tipo di amore era qualcosa che non conoscevano. Spero che un giorno possiate trovare un amore di questo tipo, e se accadrà non lo lasciate mai sfuggire.

[Traduzione dallo spagnolo a cura di Roberta Sciamplicotti]

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