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Grazie a lui, tanti bambini abbandonati sono stati strappati dalla morte: “Ho dovuto fermare questa follia”

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Federico Gambarini DPA AFP

Patty Knap - pubblicato il 15/02/17

Il medico Tim Jaccard, fondatore di "Baby Safe Haven", vi riempirà di speranza

Poche settimane fa, il custode di una chiesa ha trovato un neonato in un cesto della biancheria alle porte della cattedrale di Saint Paul, Minnesota. Il bambino era stato abbandonato tra le porte esterne e quelle interne di un’entrata laterale.

Il custode ha immediatamente allertato il rettore della cattedrale, padre John Ubel, che ha chiamato i servizi di emergenza. Padre Ubel e il custode Nathan Leonhardt hanno portato il bambino in sacrestia, dove padre Ubel lo ha battezzato in attesa che arrivasse la polizia. Mezz’ora dopo il bambino era su un’ambulanza, sulla strada verso l’ospedale per fare un controllo.

In un primo momento, Leonhardt ha pensato che qualcuno aveva semplicemente lasciato un cesto di vestiti. Poi ha sentito un rumore, e ha pensato che fosse un cucciolo. Quando ha preso il cesto si è trovato faccia a faccia con il bambino; era appena nato, e il suo cordone ombelicale era stato tagliato con una graffetta.

“Ero senza parole”, ha detto. “Rimasi pietrificato per quelli che sembravano una decina di secondi, ma probabilmente erano anche di più“. Prese il bambino, chiamò padre Ubel e fece chiamare i servizi di emergenza. Il bambino era caldo, ma le sue mani e i suoi piedi avevano un colore violaceo.

Il bambino è ora sotto la cura del Servizio di Protezione Infantile della Contea di Ramsey.

“Il fatto che questo bambino sia stato abbandonato in una chiesa cattolica non è un dettaglio insignificante”, ha detto padre Ubel. “Ci sarebbero molte coppie cattoliche disposte ad accoglierlo in casa propria”.

“Hanno deciso di lasciarlo in un buon posto”, ha detto Leonhardt, di 26 anni. “È una chiesa. Amiamo i bambini”.

Come in molti degli Stati Uniti, nel Minnesota è legale rinunciare ai bambini e lasciarli in determinati istituti pubblici. Le stazioni di polizia, gli ospedali e le chiese, per esempio, sono luoghi appropriate secondo le cosiddette leggi “Safe haven“ [‘rifugio’ o ‘luogo sicuro’, sono leggi conosciute anche come Baby Moses Laws, “Leggi del piccolo Mosè”, ndt], la prima delle quali adottata nel 1999 in Texas.

Tim Jaccard, medico della polizia di New York ora in pensione, è uno dei promotori di queste leggi. Jaccard ha deciso di passare all’azione, dopo aver risposto – negli anni ’90 – a diverse segnalazioni di neonati morti perché abbandonati nelle pattumiere e nei vicoli.

“Tenere in braccio un neonato e doverne dichiarare la morte è straziante”, ha affermato questo padre e nonno 66enne di Long Island.

La fede di Jaccard è una parte fondamentale della sua vita. Ritiene che Dio gli abbia affidato la missione di aiutare i bambini abbandonati.


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Nel 1997 ricevette una chiamata in cui gli fu segnalato che un bambino era stato trovato privo di sensi nel bagno di un tribunale. Mezz’ora dopo il bambino era morto. Due settimane più tardi fu chiamato da una chiesa dove avevano trovato una bambina avvolto in un sacchetto di plastica, morta asfissiata. Due settimane più tardi, un cane ha scavato il corpo di un bambino che era stato sepolto nel cortile di una zona residenziale. E due settimane dopo si è recato su una scena del crimine dove hanno trovato in una valigia un bambino morto.

“Penso di aver ricevuto queste chiamate anche per tentare di scoprire cosa stava succedendo e cambiare le cose. Dovevo fermare questa follia”.

Ha cominciato sostenendo le spese dei funerali per i bambini abbandonati e defunti. Ma, naturalmente, la prima cosa che voleva era quello di prevenire lemorti.

Ha quindi incentivato la nascita di un movimento, presente in tutti i 50 stati degli Stati Uniti, con l’obiettivo di emanare le leggi “Safe Haven”. Una legge che ha offerto alle madri in situazioni di crisi la possibilità di lasciare i neonati in luoghi sicuri, senza paura di conseguenze legali.

Ha inoltre fondato anche l’organizzazione nazionale Baby Safe Haven, che funge da intermediario per far sì che lasciare i bambini sia il più sicuro possibile.

Le madri statunitensi possono chiamare un numero verde nazionale (1-888-510-BABY) e organizzarsi per consegnare il bambino, in modo sicuro, ad una persona che aspetta in uno dei luoghi protetti previsti dalla legge.

Jaccard si emoziona quando parla dei tragici abbandoni che ha visto nei suoi 37 anni da medico. Ma ci sono anche dei bellissimi risultati, riportati in una bacheca piena di immagini di bambini salvati grazie a Baby Safe Haven.

Lo scorso novembre, una giovane donna ha chiamato Jaccard, preoccupata. Durante la gravidanza non aveva avuto accesso alle cure prenatali. Le disse che non poteva prendersi cura della sua piccola, nata tre giorni prima e che pesava solo due chili. Jaccard ha disposto che la bambina – il cui cordone ombelicale era ancora unito – venisse consegnata ai vigili del fuoco di Wantagh, il giorno del Ringraziamento.

Quando i media locali iniziarono a parlare della bambina, le persone cominciarono a chiamare per richiederne l’adozione. Quando ho parlato con Jaccard, qualche settimana fa, il suo ufficio aveva ricevuto oltre 800 chiamate da famiglie interessate ad adottare la bimba.

Ricevette anche una chiamata da un avvocato che rappresenta un donatore anonimo di New York. Il benefattore ha voluto istituire un fondo fiduciario per finanziare gli studi della bambina, un fondo di 50mila dollari!

“Quello che fa [Jaccard] è garantire che le madri siano in grado di andare avanti con le loro vite”, ha detto Tracey Johnson, direttrice esecutiva della Nazionale Safe Haven Alliance (NSHA) di Washington. “E i bambini ricevono il dono della vita”.

Secondo la NSHA, in 17 anni sono stati consegnati ben 3.298 bambini con l’aiuto di Baby Safe Haven, in tutto il paese. Di questi 167 nati in questo periodo dell’anno.

Larry e Jennifer Mergentheimer, di Levittown, Long Island, sono dei genitori adottivi di uno di questi bambini. La loro bambina di 20 mesi, Rebecca, è stata adottata dopo essere stata abbandonata davanti a un ospedale, nella Giornata della mamma del 2015.


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Hanno confermato che lo “zio Tim” si interessa regolarmente agli sviluppi delle condizioni della famiglia. “È stato come vincere la lotteria”, ha detto Larry Mergentheimer, un infermiere di 44 anni.

La moglie Jennifer, radiologa 41enne, dice che questa bella bambina, che ama Topolino e Minnie, è il miglior regalo che abbia mai potuto ricevere.

“Per molti anni abbiamo voluto avere un bambino e una famiglia, ma abbiamo avuto molte difficoltà”, ha spiegato. “E adesso, averla nella nostra vita, è la cosa più bella del mondo”.

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[Traduzione dallo spagnolo a cura di Valerio Evangelista]

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