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Non si può “dialogare” con i demoni, ecco perché

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Robert McTeigue, SJ - pubblicato il 15/02/17
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La Chiesa deve confrontarsi con le potenze delle tenebre con la Verità e la GraziaQuale demone vi spaventa di più? Il demone che mi ossessiona di più, in questi giorni, è la violenza politica. Vedo la sua potenza devastatrice, pronta a scoppiare nell’America in cui vivo, e nell’Europa, culla della civiltà occidentale.

Che cosa è un demone? È un potere terribile e oscuro che si oppone a Dio e alla Sua creazione. È astuto, implacabile, insaziabile. San Pietro descrive il potere oscuro come un “leone ruggente”, che va in giro “cercando chi divorare”. Papa Leone XIII ha esortato i cattolici a pregare San Michele Arcangelo contro il potere oscuro che cerca “la rovina delle anime”.

E qual è stata la nostra risposta? Abbiamo ascoltato, sin da Adamo ed Eva, le seducenti bugie del serpente. Confidando nella nostra saggezza e dubitando di quella di Dio, cerchiamo di scendere a patti con l’oscurità, di utilizzarne solo un po’, con lo scopo di ottenere ciò che crediamo ci serva, ciò che ci auto-convinciamo di volere e meritare. Aprendo questo rubinetto, ci apriamo all’oscurità, certi di riuscire a contenere il grande flusso che abbiamo scatenato. Conosciamo tutti quella storia, sappiamo che non finisce mai bene. Eppure continuiamo a scatenare questi flussi spirituali, dicendo a noi stessi: “Questa volta sarà diverso”.


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Stefan Molyneux offre una meditazione spaventosa sul demone della violenza politica che sta prendendo piede in America:

Quando qualcuno inizia una disputa, e rispondete con il sarcasmo, state svegliando il demone.
Quando qualcuno inizia una disputa, e rispondete con un insulto, state chiamando il demone.
Quando qualcuno inizia una disputa, e rispondete con la rabbia, state evocando il demone.
Quando qualcuno inizia una disputa, e rispondete con la violenza, il demone siete voi“.

Non molto tempo dopo quel discorso, alla UC Berkeley dei rivoltosi hanno picchiato sconosciuti, fracassato finestre e avviato incendi, mettendo a tacere – al grido di “Abbasso il fascismo” – un oratore con cui erano in disaccordo. Per contenere il demone della violenza politica, Molyneux ci esorta a “sottomettere la volontà alla ragione e all’evidenza”. Un’esortazione che manca il bersaglio sin dal processo e dalla morte di Socrate. Perché?

La Chiesa cattolica sa qualcosa sulla natura umana che, a quanto pare, sfugge a Molyneux e Socrate. La Chiesa, illuminata da Cristo, sa che la volontà umana è indebolita dal peccato, e non può sempre scegliere il bene, il vero e il bello al di fuori della vita della grazia santificante. La Chiesa sa che l’unico modo per esorcizzare il demone della violenza politica dal nostro cuore (e siatene certi, è così che il male entra nel mondo, attraverso il cuore dell’uomo – Matteo 15:9) è attraverso il pentimento, il fermo proposito di essere corretti e di conformarsi a Cristo mediante il Vangelo e i sacramenti.

Vediamo spesso che in molti fraintendono ciò che la Chiesa può offrire al mondo caduto. Alcuni chiedono alla Chiesa di rispondere al demone della violenza politica con appelli al “dialogo”. Queste persone deviate, a quanto pare, vogliono dire che la Chiesa dovrebbe sedersi a tavolino, uno tra tanti pari, e “dialogare” sui bisogni umani. Come se non sapesse già ciò che Dio vuole per la vita umana e che dà soltanto attraverso la Chiesa.

L’unico dialogo onesto e fruttuoso in cui la Chiesa si può impegnare è quello tra madre e bambino, tra insegnante e allievo. Cristo ha già affidato alla Chiesa, che Lui ha fondato, tutto quello che dobbiamo sapere e fare per vivere bene in questa vita ed entrare così nella vita eterna. Non fa bene a nessuno chiedere alla Chiesa di imbarcarsi in uno pseudo-dialogo su come trionfare sulle potenze delle tenebre, ignorando il patrimonio di saggezza e grazia che Dio le ha donato.

Siamo in un momento ricco di opportunità, sia per la luce che per le tenebre. Quest’anno è il centenario della apparizioni della Madonna a Fatima; la Quaresima è proprio dietro l’angolo; la civiltà occidentale è di fronte a un bivio, se non addirittura a un punto di non ritorno. Cosa dobbiamo fare?


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Nessuna scoperta dell’acqua calda: una vita in cui manchi un cambiamento significativo nella mente, nel cuore e nelle azioni, non è sufficiente. Cominciamo con un profondo esame di coscienza, seguito dalla Confessione. Chiediamoci, “Che cosa, nella mia vita, pongo al di sopra Cristo?” Chiediamoci, “Quale sacrificio quotidiano posso compiere in riparazione dei peccati del mondo contro la bontà divina?” Affidiamoci al Rosario quotidiano e ad una frequente adorazione eucaristica. Chiedete a San Michele di aiutarvi a combattere contro un peccato specifico che avete tollerato troppo a lungo. Chiedete al vostro santo patrono di aiutarvi ad ottenere una virtù specifica. Compiete i vostri doveri con grande amore, che vi piaccia o meno. E preghiamo che i buoni pastori custodiscano e nutrano i loro greggi, perché i lupi si avvicinano sempre di più.

[Traduzione dall’inglese a cura di Valerio Evangelista]

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