Quando gli è stato diagnosticato un cancro, il duro John Wayne si è sentito un debole. Ma la malattia lo ha portato al cattolicesimodi Antoni Coll
Le scorse vacanze natalizie mi è capitato tra le mani il libro “También Dios pasa por Hollywood” di Mary Claire Kendall, che analizza l’influenza della fede nella vita di dodici persone del mondo del cinema. Tra gli altri appaiono Alfred Hitchcock, Susan Hayward, Lana Turner e due mostri del periodo d’oro: John Wayne e Gary Cooper. L’ho trovato molto interessante.
Le loro non sono esattamente delle vite esemplari, ma offrono delle lezioni utili. Maureen O’Hara chiese che venisse data a John Wayne la Medaglia d’Oro del Congresso, dicendo: “John Wayne è l’America“. Ed ha davvero rappresentato il suo paese, dopo che John Ford riuscì ad addomesticarlo: la sua voce, la sua andatura, il suo portamento da uomo duro e allo stesso tempo sensibile…
Il pubblico lo aveva visto in Ford Apache, Rio Grande, La battaglia di Alamo, Un uomo tranquillo e in molti altri film. I giornali hanno parlato dei suoi vari matrimoni e divorzi. Ma quel libro ha raccontato che il corpulento attore, in grado di far cadere gli altri con un pugno, si è sentito un debole in due momenti: quando ha subito un intervento al cuore, nel 1978, e quando gli è stato diagnosticato un cancro allo stomaco, l’anno successivo .
Fu allora che un prete cattolico, padre Robert Curtis, lo ha battezzato e confessato, assistendolo fino alla sua morte, avvenuta l’11 giugno 1979.
Gary Cooper era tutto un altro tipo di personaggio, sia nei suoi film che nella vita. In film indimenticabili ha incarnato la gentilezza e la forza americana, come ne Il sergente York, Arriva John Doe, Mezzogiorno di fuoco…
Quando ha promosso in Europa questo ultimo film, le varie tappe lo portarono a Roma e quindi in Vaticano.
LEGGI ANCHE: Quando Buffalo Bill incontrò papa Leone XIII
Sua figlia Maria racconta l’incontro tra il grande attore e Pio XII. In quel frangente si verificò una scena comica: nel tentativo di genuflettersi, Cooper perse l’equilibrio e fece cadere a terra i rosari e le medaglie che aveva comprato per farli benedire dal Papa in modo da poterli dare, al suo ritorno, come regali.
Negli ultimi cinque anni della sua vita ha incontrato Padre Ford, che gli fece catechesi mentre lo accompagnava a caccia e a pesca. Nel 1959 fu ammesso nella Chiesa cattolica. Nel 1961 stette così male da mandare James Stewart, un suo caro amico, a ritirare un premio al posto suo. Aveva il cancro. Morì il 13 maggio 1961, tenendo in mano un piccolo crocifisso di legno che era solito portare in tasca.
[Traduzione dallo spagnolo a cura di Valerio Evangelista]