«Quando ascoltiamo quello che viene detto in questi tempi turbolenti, in Europa e nel mondo, dobbiamo domandarci da che parte possono stare i cristiani, dalla parte del linguaggio della dominazione, dell’odio, dello scontro, o dalla parte del linguaggio della misericordia, del dialogo, della reciproca comprensione, del costruire ponti». Il cardinale Reinhard Marx, arcivescovo di Monaco di Baviera e presidente della Conferenza episcopale tedesca, ha fatto riferimento alla situazione politica mondiale, con questa domanda retorica, nel corso di una conferenza stampa congiunta con il vescovo luterano Heinrich Bedford-Strohm che ha fatto seguito all’udienza concessa dal Papa alla delegazione evangelica tedesca in occasione dei 500 anni della riforma di Martin Lutero (1517-2017).
«Viviamo tempi inquieti», ha detto Marx, «sia in Europa che nel resto del mondo, e mi chiedo: qual è la testimonianza dei cristiani in questi tempi turbolenti? Quando ascoltiamo quello che viene detto, dobbiamo domandarci da che parte possono stare i cristiani, dalla parte del linguaggio della dominazione, dell’odio, dello scontro, o dalla parte del linguaggio della misericordia, del dialogo, della reciproca comprensione, del costruire muri. Noi cristiani in Europa nel corso della storia abbiamo fatto esperienza di divisioni – ha proseguito Marx in evidente riferimento alle guerre di religione scoppiate dopo la «Riforma» protestante – ora possiamo essere testimoni di riconciliazione».
Il Porporato ha fatto eco al vescovo Bedford-Strohm che aveva appena detto: «In Europa emerge nuovamente il nazionalismo, l’odio, e noi possiamo essere testimoni di riconciliazione, ma dobbiamo procedere insieme».
Proseguendo il ragionamento sull’ecumenismo, Marx ha sottolineato che «in questo momento storico c’è uno slancio particolare. Dobbiamo portare avanti le nostre riflessioni su ciò che ci unisce e anche su ciò che ci divide, ma ho la chiara impressione che ci sia un rinnovato interesse, nelle nostre parrocchie e in tanti colloqui che mi capita di avere, e, come sottolinea il Papa, nell’ecumenismo non dobbiamo stancarci», di perseguire l’obiettivo ultimo dell’unità dei cristiani delle diverse confessioni.
Durante il 2017, «non ci possiamo aspettare che tutti i problemi teologici siano risolti, ma possiamo approfittare dello slancio che c’è in questo frangente, e soprattutto noi in Germania, cattolici e protestanti, abbiamo una responsabilità particolare, perché dalla Germania è partita questa divisione e il 2017 può essere un passo avanti per unirci. Alla fine dell’anno, a ogni modo, non ci sarà il punto, ma i due punti».
Parole a cui ha fatto eco la vescova Annette Kurschus, vicepresidente della Chiesa evangelica tedesca, che ha sottolineato come anche il Papa abbia parlato del «dolore» della divisione dei cristiani ed ha rilevato che in questo periodo «non solo stiamo camminando insieme, ma stiamo camminando insieme in modo diverso dal passato». Marx ha sottolineato che l’obiettivo è «una unità visibile, non uniforme», nella quale «tutte le tradizioni, legittime e fruttuose, si possano trovare insieme, senza perdere la propria specificità», ed ha evidenziato che, peraltro, «neppure nella Chiesa cattolica o nella Chiesa evangelica siamo sempre tutti d’accordo», ed ha indicato dell’accordo sulla giustificazione tra luterani e cattolici come esempio per affrontare, avvicinandosi, le questioni ancora aperte.
A margine della conferenza stampa, Marx ha risposto a una domanda sulle critiche alla possibilità di concedere la comunione ai divorziati risposati, come stabilito dai vescovi tedeschi in recenti linee guida sull’applicazione dell’esortazione apostolica del Papa Amoris laetitita, una linea che non è sembrata essere condivisa dal cardinale prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede Gerhard Ludwig Mueller: «Non ho ricevuto lettere da altri cardinali sulla nostra dichiarazione», ha risposto Marx. «Penso che Amoris laetitita sia abbastanza chiara ma come conferenza episcopale abbiamo deciso di sottolineare alcuni punti non perché il Papa non sia stato chiaro ma per sottolineare per esempio la preparazione al matrimonio, accompagnare le coppie e alcune questioni specifiche di irregolarità, nulla che non sia già scritto in Amoris laetitia». Al giornalista che affermava che migliaia di sacerdoti dicono che il testo papale non è chiaro, Marx ha risposto: «Può leggere Amoris laetitita, e penso che nella nostra Conferenza c’era unanimità, alcuni vescovi hanno posto domande ma credo che la posizione e la linea del Papa sia molto chiara. Sono stato membro di due Sinodi, ho partecipato alle discussioni tra i sinodi, e alle discussioni nel Sinodo e poi ho letto Amoris laetitia e mi sono detto: questo è nella linea, non riesco a capire perché la risposta non sia chiara».