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È Dio che ci attira, non siamo noi ad avvicinarci a Lui

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Catholic Link - pubblicato il 03/02/17

di Kenneth Pierce

Se state leggendo una pagina come questa è perché in un modo o nell’altro state cercando qualcosa. Forse la vostra fede è solida e volete formarvi meglio. Forse non credete in Dio ma il tema vi incuriosisce, per vedere cosa pensano gli altri o perché state cercando di trovare i punti deboli della fede per mettere in scacco un amico cattolico.

Magari non vi interessava la ragion d’essere di una pagina come questa, ma un video che vi è apparso vi è sembrato divertente, avete cliccato e siete arrivati a questo testo. A volte le cose che succedono e che pensiamo abbiano meno senso sono invece proprio quelle che ne hanno di più…

Spesso quando vogliamo qualcosa non c’è niente che ci possa fermare. Diventiamo incredibilmente creativi nel superare gli ostacoli, intelligenti per analizzare le cose, decisi e coraggiosi nelle nostre azioni… tutto per ottenere ciò che tanto desideriamo.

Se lo avete sperimentato qualche volta congratulazioni! Sapete perché? Perché allora potete comprendere meglio Dio che cerca il vostro cuore, facendo di tutto perché vi incontriate con Lui e gli apriate la vostra anima, lasciandola illuminare dal suo amore. Nessuno è più creativo, ingegnoso e deciso di Dio al momento di sussurrare al vostro cuore che vi sta aspettando…

Per questo, nelle situazioni in cui incontriamo Dio e soprattutto in quelle in cui pensiamo che lo stavamo chiamando, bisogna capire una cosa: Egli ci stava già cercando prima. È sempre Dio il primo a chiamare, a invitare, anche se è nel sussurro di un pensiero appena percepito. È l’amico che pensa per prima cosa a noi per condividere qualcosa, chiamarci, inviarci un messaggo.

Mi vengono in mente cinque occasioni in cui Dio agisce senza dubbio prima di noi:

1. Nelle coincidenze che in realtà non sono tali

Non si tratta di pensare che Dio ci stia parlando esattamente in tutto ciò che ci succede. Se mi è passato davanti un gatto nero, se è uscito il sole, se compio gli anni nello stesse mese di un conoscente… a volte siamo troppo inclini a cercare coincidenze nei fatti quotidiani e a dar loro un senso al di là di quello che hanno. Non bisogna però neanche chiudersi alla possibilità che in quelle circostanze curiose, che sfuggono un po’ all’ordinario, ci si voglia dire qualcosa. La vita di grazia, la preghiera e le semplicità ci rendono più sensibili, più capaci di discernere la voce autentica di Dio. Forse i nostri sforzi non devono essere tanto impiegati nel voler trovare coincidenze da tutte le parti, ma nel coltivare la nostra vita interiore, in cui Dio parla sempre per primo e impariamo ad ascoltare la sua voce.


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2. Nei momenti negativi…

Non credo che Dio voglia il male per noi, né che ci voglia punire per le nostre mancanze, e sicuramente nei momenti difficili è sempre lì per invitarci a guardarlo. Se una persona sta affondando non serve cercare le cose accessorie, ma ciò che è fondamentale. Chi sta affogando si preoccuperà forse del portafogli o del fatto che gli si sia bagnato il cellulare? L’unica cosa che vorrà è qualcosa che galleggi! Nelle situazioni difficili, che non mancano mai, la cosa essenziale è Dio, e possiamo scoprire che è sempre stato lì, anche prima che lo notassimo…

3. In quelli positivi…

I momenti positivi, paradossalmente, sono a volte le occasioni più difficili per ascoltare Dio. Quando tutto ci va bene, quando la vita ci sorride e abbiamo la tranquillità, è molto facile diventare sordi e ciechi nei Suoi confronti. La comodità può a poco a poco confondere l’anima più delicata. Non accade sempre, ma spesso sì…


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4. Negli altri…

Ogni persona, assolutamente ogni persona, è immagine e somiglianza di Dio. Il più ateo è uguale al più credente, il più malvagio è uguale al più devoto. In ogni persona che incrociamo per strada, con un po’ di silenzio e reverenza, possiamo trovare un’anima creata da Dio che ci invita a riconoscere la Sua presenza nella nostra vita.

5. Nella natura…

Il mondo è stato creato prima degli esseri umani, e la voce della natura risale quel “Sia” della Genesi che ha dato inizio a tutto ciò che vediamo. Questa voce è sempre lì, molto prima di noi, e con un po’ di silenzio ci ricorda che tutto viene dalla mano di Dio.


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Kenneth Pierce ha 35 anni e ha studiato Teologia a Lima. È autore dei libri El Quarto de los Regalos e La Escalera Espiritual de San Pedro.

[Traduzione dallo spagnolo a cura di Roberta Sciamplicotti]

QUI IL LINK ALL’ARTICOLO ORIGINALE

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