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3 dritte per “imparare” a commettere errori

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Alex Morfin

Aleteia Spagnolo - pubblicato il 01/02/17

Errare è umano, e imparare a sbagliare ci rende ancora più umani

È naturale voler avere sempre una giusta condotta, prendere la decisione giusta e avere successo. La nostra umanità ci porta tuttavia a commettere degli errori; questo non dovrebbe danneggiare la nostra autostima, né portarci a un continuo senso di frustrazione. Andare in giro a lamentarci dei nostri errori sarebbe il peggiore degli errori.

Che cos’è un errore? Un errore è un’azione cattiva o sbagliata. Queste azioni potrebbero verificarsi in tutti i settori della nostra vita; personale, professionale, ministeriale… in qualsiasi campo possono verificarsi degli errori.

1. Non vergognarti degli errori

Ma gli errori non devono frustrarci e portarci alla paralisi dei nostri obiettivi, dei nostri scopi. Non dovrebbero essere fonte di vergogna, sfiducia e insicurezza. Dobbiamo usare gli errori a nostro favore, per ottenerne il massimo vantaggio possibile. Quando commettiamo un errore, la tendenza è quella di rimproverare noi stessi, di avere scatti d’ira, di cadere in un vortice di pensieri negativi.

E questo deve essere il primo spunto di riflessione; analizziamo quali elementi ci hanno portati a commettere un determinato errore, e meditiamo su come questo ci possa aiutare a crescere e a imparare. La vita è un apprendimento continuo, è una insieme di errori e di prove superate.

Pertanto, in quest’ottica, gli errori sono qualcosa di più di una mera fonte di frustrazione. Hanno un valore immenso: offrono l’opportunità di fare pratica e di iniziare una nuova fase, con una maggiore sicurezza e fiducia in se stessi. Un errore non deve essere un motivo per gettare la spugna, per non raggiungere l’obiettivo desiderato; l’errore è il momento in cui dobbiamo identificare ciò che non è andato bene e fare un altro tentativo.


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2. Accetta le conseguenze

Una decisione errata avrà le sue conseguenze. Non le possiamo evitare, ma possiamo analizzare delle nuove alternative per non commettere lo stesso errore, per correggere ciò che abbiamo fatto e affrontarlo con coraggio.

Dio, nella sua infinita misericordia, ci offre delle nuove opportunità. E con esse abbiamo lo spazio per maturare, crescere e modificare ogni errore. Gli errori non devono essere le pietre su cui inciampiamo, bensì le pietre che usiamo per costruire mura che ci proteggano.

3. Smettila di pretendere la perfezione

È il momento di cambiare l’assioma che dobbiamo essere “perfetti”, di smettere di rincorrere degli standard troppo elevati perché ce lo impone la società o perché gli altri se lo aspettano da noi. È ora di crescere, di maturare, di vedere il valore degli errori, di smetterla di pensare che questi portino soltanto dolore e miseria.

Se lo permettiamo, gli errori possono essere davvero molto nocivi e distruttivi. Ma possono anche essere la più grande lezione nella vita, perché ci spingono ogni giorno ad essere una persona migliore. Traiamo vantaggio dagli errori, cominciamo a considerarli in modo diverso e godiamoci la nostra permanenza su questa terra.


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Tratto e rielaborato da Oleada Joven

[Traduzione dallo spagnolo a cura di Valerio Evangelista]

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