Nella notte fra l’11 e il 12 aprile 1997 nella cappella del Guarini, posta tra la Cattedrale di Torino e Palazzo Reale, scoppia un devastante incendio. Lì vicino è posta la Sacra Sindone, che viene presto raggiunta dalle fiamme. Soltanto il tempestivo intervento dei pompieri riuscì ad evitare il peggio.
Fallita ogni possibilità di aprire la teca in cui è riposta, uno dei vigili del fuoco si prende la responsabilità di frantumarla con una mazza. Passano quindici minuti di colpi e cristalli frantumati, poi all’1:30 la reliquia viene estratta.
Il nome di quell’eroico pompiere è emerso lentamente, si chiama Mario Trematore, ed è lui nelle foto e nei video a portare in spalla la Sindone fuori dal duomo. «In 22 anni di lavoro pensavo di averne visti tanti di incendi, ma uno così terrificante da gelarti il sangue nelle vene non mi era mai capitato», ha dichiarato in un’intervista recente. «Ancora oggi non so spiegarmi cosa sia successo. Non avevo pensieri né per il capolavoro del Guarini, né per l’uomo muto della Sindone. Avevo altro in mente: la mia vita e quella dei miei colleghi. È stato faticoso, ma dentro di me sentivo una forza che non era umana».
Un’esperienza che ha cambiato la vita di Trematore, ateo e disinteressato dalle questioni di fede, che vedeva nella Sindone solo un simbolo culturale. In un libro recentemente pubblicato in lingua spagnola, Las páginas secretas de la Historia (Plaza y Janés 2017), Trematore racconta la sua conversione. Si descrive come un sindacalista attivo di sinistra, senza alcuna fede in Dio. Eppure, «Dio mi ha dato la forza di rompere quel vetro».
Fra le tante lettere di ringraziamento che ha ricevuto dopo quel giorno, «rimasi toccato dalle parole del gesuita Vitale Savio, che diventerà mia guida spirituale e amico carissimo», ha rivelato. «I segni della passione lasciati impressi su quel lenzuolo rimandano a Gesù. Il Maestro ha tracciato quella strada duemila anni fa e io, dopo quell’incontro così misterioso e drammatico, provo a seguirla, pur rimanendo un peccatore. In questi anni ho fondato due piccoli gruppi, uno a Torino e l’altro a Bari, dal nome “Il Mandylion”», nome che indica la Sindone in lingua orientale. «Ci riuniamo una volta al mese, con la guida spirituale di Adrian Hancu, sacerdote cattolico di rito bizantino, e di Giampietro Casiraghi, missionario della Consolata e docente universitario di Paleografia latina. Tocchiamo molti temi spirituali, dalla preghiera alla concretizzazione dell’amore divino. Al termine di ogni incontro ci fermiamo per condividere il cibo preparato da ciascuno di noi e per donare un’offerta da destinare ai più bisognosi».
Qui sotto una intervista a Mario Trematore realizzata da Tv2000
Qui sotto il filmato d’epoca del salvataggio della Sindone