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“La grande forza della Chiesa? Le piccole chiese perseguitate”

Vatican Insider - pubblicato il 30/01/17

Ribadisce che ci sono più martiri cristiani «oggi che nei primi secoli». Denuncia che questo i «media non lo dicono» perché non fa notizia. Però, afferma papa Francesco, la più grande forza della Chiesa odierna è proprio nelle vittime di persecuzioni, nelle «piccole Chiese perseguitate». Il Pontefice, nell’omelia di oggi, 30 gennaio 2017, a Casa Santa Marta, esorta a ricordare quanti soffrono il martirio e a pregare per loro.  

Come riporta Radio Vaticana, il Vescovo di Roma ripete che «senza memoria non c’è speranza», riflettendo sulla Lettera agli Ebrei nella quale si esorta a richiamare alla mente la storia del popolo di Dio.  

Si tratta innanzitutto di una «memoria di docilità», docilità di tante persone, a cominciare da Abramo che, obbediente, abbandona la sua terra senza sapere dove sta andando. E nella Prima Lettura odierna si legge di altre due vicende: quella delle grandi gesta del Signore, compiute da Gedeone, Barac, Sansone, Davide; commenta Francesco: «Tanta gente che ha fatto grandi gesta nella storia di Israele». 

Ecco poi la «memoria dei martiri: quelli che hanno sofferto e dato la vita come Gesù», che «furono lapidati, torturati, uccisi di spada».La Chiesa è proprio «questo popolo di Dio, peccatore ma docile, che fa grandi cose e anche dà testimonianza di Gesù Cristo fino al martirio».

Evidenzia il Papa: «I martiri sono quelli che portano avanti la Chiesa, sono quelli che sostengono la Chiesa, che l’hanno sostenuta e la sostengono oggi. E oggi ce ne sono più dei primi secoli. I media non lo dicono perché non fa notizia, ma tanti cristiani nel mondo oggi sono beati perché perseguitati, insultati, carcerati». Rileva Papa Bergoglio: «Ce ne sono tanti in carcere, soltanto per portare una croce o per confessare Gesù Cristo!». E tutto ciò «è la gloria della Chiesa e il nostro sostegno», ma pure «la nostra umiliazione: noi che abbiamo tutto, tutto sembra facile per noi e se ci manca qualcosa ci lamentiamo… Ma pensiamo a questi fratelli e sorelle che oggi, in numero più grande dei primi secoli, soffrono il martirio!».

Il Pontefice dice di non poter dimenticare «la testimonianza di quel sacerdote e quella suora nella cattedrale di Tirana: anni e anni di carcere, lavori forzati, umiliazioni». Si tratta del neo cardinale Ernest Simoni e di suor Maira Kaleta. 

A questo punto Francesco dichiara: la più grande forza della Chiesa oggi è nelle «piccole Chiese» perseguitate. E «anche noi, è vero e giusto anche, siamo soddisfatti quando vediamo un atto ecclesiale grande, che ha avuto un gran successo, i cristiani che si manifestano… E questo è bello! Questa è forza? Sì, è forza. Ma la più grande forza della Chiesa oggi è nelle piccole Chiese, piccoline, con poca gente, perseguitati, con i loro vescovi in carcere. Questa è la nostra gloria oggi, questa è la nostra gloria e la nostra forza oggi».

Poi aggiunge: «Una Chiesa senza martiri – oserei dire – è una chiesa senza Gesù».

Quindi il Pontefice invita a pregare «per i nostri martiri che soffrono tanto, per quelle Chiese che non sono libere di esprimersi: loro sono la nostra speranza». Francesco segnala che nei primi secoli della Chiesa un antico scrittore diceva: «Il sangue dei cristiani, il sangue dei martiri, è seme dei cristiani». Conclude il Papa: «Loro con il loro martirio, la loro testimonianza, con la loro sofferenza, anche dando la vita, offrendo la vita, seminano cristiani per il futuro e nelle altre Chiese. Ringraziamo il Signore di essere presenti con la fortezza del Suo Spirito in questi fratelli e sorelle nostri che oggi danno testimonianza di Lui». 

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