La seconda delle 7 opere di crudeltà spirituale: insegnare a chi non sa. Una riflessione sulla falsariga delle "lettere di Berlicche" di C. S. Lewis
Cari compagni diavoli, demoni e larve infernali,
siamo oggi al secondo passo nel sovvertimento di quelle che il Nemico chiama opere di misericordia spirituali. Oggi prenderemo in esame, per rovesciarla, la seconda di esse:
Recto – “Insegnare a chi non sa”.
Anche voi, tentatori miei, siete perplessi?
E’ difficile da capire, ma sembra proprio che il Nemico voglia che gli umani imparino.
Vi domanderete, ma per quale motivo? Delle menti deboli come le loro come possono comprendere come è fatto l’Universo? E poi perché questa conoscenza deve essere disponibile a tutti, e non solo ai meritevoli? Perché non farne un segreto, da passare a chi ne è degno?

Leggi anche:
Berlicche, un manuale per smascherare il diavolo
E’ proprio per argomenti come questo che Nostro Padre che sta quaggiù ha deciso di allontanarsi dal Creatore. Dove sta il vantaggio nell’essere potentissimi esseri angelici se poi si permette a delle creature infime come gli uomini di conoscere argomenti che solo menti superiori come le nostre possono apprezzare?
In effetti quella del Nemico sembra essere una vera e propria perversione. Invece di scegliere i migliori per rivelare i suoi progetti, i veri sapienti, va a cercare gli ignoranti, i disadattati, i relitti.
I nostri studiosi sono giunti ad una conclusione: il Nemico sa che i suoi disegni sono folli, e va a prendere coloro che non sono in grado di criticarli.
Il nostro dovere di diavoli diventa illustrare agli uomini l’assurdità dei progetti di lassù. Sono le intelligenze che conoscono poco ma credono di sapere tutto quelle che ci è più facile convincere. Pensano di sapere già, e orgogliosamente non si preoccupano di imparare quanto non rientra in quello che sanno. Anzi, lo disprezzano.

Leggi anche:
Se la cupezza porta all’Inferno, l’umorismo ci porta in Paradiso?