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Malta, Boeselager torna Cancelliere. Accolta la rinuncia di Festing

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Vatican Insider - pubblicato il 28/01/17
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Torna un po’ di sereno sull’Ordine di Malta. Nonostante ci fosse chi prevedeva – e magari auspicava – un nuovo scontro, il Sovrano Consiglio questo pomeriggio ha accolto le dimissioni presentate su richiesta del Papa dal Gran Maestro Matthew Festing lo scorso 25 gennaio. E ha cancellato i decreti disciplinari con i quali lo scorso dicembre era stato defenestrato Albrecht Boeselager, che torna dunque a essere numero tre dei Cavalieri come Gran Cancelliere. Ne dà notizia un comunicato dell’Ordine. 

«Il Sovrano Consiglio, il governo del Sovrano Ordine di Malta – si legge nella nota – si è riunito oggi pomeriggio nel Palazzo Magistrale a Roma. All’ordine del giorno la rinuncia all’Ufficio di Gran Maestro presentata da Fra’ Matthew Festing, secondo quanto previsto dall’articolo 16 della Costituzione dell’Ordine di Malta. Il Sovrano Consiglio ha accettato la rinuncia all’incarico. Le dimissioni di Fra’ Matthew Festing, come prevede la Costituzione, sono state rese note al Papa e verranno comunicate ai capi dei 106 Stati con cui il Sovrano Ordine di Malta intrattiene relazioni diplomatiche».  

«Secondo quanto previsto dall’articolo 17 della Costituzione – continua il comunicato – il Gran Commendatore, Fra’ Ludwig Hoffmann von Rumerstein, ha assunto la carica di Luogotenente Interinale e rimarrà a capo del Sovrano Ordine di Malta fino all’elezione del successore del Gran Maestro». Il Sovrano Consiglio «ha ringraziato sentitamente Fra’ Matthew Festing per il grande servizio» reso in questi ultimi nove anni.  

Successivamente, «il Sovrano Consiglio presieduto dal Luogotenente Interinale ha revocato i decreti con le procedure disciplinari e la sospensione dall’Ordine di Albrecht Boeselager, che riassume la carica di Gran Cancelliere con effetto immediato». 

Ieri Papa Francesco ha inviato una lettera a Fra’ Ludwig Hoffmann von Rumerstein e ai membri del Sovrano Consiglio, nella quale viene ribadita la speciale relazione del Sovrano Ordine di Malta con la Sede Apostolica. Il Papa ha avvalorato il ruolo del Luogotenente Interinale nel suo incarico di governo dell’Ordine, in particolare per tutto quello che riguarda i rapporti con gli Stati. Come si ricorderà, nel dar notizia delle dimissioni di Festing la Santa Sede aveva reso nota la volontà di Francesco di nominare un suo «delegato pontificio». Nella lettera il Pontefice ha precisato che il suo «delegato speciale» avrà il compito di operare «per il rinnovamento spirituale dell’Ordine specificatamente dei suoi membri professi».  

Il Sovrano Ordine di Malta, afferma ancora il comunicato «assicura la propria collaborazione al Delegato Speciale che verrà nominato dal Papa. Il Sovrano Ordine di Malta è estremamente grato a Papa Francesco e al cardinale Segretario di Stato Pietro Parolin per la sollecitudine e il sostegno dato all’Ordine. L’Ordine di Malta esprime il suo ringraziamento al Santo Padre perché le sue decisioni sono state tutte prese nel pieno rispetto dell’Ordine con l’obiettivo di rafforzare la sua sovranità». Infine si spiega che «il Luogotenente Interinale, insieme al Sovrano Consiglio, convocherà a breve il Consiglio Compìto di Stato, per l’elezione del successore del Gran Maestro, come previsto dall’articolo 23 della Costituzione». 

La nota dell’Ordine smentisce nettamente che le decisioni del Papa abbiano rappresentato una lesione della sovranità dei Cavalieri di Malta, come affermato da quanti in queste settimane hanno soffiato sul fuoco, tentando di inquadrare una vicenda interna all’Ordine nella polemica sui «dubia» presentati dai quattro cardinali su «Amoris laetitia». 

I Cavalieri di Malta non sono stati commissariati, verrà presto eletto un nuovo Gran Maestro, l’interim del governo a norma degli statuti viene tenuto dal Luogotenente interinale. Non sembrano esserci all’orizzonte nemmeno decisioni riguardanti il ruolo del cardinale patrono Raymond Leo Burke, protagonista dell’intera vicenda, come probabilmente auspicato da quei suoi sostenitori che speravano potesse diventare un «martire» politico del pontificato. 

Alla decisione grave di chiedere a Festing di dimettersi la Santa Sede è arrivata dopo le risultanze dell’inchiesta condotta dalla commissione pontificia presieduta dall’arcivescovo Silvano Tomasi. Dai documenti e dalle testimonianze sono emersi fatti provati evidentemente gravi, come pure l’innocenza del Gran Cancelliere defenestrato per la vicenda dei preservativi in Myanmar. Per questo Francesco ha deciso di dichiarare nulli tutti gli atti del Gran Maestro seguiti al defenestramento di Boeselager, per il quale il cardinale Burke era andato invano a chiedere l’avallo di Francesco. 

Per quanto riguarda la nomina del delegato speciale, si attende la decisione di Francesco. Appare probabile la scelta di un prelato super partes.
 

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