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Dipendi dai rumori del mondo? Ecco una semplice soluzione!

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David Blackwell CC

Patty Knap - pubblicato il 23/01/17

Che tu abbia cinque minuti o un'ora, sedere in adorazione davanti all'Eucaristia dona pace

“Nessuna dittatura può far nulla contro un uomo silenzioso. Non si può rubare a un uomo il suo silenzio”.

Lo afferma il cardinale ghanese Robert Sarah nel suo libro La forza del silenzio. Contro la dittatura del rumore.

Una volta avevo un amico che evitava il silenzio a tutti i costi. Non appena entrava in una stanza accendeva qualcosa. Alla fine ho capito che aveva paura – paura di stare da solo con nient’altro da ascoltare se non i suoi pensieri.

A volte ho constatato la stessa tendenza in me stessa – sintonizzarmi sul flusso costante dei media. Rende molto più facile tenere la testa lontana dal dover pensare alle cose importanti… o dal doverci pregare su.

È vero che non c’è niente di male in un po’ di relax. Ne abbiamo bisogno. Ma se non ci distacchiamo dal mondo e non ci concentriamo su Dio, possiamo creare facilmente una distanza o una barriera alle ispirazioni che ci vengono da Dio, che ci dice che non ci costringe mai a farlo entrare. Sta in piedi e bussa. Sta a noi aprire la porta.

Il cardinale Sarah afferma che il rumore “il rumore è diventato come una droga dalla quale i nostri contemporanei sono dipendenti”.

“Con la sua apparenza di festa, il rumore è un vortice che ci fa evitare di guardarsi in faccia, di mettersi di fronte al vuoto interiore. È una menzogna diabolica. Il risveglio non può che essere brutale”.

La proposta del cardinale è “ritrovare il vero ordine delle priorità”, rimettendo “Dio al centro delle nostre preoccupazioni, al centro delle nostre azioni e della nostra vita, al solo posto che egli deve occupare”.

Ho scoperto che il tempo che dedico ogni settimana all’Adorazione Eucaristica mi tiene ancorata al silenzio.

Per molto tempo, ho notato che una parrocchia vicina a me organizzava l’Adorazione dell’Eucaristia tutto il giorno ogni venerdì, ma non c’ero mai andata. Ci sono andata per la prima volta circa due anni fa, pensando che potesse diventare al massimo una frequentazione occasionale.

All’inizio quello che ho sperimentato è stato tanto diverso semplicemente perché prima non ero mai entrata in una chiesa se non vi si stava celebrando una Messa. All’Adorazione non ci sono letture, niente omelia, niente musica. Solo quel bell’ostensorio dorato con l’Eucaristia sull’altare. E la gente che prega in silenzio. In pace.

Ho scoperto presto che volevo tornare. Non ci è voluto molto perché iniziassi ad andarci ogni venerdì, anche quando avevo solo 15 o 20 minuti da dedicarvi. Sono rimasta sorpresa dalle persone attirate dall’Adorazione. Mi aspettavo donne anziane. C’erano, sicuramente, ma ci ho trovato anche giovani coppie, uomini d’affari in abito scuro, individui con orecchini e tatuaggi, adolescenti. Alcuni si fermano per cinque minuti, altri per un’ora. Tutti attirati a Cristo nella semplice adorazione.

Quello che propone il cardinale Sarah non è un altro programma di riforma, ma il fatto di scoprire il senso di Dio accostandosi a Lui nel silenzio, l’unico modo per avvicinarsi davvero a Lui.

E ora non vedo l’ora che arrivi il venerdì.

Patty Knap è una convertita cattolica e blogger sul National Catholic Register.

[Traduzione dall’inglese a cura di Roberta Sciamplicotti]

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