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3 consigli per rendere il 2017 l’anno migliore

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Catholic Link - pubblicato il 19/01/17

di Verónica Neuenschwander

“Quest’anno ho deciso di mettermi a dieta”, “quest’anno mi comprerò una macchina e ti verrò a prendere, vedrai!”, “il proposito per quest’anno è di mettermi in proprio”, “questo è il mio anno, parteciperò alla maratona di New York!”, “mi consigli un allenatore? Ho bisogno di mettermi in forma e voglio iniziare bene quest’anno”. Nelle ultime due settimane ho ascoltato amici e familiari dire queste frasi. E mi sono chiesto: perché gli esseri umani hanno bisogno di fare propositi concreti? Perché all’inizio dell’anno vogliamo fare qualcosa che ci aiuti a diventare persone migliori? Perché a gennaio abbiamo il desiderio di pianificare la nostra vita, di apportare delle modifiche?

Ci sono diverse risposte possibili, a seconda del punto di vista che si ha. Alcuni dicono che è una questione di moda, perché le celebrità fanno le loro liste di propositi e anche tutti gli altri vogliono stilarne una; altri dicono che è una questione di buon senso, perché nessuno vuole vivere le stesse esperienze negative dell’anno precedente e sarebbe folle continuare a fare gli stessi errori; altri dicono che è solo un sentimento passeggero (a marzo già ci siamo dimenticati delle nostre risoluzioni e torniamo alle nostre vecchie abitudini) o che semplicemente gli esseri umani hanno bisogno di sapere che stanno andando avanti, che stanno camminando verso una meta; darsi da fare per raggiungere un obiettivo è di motivazione, abbiamo bisogno di vedere che siamo in grado di crescere e di migliorare ogni giorno. E tu, cosa rispondi? Secondo te perché in questi mesi ci si pongono determinati obiettivi?

Ti do tre semplici consigli per aiutarti ad essere una persona migliore, attraverso degli atti concreti da compiere durante tutto l’anno:

In primo luogo consiglio di fare una valutazione su come è stato il tuo 2016. Se vuoi fare le cose fatte bene, pensa alle diverse aree della tua vita (personale, familiare, relazionale, professionale, finanziario, ecc.) e scrivi gli aspetti positivi e quelli negativi di ogni area. Se il solo pensare all’anno scorso ti fa sentire stanco, potresti limitarti a rispondere a queste 3 domande: Cosa hai imparato nel 2016? Cosa continuerai a fare, e cosa non farai più quest’anno? Quale parola sceglieresti per riassumere il tuo 2016?


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Poi pensa all’anno appena arrivato e rispondi a questa domanda: Cosa vorresti ottenere quest’anno? Anche in questo caso, pensa a cosa vorresti raggiungere a livello personale col tuo coniuge, fidanzato/a, con i tuoi genitori, figli, amici, nel lavoro, negli studi, ecc. Se l’idea di pensare a tutte queste cose ti butta giù, rispondi in generale. Affinché i propositi si realizzino e ci si senta soddisfatti, la cosa importante è pensare con una strategia. Rispondere a quest’altra semplice domanda potrebbe aiutarti: cosa devo fare per realizzare i miei propositi? Inizia a fare ciò che è necessario; quando il prossimo dicembre o nel gennaio 2018 farai un punto della situazione, sarai orgoglioso di te stesso, perché sarai riuscito a raggiungere il tuo obiettivo, desiderio o sogno che ti sei proposto all’inizio di questo anno.

Questi sono semplici suggerimenti che cercano di aiutare a mettere in pratica i propri propositi, rappresentano un approccio molto frequente nel coaching e nelle sedute di pianificazione strategica.

Infine, l’ultimo consiglio: ricordati che c’è un nemico che ci vuole sempre boicottare, la procrastinazione. Ci vuole scoraggiare e ci spinge a rimandare ciò che vogliamo fare. Non avere paura, condividi i tuoi propositi con gli altri: ti aiuteranno a portarli avanti, te li ricorderanno e ti incoraggeranno quando ti senti scoraggiato o pigro. E infine: non avere paura di fallire o di commettere errori; bisogna essere coraggiosi e fare del proprio meglio, ma se non dovessi raggiungere i tuoi obiettivi al 100%, non scoraggiarti e non farne un dramma. Valuta quello che è successo, trova un’alternativa e continua a provare.

QUI IL LINK ALL’ARTICOLO ORIGINALE

[Traduzione dallo spagnolo a cura di Valerio Evangelista]

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