Intervista a Claudia de Lillo giornalista, conduttrice radiofonica e mamma blogger più famosa d’Italia
Elastigirlalias Claudia de Lillo è una giornalista che conduce su Rai Radio 2 la trasmissione Caterpillar AM, ha un blog molto seguito (nonsolomamma), è autrice di quattro libri e tiene una rubrica su D di «Repubblica». Oltre a questi bellissimi impegni, è moglie di un marito part-time (perché lavora fuori) e mamma di tre figli, ehm… tre hobbit maschi, come scrive con ironia lei stessa. Ho avuto il piacere di intervistarla e di riflettere con lei sul ruolo delle donne che lavorano, sulla famiglia, la maternità e la paternità.
Cara Elasti, ti va di raccontare ai nostri lettori come è nato il tuo blog?
Facevo la giornalista finanziaria quando ha deciso di aprire il blog, avevo già due figli, di tre anni e cinque mesi, e stavo rientrando a lavoro dalla seconda maternità. Mi sentivo un po’ imprigionata in questi ruoli che erano contenuti in due vasi non comunicanti, da un lato il ruolo di professionista e lavoratrice, dall’altro quello di mamma. Quando ritorni a lavoro dopo una maternità, il lavoro non prevede che tu sia cambiata perché sei diventata mamma, anzi in qualche modo devi dimostrare che nonostante i figli non è cambiato niente, che sei super focalizzata, quando in realtà il baricentro, volenti o nolenti, con i figli cambia. E poi sei mamma, nel mio caso di un bambino di cinque mesi, ancora allattavo ed ero immersa in tutto quell’accudimento che è da un lato bellissimo, dall’altro tanto alienante, e mi sentivo molto divisa. Così, era il 2006, decisi di mettermi alla prova, non mi sembrava che ci fossero tante voci che in modo onesto e “impudico” raccontassero le mamme che si ostinano a lavorare, sacrosanto diritto delle donne, e che nello stesso tempo vogliono viversi la maternità godendosela e ammettendo di essere in certi casi ambivalenti. Allora pensai di aprire un blog in rete, e di mettermi alla prova senza dire nulla a nessuno. Cominciai a raccontare la mia quotidianità affannosa e affannata, divertente ma anche piena di vuoti.