L'amore per il suo terzo piccolo è stato più forte dei vincoli del contratto. Così è scattata la solidarietà
Avrebbe dovuto garantire la reperibilità per 90 giorni 24 ore su 24, ma quando a sua moglie si sono rotte le acque Lamar Austin non ha voluto abbandonarla. Le è rimasto accanto e ha assistito alla nascita di suo figlio, chiedendo due giorni di permesso dal lavoro.
Per questo è stato licenziato e dal web è partita una campagna di solidarietà per non lasciare sola questa famiglia (La Repubblica, 11 gennaio).
TUTTO IN UN GIORNO
«Ho fatto semplicemente quello che ritenevo giusto per la mia famiglia», precisa Austin, un padre come molti altri, che ha voluto semplicemente assistere di persona al parto di sua moglie.
Ha gioito e si è disperato nello stesso giorno, nello stesso giro di ore. La gioia immensa per la nascita del terzo figlio – arrivato a 30 anni – e la delusione per la vera e propria discriminazione subita nel luogo lavorativo. Il tutto è successo il primo gennaio (Huffington Post, 12 gennaio).