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Un sacerdote ha rinunciato all’alcool per 33 giorni, e questo lo ha cambiato

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Zoe Romanowsky - Aleteia - pubblicato il 11/01/17

Non è stato facile, ma padre Edward Looney ha deciso di modificare un'abitudine dalla quale ormai era dipendente

Quando padre Edward Looney, un sacerdote della diocesi di Green Bay (Wisconsin, Stati Uniti), è arrivato sul luogo del suo nuovo incarico, lui e il parroco sono andati in un pub delle vicinanze. Con il tempo, padre Looney ne è diventato un frequentatore abituale. Era un posto amichevole e divertente ad appena un chilometro e mezzo di distanza, e un punto adatto in cui fermarsi per un pasto veloce – gli offriva perfino la possibilità di fare un po’ d’esercizio, camminando all’andata e al ritorno. Alla fine padre Looney ha perfino colto la sfida del Beer Advocates Club – dopo aver bevuto 50 birre in 18 mesi, il suo nome è stato inciso su una targa sul muro.

Ma poi qualcosa è cambiato. Il sacerdote ha sperimentato una perdita nella sua vita, e si è ritrovato a rivolgersi maggiormente all’alcool per far fronte al suo dolore. “È diventato così facile fermarmi nel mio pub irlandese preferito e bere un drink o due”, ha scritto in un articolo per Catholic Exchange. Looney giustificava le sue frequenti visite al pub e le considerava una parte del suo ministero – tutti lì sapevano che era un sacerdote e intavolava splendide conversazioni sulla fede con gli avventori del locale.

Qualcosa, tuttavia, tormentava sempre di più padre Looney, e ha capito che doveva prendere in considerazione la sua dipendenza crescente dall’alcool. E allora per ricevere aiuto si è rivolto a qualcuno che conosceva da molto tempo: la Vergine Maria.

“Ho deciso di rinnovare la mia consacrazione mariana”, ha affermato il sacerdote nel suo articolo. Ha smesso di bere per i 33 giorni della sua preparazione alla consacrazione come sacrificio, e dichiara che la sua vita è cambiata: le sue serate libere sono state impiegate in attività più produttive, come leggere o guardare un buon film. La sua preghiera serale è diventata meno frettolosa e più sentita. Si è trovato più denaro sul suo conto in banca, con cui poteva aiutare gli altri. Si è sentito reso più forte dalla negazione di sé, il che non è stato facile nelle tante feste natalizie a cui è andato. Forse la cosa più sorprendente è stata il fatto che alla fine dei 33 giorni non aveva più voglia di bere.

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Durerà? Non può dirlo con sicurezza, visto che il rinnovamento della sua consacrazione mariana è terminato solo il 1° gennaio, ma la sua decisione è stata messa di recente alla prova. “Pochi giorni fa ero a una festa e volevo davvero bere qualcosa”, ha raccontato ad Aleteia, “ma mi sono chiesto: ‘Ne ho davvero bisogno?’ Non lo desideravo più, e penso che l’unico desiderio fosse quello di essere come chiunque altro… Ma non ho bevuto, e non prevedo di bere ancora alcool in futuro”.

Padre Looney non pensa che la sua decisione significhi che tutti dovrebbero abbandonare l’alcool. “Ogni persona sa cosa è meglio per lei. Per quanto mi riguarda, ho capito che era quello che dovevo fare”, ha dichiarato. “Come ho sottolineato nel mio articolo, possiamo spesso accampare scuse: ‘È solo un drink’, o ‘È stata una giornata difficile’, ma quando parliamo di due o tre drink, o di una serie di giornate difficili, allora diventa un problema. Dobbiamo avere consapevolezza di noi stessi e avere voglia di approfondire le questioni”.

I consigli del sacerdote per la moderazione? Non finire un bicchiere in pubblico, perché in questo modo nessuno ti offrirà un altro drink, e usare la regola del “Non più di due”.

Padre Looney ringrazia Maria per il suo successo nel tener fede alla decisione di non bere più. “Non ho mai pensato che sarei riuscito a non bere per 33 giorni, ma ci sono riuscito. Forse è stato perché ho avuto l’aiuto di Maria, che ha ispirato la mia astinenza… Avendo notato il minor desiderio di alcool, porterò avanti la mia astinenza, perché quello che ho trovato senza la bottiglia è pace, felicità e soddisfazione. Devo ringraziare la Beata Vergine, perché come madre mi ha custodito e mi ha ispirato a vivere in modo migliore, più sano e più santo”.

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Zoe Romanowskyè lifestyle e video editor dell’edizione inglese di Aleteia

[Traduzione dall’inglese a cura di Roberta Sciamplicotti]

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